Regione e sindacati: un'alleanza per la sicurezza sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2001 15:04
Regione e sindacati: un'alleanza per la sicurezza sul lavoro

FIRENZE Il presidente della Regione, Claudio Martini, ha firmato il protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali sulla prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Si tratta di un documento ampio, di una vera e propria alleanza per la sicurezza sul lavoro, articolata in undici punti. Vediamo quali sono le linee principali:
1) l’impegno a verificare la destinazione effettiva delle risorse utilizzate per la prevenzione. Entro il 2001 i direttori generali devono realizzare l’obiettivo di destinare a questo scopo almeno il 5% del bilancio e di ciò si terrà conto nella valutazione del loro operato.

Verranno monitorati i risultati conseguiti in termini di attività di assistenza, informazione, formazione, vigilanza e controllo anche in vista della stesura del Piano sanitario 2002-2004.
L’obiettivo del 5% non è lontano. La media raggiunta dalle Asl della Toscana alla fine del 1999 si attesta al 4,6%;
2) verrà rafforzato il Comitato regionale interistituzionale puntando ad un miglior coordinamento tra Inail, Inps, Istituti per la sicurezza sui luoghi di lavoro, Vigili del fuoco e tutti quegli organismi che si occupano di prevenzione e sicurezza sul lavoro;
3) dopo i positivi risultati della campagna sulla sicurezza in edilizia, verranno realizzate iniziative analoghe in altri settori a rischio come la meccanica e la siderurgia, i porti e la cantieristica, l’agricoltura, l’industria del legno, mentre è già in corso quello sulle cave di marmo.

Nel contempo i finanziamenti regionali saranno concessi solo a quelle imprese che garantiscono il rispetto delle norme sulla salute dei lavoratori;
4) la Regione stipulerà un’intesa con l’Inail per l’utilizzo dei dati sugli infortuni sul lavoro e per realizzare sistemi di monitoraggio integrati tra gli istituti che li raccolgono. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla ricerca delle malattie professionali come l’esposizione ad agenti cancerogeni a all’amianto;
5) la Regione incentiverà economicamente le aziende che si impegnano a sviluppare i sistemi di prevenzione e sicurezza;
6) la Regione interverrà a sostegno delle imprese che concorreranno alla concessione della certificazione europea di qualità ambientale e sociale dei luoghi di lavoro;
7) grande attenzione è dedicata alla formazione dei lavoratori.

Per questo scopo la Regione ha stanziato oltre 9 miliardi per i piano formativi concordati con le parti sociali e finanziati tramite le province. Per tutti coloro che frequenteranno corsi di formazione professionale sono previste ore di lezione sulla sicurezza, l’igiene dei luoghi di lavoro e il pronto soccorso. La Regione ha realizzato “Seiduesei”, un CD rom per la formazione a distanza nell’ambito del progetto regionale “Trio” e ha intenzione di realizzarne altri per i diversi settori professionali.

Anche gli apprendisti di ogni settore produttivo dovranno obbligatoriamente frequentare un corso sulla sicurezza in azienda. La Regione si impegna ad estendere questo obbligo a tutte le categorie di lavoratori, da quelli a tempo determinato, agli interinali, a quelli a collaborazione, a quelli delle ditte appaltatrici;
8) la cultura della prevenzione troverà più spazio anche nelle scuole superiori, in stretto contatto tra la Regione e la Direzione regionale dell’istruzione e in rapporto con le Province nei progetti integrati di area;
9) verrà realizzato un migliore coordinamento tra gli interventi finanziati dalla Regione e quelli nazionali ed europei a partire dalle quote previste dall’Inail (600 miliardi) per l’informazione, la formazione e il miglioramento dei livelli di sicurezza in azienda;
10) si punta ad un maggior coinvolgimento dei lavoratori.

I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza devono avere rapporti sistematici con i sevizi di prevenzione per uno scambio di conoscenze reciproche. I sindacati e le associazioni dei datori di lavoro concorreranno a far si che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza siano consultati periodicamente;
11) la Regione si impegna a realizzare un sistema informativo che assicuri la conoscenza di ciò che è previsto nei contratti in materia di sicurezza, sul rispetto delle normative e sui controlli effettuati nei luoghi di lavoro.

Le esperienze pilota verranno monitorate, si cercherà di procedere per capitolati-tipo e secondo modelli sperimentali.
“Solo se si riesce a fare un vero gioco di squadra si può vincere la quotidiana battaglia per la sicurezza sul lavoro”. Il presidente della Toscana Claudio Martini commenta così la firma sul protocollo d’intesa tra Regione e organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’accordo è stato siglato questa mattina a Palazzo Bastogi, presenti anche gli assessori regionali Enrico Rossi (diritto alla salute), Paolo Benesperi (politiche del lavoro), Ambrogio Brenna (sistema produttivo) e Carla Guidi (sistema informativo).
“E con questo documento di intenti – aggiunge il presidente – abbiamo compiuto uno sforzo reale per ottenere la collaborazione di tutti: istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni degli imprenditori, istituti di vigilanza e di controllo.

Ciascuno è chiamato a fare la sua parte nell’interesse di chi lavora. Abbiamo ottenuto buoni risultati con la campagna per la sicurezza in edilizia e ci stiamo impegnando in un altro settore a grande coefficiente di rischio, quello delle cave di marmo. Intendiamo fare tesoro di queste esperienze e ampliare il campo dei nostri interventi, migliorando in sicurezza”.
“Il protocollo che abbiamo firmato oggi – aggiunge l’assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi – è il frutto di un impegno serio di tutti i soggetti interessati.

Puntiamo sulla formazione e sull’informazione. Vogliamo far sì che la cultura della sicurezza si diffonda e si radichi fortemente nel mondo della produzione, molto di più di come è avvenuto finora. Abbiamo conseguito alcuni risultati importanti ed intendiamo prendere a modello le esperienze positive per estenderle a tutti i settori, a partire da quelli più a rischio. Crediamo molto alla necessità di far rispettare le regole, sempre e a qualsiasi costo, e nella collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti per la sicurezza”.
Il presidente e l’assessore Rossi hanno ricordato l’indicazione data dalla Regione a tutte le Asl di destinare almeno il 5% dei bilanci alla prevenzione, un traguardo vicino ad essere raggiunto e che sarà centrato entro la fine dell’anno.

Sono state poi richiamate le cifre della campagna straordinaria di vigilanza in edilizia, nel corso della quale sono stati visitati oltre 780 cantieri nel corso di più di 1.100 sopralluoghi. Le irregolarità riscontrate hanno riguardato oltre la metà dei casi e 22 cantieri sono stati messi sotto sequestro per evitare incidenti. Il progetto per la riduzione degli infortuni nelle cave di marmo è stato approvato e finanziato con 1,6 miliardi.

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