Una petizione per salvare le sorgenti storiche della Badia di Moscheta a Firenzuola condannate a morte dal tunnel TAV

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2001 10:20
Una petizione per salvare le sorgenti storiche della Badia di Moscheta a Firenzuola condannate a morte dal tunnel TAV

Sotto una petizione al Parlamento europeo e al Governo italiano si stanno raccogliendo firme a Firenze, a Sesto Fiorentino, in Mugello e in Alto Mugello. La Badia di Moscheta è inserita in un 'Sito di Importanza Comunitaria', candidato a una protezione speciale per effetto della Direttiva Europea Habitat. La Badia è lambita da un torrente, il Veccione, nel quale sono stati scaricati negli ultimi anni centinaia di migliaia di litri di acqua inquinata. Una delle "finestre" scavate per la costruzione della galleria dell'Alta velocità ferroviaria proprio accanto alla Badia, a Osteto, si è improvvisamente allagata nel giugno del '99, e ha continuato a versare per mesi e mesi nel torrente acqua di falda transitata dal cantiere, al ritmo di 70 litri al secondo.
"Le sorgenti Badia di Moscheta e Felciaione sono destinate ad essere prosciugate dal drenaggio della galleria Firenzuola e della Finestra Osteto (…) La sorgente Badia di Moscheta ha un notevole interesse dal punto di vista turistico-ambientale; infatti si tratta di una captazione fatta dai monaci di Moscheta e si trova nel cortile della Badia, meta di numerosi turisti.

La sorgente potrebbe essere impattata a partire dall'agosto 2001": lo si legge in un documento dell'Osservatorio Ambientale sulla tratta TAV Bologna-Firenze, intitolato "Interferenze idrogeologiche causate dallo scavo delle gallerie: valutazioni e prescrizioni dell'Osservatorio Ambientale".
La prossima vittima annunciata del progresso TAV in Mugello è un antichissimo cenobio medievale, incastonato in un habitat così prezioso da essere candidato al titolo di "Sito di Importanza Comunitaria" sulla base della normativa europea: la Badia di Moscheta, nel Comune di Firenzuola.
Circondata da valli e boschi incontaminati, meta di scout, escursionisti e appassionati di equitazione, arte e cultura, la Badia è lambita da un torrente, il Veccione, nel quale sono stati scaricati negli ultimi anni centinaia di migliaia di litri di acqua inquinata.

Una delle "finestre" scavate per la costruzione della galleria dell'Alta velocità ferroviaria proprio accanto alla Badia, a Osteto, si è improvvisamente allagata nel giugno del '99, e ha continuato a versare per mesi e mesi nel torrente acqua di falda transitata dal cantiere, al ritmo di 70 litri al secondo: più di 4.000 litri al minuto, e cioè - per quello che abbiamo letto sui giornali - più di due terzi del fabbisogno di Borgo San Lorenzo, Scarperia e frazioni.
Alla TAV, che lascia in Mugello solo falde disseccate, detriti e smog, Moscheta aveva dunque già detto no una prima volta.

Adesso, dopo che la finestra di Osteto è stata abbandonata (e Striscia la notizia ha documentato in quali condizioni deplorevoli!), la talpa della TAV si avvicina alla Badia da sottoterra.
Da quasi un anno si sa che ad agosto del 2001 anche le sorgenti di Moscheta e di Felciaione saranno colpite e affondate. Nel documento dell'Osservatorio Ambientale del Ministero dell'Ambiente intitolato "Interferenze idrogeologiche causate dallo scavo delle gallerie: valutazioni e prescrizioni dell'Osservatorio Ambientale", datato 2 agosto 2000, si legge che "le sorgenti Badia di Moscheta e Felciaione sono destinate ad essere prosciugate dal drenaggio della galleria Firenzuola e della Finestra Osteto (…) La sorgente Badia di Moscheta ha un notevole interesse dal punto di vista turistico-ambientale; infatti si tratta di una captazione fatta dai monaci di Moscheta e si trova nel cortile della Badia, meta di numerosi turisti.

La sorgente potrebbe essere impattata a partire dall'agosto 2001 (…) La Galleria Firenzuola dalla finestra Rovigo verso sud drena attualmente circa 200 l/s".
Ma questa volta, assieme alla risorsa acqua, se ne andrà un pezzo di storia: nessun acquedotto targato CAVET potrà ricostruire il rapporto delicato e profondo che nella storia si è istituito da queste parti fra uomo e natura, fra comunità religiosa e "sor'acqua, la quale è molto utile et hùmele et pretiosa et casta" (Francesco d'Assisi, Cantico di frate sole o delle creature).

Nessun additivo tecnologico potrà sostituire un ingrediente essenziale alla vita della comunità che dall'XI secolo ha abitato l'armonia di questa valle. E certo è già pronto il rituale oramai collaudato della "sorpresa" e del "dolore". La storia di questi anni nel Mugello è costellata di sindaci che si indignano, di osservatòri che misurano, di 'ambientalisti' che esigono il risarcimento danni. Tutti col termometro in mano attorno al letto del grande ammalato (madre terra) a recitar preghiere, a far scongiuri o a prometter vendette.

Ma quel malato fino a ieri era sano e vegeto: è stato avvelenato deliberatamente. Le lacrime di coccodrillo non servono: prevenire bisogna. Risultava chiaro sin dall'inizio che i progetti TAV erano frettolosi, insufficienti, aggressivi, incompatibili con le esigenze dell'ambiente e del territorio. Tutte critiche che sono state mosse, scritte e protocollate. Ma quei progetti sono stati approvati nonostante tutto, nonostante tutti. Quella cantierizzazione è stata sopportata, nonostante il mancato rispetto di tanti accordi.

E i danni, cinicamente pianificati, sono stati cinicamente perpetrati, e altrettanto cinicamente deplorati. La storia dice che finora nessuno dei responsabili li ha pagati, quei danni, anche perché le responsabilità sono ampiamente distribuite, trasversali, solidali. Chi ha progettato, chi ha approvato, chi ha tollerato, chi ha chiuso un occhio, chi li ha chiusi entrambi! Come potrebbe credibilmente la Regione Toscana, ad esempio, chiedere il risarcimento dei danni per le conseguenze provocate da una progettazione che lei stessa ha fortemente voluto e premuto affinché venisse approvata quello sciagurato 28 luglio 1995, quando la Conferenza di servizi fu chiusa, al riparo dall'attenzione pubblica opportunamente distratta dalle ferie estive?
Idra, insieme ai cittadini firenzuolini primi firmatari della petizione per salvare Moscheta, propone un altro percorso.

Sia l'Europa a questo punto a difendere il Mugello dalla TAV e dagli "ambientalisti del giorno dopo". Perché dopo la natura non siano vandalizzate adesso anche la storia e la cultura! Sia l'Europa a rivendicare il buon governo della propria stessa spesa, giacché denaro europeo è stato investito proprio nel centro museale di Moscheta.
Nella petizione al Parlamento europeo si ricordano, oltre all'importanza turistica della zona, le condizioni di straordinario pregio ambientale che hanno fatto proporre al Consiglio regionale della Toscana per la Conca di Firenzuola (al cui interno è collocata la Badia di Moscheta) le particolarissimi cautele previste dalla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat": "Una delle aree più importanti a livello regionale per la conservazione di numerose specie ornitiche minacciate legate agli ambienti agricoli tradizionali (Ortolano, Calandro, Quaglia).

Utilizzata come area di caccia da numerose specie di rapaci, alcune delle quali nidificanti in siti adiacenti. Presenza di corsi d'acqua scarsamente disturbati, con formazioni ripariali basso-arbustive a dominanza di Hippophaerhamnoides ssp. fluviatilis, che ospitano specie ittiche autoctone legate ad ambienti di qualità. Da segnalare tra i Mammiferi la presenza di Canis lupus e tra gli invertebrati il Lepidottero Callimorpha quadripunctaria".
La petizione è indirizzata anche al nuovo capo del Governo italiano, e al futuro ministro dell'Ambiente.

Responsabilmente, i cittadini firmatari chiedono che "il Governo Italiano e l'Unione Europea intervengano perché la cantierizzazione TAV sia sospesa fin tanto che non saranno state individuate metodologie di scavo o alternative di tracciato in grado di evitare inquinamento e interferenze irreversibili con le risorse idriche dell'area".
La petizione possono firmarla sia i residenti o domiciliati, sia i frequentatori o estimatori dell'area della storica Badia di Moscheta e della Valle d'Inferno.

La raccolta delle firme può essere autogestita. Ma siccome si prevede che la TAV arrivi ad intercettare le sorgenti ad agosto, una prima raccolta delle firme andrà fatta entro il 15 giugno, perché sia possibile trasmetterle urgentemente ai destinatari. Per questa data le firme andranno fatte pervenire a uno dei primi firmatari indicati in calce al testo della petizione, o all'associazione Idra. La raccolta potrà continuare anche a giugno, luglio e agosto: le firme saranno spedite via via dai primi firmatari a Roma e al Lussemburgo.

Per aumentare la capacità di diffusione dell'iniziativa, sarà utile moltiplicare i luoghi (bar, ristoranti, circoli, scuole, parrocchie, ecc.) che fungono da sede di raccolta (forniamo qui di séguito un primo elenco). Chi può, organizzi banchini. Sarebbero un ottimo modo per poter parlare anche di tutto il resto: salute, territorio, Variante di valico, bretelle, cave, discariche, ecc. E per potersi incontrare.

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