Al posto del supermercato Esselunga di viale De Amicis potrà riaprire un centro commerciale con piccoli negozi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2001 13:58
Al posto del supermercato Esselunga di viale De Amicis potrà riaprire un centro commerciale con piccoli negozi

Saranno questi negozi a prevalente vocazione alimentare evitando di congestionare ulteriormente l’area e dando una effettiva risposta a chi ha bisogno di fare la spesa vicino a casa. E' il frutto di un ordine del giorno presentato dal consigliere dei DS Alberto Formigli, poi approvato dal Consiglio comunale nella seduta di ieri pomeriggio. «Non solo abbiamo scelto l’unica vera soluzione possibile - ha spiegato Formigli - ma, proprio a partire dalla piccola distribuzione che soffre di più per gli interventi di grande distribuzione previsti in città, abbiamo anche individuato una nuova possibilità per riqualificare l’offerta commerciale per tutti gli immobili dismessi per il trasferimento delle attività in nuove strutture».

«Con questo ordine del giorno - ha sottolineato il consigliere diessino - abbiamo fatto chiarezza nel rispetto di quanto garantito a tutti i cittadini: le esigenze ed i bisogni sono uguali per ogni quartiere e parte della città e quindi occorre una risposta complessiva ed unitaria». «Rimango oltremodo perplesso - ha concluso Formigli - per come il centrodestra cavalca i malesseri ed i disagi della città senza trovare una soluzione e cambiando continuamente la propria posizione: non si difendono i piccoli esercizi quando fa comodo per ostacolare l'una o l’altra società commerciale così come non è corretto ascoltare i cittadini solo quando si vuole premiarne qualcuna».
«Aboliamo le petizioni popolari ed i referendum».

La proposta è stata fatta dai consiglieri di Forza Italia Massimo Pieri e Bianca Maria Giocoli dopo la bocciatura, in Consiglio comunale, della mozione che chiedeva la riapertura del supermercato Esselunga di viale De Amicis. «Dispiace - hanno spiegato i due consiglieri - vedere questi strumenti di partecipazione popolare “offesi” e non considerati dai partiti della sinistra. 1200 persone hanno firmato una petizione che è stata considerata carta straccia da chi governa questa città». «Poiché non vogliamo che la gente si illuda - hanno concluso Pieri e la Giocoli - raccogliendo firme anche per altre questioni vogliamo abolire questi istituti di partecipazione popolare finché non sarà ristabilita la democrazia in questa città».

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