Teatro comunale di Pietrasanta: il 20 marzo Giorgio Albertazzi "All'angelo Azzurro"

Redazione Nove da Firenze
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16 marzo 2001 19:20
Teatro comunale di Pietrasanta: il 20 marzo Giorgio Albertazzi

Le effervescenze del tabarin, i rigori della terribile scuola prussiana, il pettegolezzo assassino capace di infiammare una piccola città della Bassa Baviera, le fantasie forsennate di un irreprensibile professore in lotta con il mondo e, soprattutto, l'incandescenza di un clamoroso corpo di donna, incarnato da Valeria Marini.
Diversamente mescolati, questi elementi costituiscono i presupposti di tre storie che, dai loro avvii, si direbbero analoghe , ma che in realtà sono diversissime l'una dall'altra nei rispettivi sviluppi.
L'una è quella del romanzo scritto agli inizi del secolo scorso da Heinrich Mann col titolo "Unrat, la caduta di un tiranno"; l'altra, quella del film di Sternberg che, nel '30 , imporrà Marlene Dietrich sulla ribalta della scena mondiale , e una terza , quella che , con la collaborazione di Erich Ebermayer, lo stesso Mann trarrà in forma di copione teatrale dal suo libro.
Di comune a tutte e tre le versioni della vicenda vi è la dissoluzione della dignità personale a causa di una devastante passione senile: questo, difatti, è quel che avviene al severo professor Raat il giorno in cui il suo zelo di educatore lo porta a penetrare i meandri di un localetto equivoco, al cui interno , con l'indolenza maliarda di una mantide, ha il suo regno una canzonettista il cui apparire è un autentico esplodere di 'carne bianca' ; troppo per non abbagliare lo sguardo spento di un uomo ricco solo di letture e di precetti .

Così tra i fumi della sala ed i suoni di una chiassosa orchestrina , Raat scorgerà quel corpo danzante come qualcosa di assolutamente ignoto e di catastroficamente nuovo.
In questa versione teatrale di Giuseppe Manfridi , la natura tirannica di Raat è portata alle sue estreme conseguenze sotto la pressione di una città che immaginiamo tutta popolata da ex alunni, ciascuno dei quali armato di antiche avversioni contro il suo vecchio e inesorabile insegnante. Che sia solo una fantasia di Raat o la verità, poco importa, dal momento che lui è così che sente e crede.

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