Teatro della Pergola: Athina Cenci in "Buonanotte mamma" di Marsha Norman

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2001 22:44
Teatro della Pergola: Athina Cenci in

Questa commedia ha sempre avuto fin dalla sua prima edizione americana un grande successo, tanto che neè stato tratto un film interpretato da Sissy Spacek e Ann Bancroft.
In Italia vi è stata una celebre edizione fatta dal Teatro Piccolo di Milano con Lina Volonghi e Giulia Lazzarini. L’attuale edizione recupera, per la caratteristica delle interpreti, il lato ironico e un po’ grottesco della versione originale, per affrontare questa tematica "familiare" che ancor oggi è, forse più di prima, di grandissima attualità.
Una madre e la figlia.

La madre è vedova, la figlia separata. Vivono nella stessa casa ma non si conoscono.
La madre adora le caramelle, le piacciono i dolci, anche quelli comprati. Le piace parlare. La figlia odia parlare. Non esce volentieri e non ha amici. La figlia si ucciderà stanotte, tra poco più di un’ora, con la pistola del povero papà. Pignola, meticolosa, lascia alla madre le ultime disposizioni: ricordarsi della spazzatura la sera, della lista delle ordinazioni il venerdì, della lavatrice il sabato.

Consegnare quei pacchetti. Sono regali. Un pensiero per chi resta. La madre prepara la cioccolata calda: Odia il latte, ma la prepara lo stesso. E’ una sua specialità. Come il ricamo. La rilassa il ricamo, e anche farsi fare le unghie dalla figlia. La figlia le comunica che intende suicidarsi. La madre non le crede.
La figlia insiste. Parlano. E’ forse la prima volta che veramente si parlano.
Viene fuori tutto. La vita di due donne in parallelo: i mariti… i figli…le illusioni…il disinganno…fatti belli e brutti…drammi e malattie.

E poi le incomprensioni, soprattutto le incomprensioni. Sono dolorose le incomprensioni: l’unico vero rimpianto. Ma la madre sa come si vive. L’ha sempre saputo, per istinto. La vita è, e basta. Si vive, semplicemente vivendola. I problemi, quando si presentano, è bene trasferirli in una zona d’ombra e di silenzio. Bisogna seppellirli dentro di noi e non permettere che affiorino, perchè ci soffocano. Una madre, si sa, ama la vita. E’ la vita. E amare la vita è concretezza, pragmatismo, strategia, anche egoismo.

Ma soprattutto è fantasia. E perché no, anche una battuta ogni tanto, anche un po’ d’ironia, di gioco e di divertimento.

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