Una rete regionale contro la schiavitù che costringe giovani donne extracomunitarie a prostituirsi. La proposta viene da Angelo Passaleva, vicepresidente della Regione Toscana e assessore alle politiche sociali, ed è stata formalizzata nel corso di un incontro con Province e Comuni capoluogo che si è tenuto ieri a Firenze presso il Consiglio regionale. "Quello della prostituzione forzata sulle strade - ha commentato Passaleva - spesso viene visto come problema di ordine pubblico o di estetica, ma in realtà è soprattutto un problema che riguarda la dignità di queste donne e che chiama in causa la coscienza dei clienti.
Buona parte
di queste ragazze non sono finite sulla strada per libera scelta ma in
conseguenza di inganni e di ricatti, spesso in condizione di autentica
schiavità: essere loro accanto, dare una mano perché possano cambiare
vita è un dovere delle istituzioni e di chi è attento al rispetto della dignità
umana".
Passaleva ha sottolineato come in Toscana esistano molte iniziative e
come già elevata sia l'attenzione degli enti locali e del volontariato per
garantire assistenza psicologica, luoghi di accoglienza, percorsi di
protezione sociale.
"Ciò che manca - ha aggiunto - è un coordinamento
per costruire una rete regionale capace di migliorare l'efficienza dei
singoli interventi e di intercettare in misura consistente fondi finanziari,
anche di livello europeo. In ogni caso nel Piano integrato sociale che la
Regione sta predisponendo ci sarà spazio anche per questo tipo di
interventi".
L'incontro si è aperto con una relazione svolta da Annamaria Tognetti,
assessore alle pari opportunità della Provincia di Pisa.
Sono state confrontare le numerose esperienze, istituzionali e di volontariato, che sulle strade della Toscana cercano di aiutare le nuove schiave a ritrovare libert… e dignità. Non sono mancate le prime proposte fra cui un protocollo d'intesa fra Regione, enti locali e questure; iniziative specifiche con contributi economici per facilitare l'avviamento al lavoro di queste ragazze; accordi con l'Ente Ferrovie per pubblicizzare sui treni regionali il numero verde nazionale istituito contro le nuove schiavitù; uno specifico coordinamento per gli aspetti sanitari; forme di assistenza legale.