Incentivare il più possibile lo strumento del canone concordato, tra le leve con cui affrontare l’emergenza abitativa, agevolare l’accesso allo strumento da parte di sempre più soggetti, incentivare i contratti a lungo termine. Con questi obiettivi strategici sono stati siglati ieri pomeriggio a Palazzo Vecchio i nuovi accordi territoriali sugli affitti per tutti i comuni del L.O.D.E fiorentino da parte delle organizzazioni sindacali e associazioni degli inquilini e delle associazioni di proprietari.
È stata l’occasione per impostare un lavoro congiunto da parte di tutti i soggetti coinvolti, dall’amministrazione comunale di Firenze e tutti i comuni facenti parte dell’ambito L.O.D.E., per incentivare il ricorso al canone concordato, utile da un lato a calmierare il mercato delle locazioni private dall’altro ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta di locazioni ad uso residenziali a lungo termine. L’ultimo accordo territoriale risaliva al giugno 2020.
“Un accordo che rappresenta un impegno concreto per una Firenze dove il diritto alla casa sia davvero per tutti, un’azione strategica che sta all’interno di un piano complessivo sull’abitare, che come amministrazione, stiamo portando avanti convintamente, per dare una risposta a quella che ormai riconosciamo tutti come una vera emergenza. – ha detto l’assessore al Welfare Nicola Paulesu e presidente L.O.D.E fiorentino – Quello della casa, infatti, è un tema che riguarda ormai una fetta di cittadini sempre più ampia.
La casa è un elemento centrale del progetto di vita per tutti. L’accordo siglato è il risultato di un importante lavoro di concertazione tra le organizzazioni sindacali coinvolte, degli inquilini e dei proprietari, con un forte spirito di collaborazione, in una dimensione pragmatica, tenendo insieme esigenze diverse, legittime ma coincidenti verso un risultato concreto. L’amministrazione di Firenze, nell'livello del L.O.D.E fiorentino, sta convintamente dentro questo percorso: obiettivo è infatti aumentare la gamma di soluzioni abitative per offrire opportunità sostenibili ai cittadini ed ai nuclei familiari in difficoltà, che non hanno i requisiti per rientrare nell’Edilizia residenziale pubblica ed allo stesso tempo fanno fatica ad accedere al mercato libero.
I canoni concordati sono una leva da promuovere e un ulteriore strumento da mettere in campo con decisione, che incrocia e supporta le politiche abitative locali, con le altre opportunità che offre il piano operativo recentemente approvato sul piano dell'edilizia residenziale sociale ed a canone calmierato. Continueremo, tutti insieme, istituzioni e attori locali, a lavorare per favorire l'ampliamento del mercato della casa accessibile e l'accesso alle locazioni ad uso abitativo a canone concordato con tutte le realtà territoriali interessate e tutti i soggetti portatori dei diversi interessi e contributi concreti”.
“Questo accordo è un atto molto importante sia dal punto di vista politico che operativo. – ha detto Fabio Seggiani, segretario generale SUNIA Firenze, in rappresentanza dei sindacati degli inquilini che hanno firmato il protocollo, SUNIA, SICET, UNIAT, UNIONE INQUILINI e CONIA - Adesso deve essere declinato sempre di più sui territori e il coinvolgimento delle amministrazioni è fondamentale. L’emergenza abitativa a Firenze e nel suo hinterland è una priorità assoluta. Abbiamo fatto un lavoro di profonda condivisione del problema e di come affrontarlo per raggiungere questo obiettivo.
C’è stato un confronto che è durato nel tempo ma che ha portato a un grande risultato, penso ad aspetti come quello dell’aver inserito all’interno del patto tutti i comuni del LODE, o dell’aver valorizzato chi ha avuto cura della sostenibilità ambientale. Vogliamo dare per quanto possibile una risposta concreta sul tema dell’abitare, incentivando i canoni concordati, tenendo conto dell’esigenza di calmierare affitti che nel mercato libero sono sempre meno sostenibili dalle famiglie, dai lavoratori, dalle giovani coppie.
Questo è un punto di partenza fondamentale, dobbiamo continuare a fare rete e a lavorare in questa direzione”.
“Le organizzazioni della proprietà edilizia, Uppi, Confedilizia, Appc, Confabitare Asppi e Confappi esprimono soddisfazione per la firma del nuovo accordo territoriale che rappresenta un giusto riconoscimento delle istanze dei proprietari immobiliari che chiedevano un adeguamento doveroso dei valori massimi rimasti fermi al periodo Covid, per far ripartire il mercato delle locazioni agevolate ormai in crisi a causa della concorrenza delle locazioni turistiche. - ha detto l’avvocato Marco Gaito in rappresentanza delle Organizzazioni della proprietà edilizia fiorentine - In particolare si è dato impulso ai contratti per studenti universitari, sono migliorati i valori per le unità immobiliari che sono state adeguate da un punto di vista energetico e di sicurezza e per quelle che beneficiano di zone verdi o di giardini, senza dimenticare i contratti transitori per cui è stato ampliato lo strumento dell'attestazione bilaterale per una doverosa verifica delle esigenze.
Le locazioni agevolate sono uno strumento imprescindibile per far ripartire il mercato delle locazioni abitative garantendo ai proprietari una giusta redditività anche in forza delle rilevanti agevolazioni fiscali che sono previste. Per ottenere queste agevolazioni occorre rispettare i parametri dell'accordo territoriale e le norme in materia ed è obbligatorio il rilascio di una attestazione di rispondenza che certifica la regolarità del contratto; le organizzazioni sindacali della proprietà sono disponibili per le consulenze, i conteggi ed il rilascio delle attestazioni.
Grazie al Comune di Firenze, all’assessore Paulesu e alla sindaca Funaro, per il forte contributo per raggiungere questo risultato, nonchè alle organizzazioni sindacali dell'inquilinato per lo sforzo comune messo in campo”.
Entrando nel dettaglio degli accordi, la determinazione dei canoni si basa su una serie di criteri prestabiliti, tra cui ubicazione sul territorio, classificazione per caratteristiche, superficie, dotazione, prestazione energetica. In media gli affitti a canone concordato sono inferiori del 30% a quelli del libero mercato. Rispetto ai precedenti accordi territoriali si è lavorato per istituire una ancora maggiore premialità di abitazioni dove sono stati realizzati investimenti di efficientamento energetico. Nella predisposizione degli accordi è stata data molta attenzione alla geografia delle varie zone con l’obiettivo di mantenere più bassi possibili i canoni nelle zone più popolari rispetto a quelle di pregio.
Nell’ambito dell’accordo le parti coinvolte riconoscono, inoltre, il ruolo chiave delle amministrazioni Comunali dell’ambito L.O.D.E., nella diffusione delle tipologie contrattuali previste dalla legge, anche attraverso aliquote IMU agevolate, riconoscimento delle attestazioni di conformità dei contratti, protocolli d’intesa volti a rafforzare l’applicazione concreta dell’accordo. Il Comune di Firenze applica agevolazioni IMU sugli immobili locati a canone concordato, un abbattimento di circa il 50%: nello specifico si tratta di una riduzione dall’1,06%, aliquota ordinaria, allo 0,57%, che scende ulteriormente allo 0,46% per chi applica un affitto inferiore di almeno il 10% rispetto al canone massimo previsto dagli accordi territoriali.
Sono previste anche misure per i contratti di natura transitoria, la cui durata non potrà essere superiore ai 18 mesi e le cui motivazioni dovranno rispondere a precise esigenze, legate per esempio a motivi di studio o apprendistato, a lavoro o cura. Il nuovo accordo ha dato particolare importanza ai contratti per studenti universitari al fine di aumentarne la diffusione cercando di venire incontro alla domanda di alloggio a canone calmierato per questi destinatari.
Gli accordi sono validi per tutti i comuni dell’ambito L.O.D.E, ovvero Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Barberino Tavarnelle, Borgo San Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Dicomano, Fiesole, Figline e Incisa Val d'Arno, Firenze, Firenzuola, Greve in Chianti, Impruneta, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull'Arno, Rufina, San Casciano in Val di Pesa, San Godenzo, Scandicci, Scarperia e San Piero, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia, Vicchio. A firmare sono state le principali organizzazioni sindacali degli inquilini – SUNIA, SICET, UNIAT, UNIONE INQUILINI e CONIA – e le associazioni dei proprietari immobiliari – APPC, ASPPI, CONFABITARE, CONFAPPI, CONFEDILIZIA, UPPI Area Metropolitana Fiorentina e UPPI Delegazioni Provinciali. I nuovi accordi territoriali entreranno in vigore da lunedì 7 luglio.