Inserire lo storno tra le specie cacciabili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2001 23:59
Inserire lo storno tra le specie cacciabili

Approvando all'unanimità una mozione presentata dai consiglieri di Forza Italia Enrico Bertini e Demetrio Donati (che hanno recepito nel dispositivo finale anche un emendamento di consiglieri della maggioranza e illustrato dal verde Sergio Gatteschi), il Consiglio provinciale di Firenze ha chiesto l'inserimento dello storno (sturnus vulgaris) fra le specie cacciabili previste dalla Legge 11.2.1992 n. 157. Continui ricorsi vengono presentati al Tar contro le deroghe alle specie cacciabili stabilite dalla Regione Toscana.

Queste deroghe, riguardanti in particolare la specie dello storno (sturnus vulgaris), emanate in conformità a una direttiva comunitaria, alla legge 11.2.1992 n. 157, al Dpcm del 21.3.97, e al decreto legislativo 4.6.1997 n. 143, "sono state autorizzate dopo attenti studi sulle specie in oggetto - spiegano i consiglieri Bertini e Donati - che hanno evidenziato sia i danni provocati alle colture agricole ammontanti nel 1999 a più di £ 500.000.000 sia il numero eccessivo di soggetti presenti nel periodo riproduttivo che, operando in competizione alimentare, sottraggono risorse ad altre specie che necessitano di particolare attenzione e protezione".

Le organizzazioni professionali agricole regionali hanno espressamente richiesto che fosse reso possibile il prelievo della specie storno (sturnus vulgaris), al fine di ridurre i danni alle colture agricole. Parere positivo è giunto da parte dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici, relativamente alla consistenza numerica della specie. Le Amministrazioni Provinciali, inoltre, hanno richiesto di rendere possibile il prelievo della specie storno per ridurre i danni alle colture agricole.

"Un rapporto dell'Eurispes peraltro - ha osservato Bertini - evidenzia un aumento di tutte le specie di uccelli ed in particolare dello storno (sturnus vulgaris) che si è adattato al territorio modificando la sua natura migratoria in stanziale". Al fine di evitare in futuro "strumentalizzazioni da parte di alcune associazioni animaliste e di assicurare la certezza del diritto ai cacciatori", il Consiglio provinciale ha invitato il Presidente del Consiglio provinciale ad attivarsi, di concerto con il Presidente della Regione Toscana, con l'assessorato all'Agricoltura della Regione Toscana, previo confronto con gli Enti scientifici preposti alle questioni relative alla fauna selvatica, con le associazioni ambientaliste, venatorie e degli agricoltori, per avviare le procedure burocratiche nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri delle risorse agricole e dell'ambiente, di verificare la possibilità di inserire lo storno (sturnus vulgaris) nei nuovi elenchi delle specie cacciabili.
"Le continue deroghe - ha detto Gatteschi (Verdi) - non sono un buon sistema di organizzare la caccia nella nostra provincia e nella nostra Regione".

D'accordo con la mozione l'assessore provinciale all'Agricoltura Mario Lastrucci perché essa va nella direzione "di leggere i mutamenti che le singole specie hanno nel tempo". Nella provincia di Firenze, per i danni provocati dagli storni, sono stati liquidati lo scorso anno 68 milioni e 369 mila lire, "ma si tratta di un dato in difetto perché rilevare e quantizzare i danni causati dai volatili è molto più complesso che rilevare i danni provocati ad esempio dagli ungulati".
"Dobbiamo smettere - ha spiegato Alessandro Giorgetti, consigliere di An - di considerare l'elenco delle specie cacciabili e l'elenco di quelle non cacciabili come immutabile.

Oggi viviamo in un territorio estremamente antropizzato in cui tutti gli equilibri naturali sono stravolti". La legislazione in materia dovrebbe essere "sufficientemente flessibile per potersi autoaggiornare".

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