Terme toscane: parte il piano di rilancio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2001 16:27
Terme toscane: parte il piano di rilancio

Il punto sulle terme toscane e' stato fatto dall'assessore Susanna Cenni intervenuta oggi con una comunicazione sull'argomento in consiglio regionale. Punto di partenza per il ragionamento dell'assessore e' il piano di rilancio per il termalismo, che la giunta ha approvato a fine anno e che costituiva uno degli impegni dei primi 200 giorni di legislatura. L'assessore Cenni ha sottolineato come si sia arrivati all'elaborazione del piano attraverso una consultazione degli operatori del settore culminata in una giornata di confronto a Chianciano.

Il piano di rilancio contiene l'individuazione delle principali problematiche del settore, l'indicazione delle strategie e degli strumenti normativi, amministrartivi e finanziari che dovranno caratterizzare l'intervento pubblico nei prossimi cinque anni. A ispirare il rilancio, un'analisi aggiornata dell'offerta termale della Toscana, considerata regione leader per numero di centri termali e capacita' alberghiera. "Terme e capacita' alberghiera - ha osservato l'assessore Cenni - sono le caratteristiche che maggiormente contraddistinguono l'offerta regionale.

Ma l'elemento piu' significativo di cui tener conto per il rilancio, e' il crescente peso turistico delle citta' termali e del loro circondario, al di la' delle terme intese come cura in senso stretto". Se il legame forte con il turismo e' certamente il suo punto di forza, un elemento di debolezza del termalismo toscano si puo' tuttora intravedere, ha spiegato l'assessore, nella concezione troppo tradizionale che ancora tende a prevalere e che fa coincidere terme con cure termali.

"Solo negli ultimi anni il comparto termale toscano si e' orientato al proprio interno verso la nozione piu' ampia del benessere, pur in presenza di una domanda crescente di questo segmento". Così, uno degli obiettivi qualificanti del piano e' quello, come ha sottolineato l'assessore Cenni, di riposizionare il segmento termale tenendo conto di queste novita', passando sistematicamente da una concezione tradizionale del termalismo a una piu' ampia nozione di termalismo come turismo della salute e del benessere.

"Per colmare questo ritardo, ed ecco la parte propositiva del piano - ha proseguito l'assessore Cenni - occorrera' presentare l'offerta di un circuito termale toscano, valorizzando i distretti termali e turistico-termali e puntando sulla concezione di parco termale di interesse regionale, introdotta dall'ultima legge nazionale, la 323/2000".
Nel campo della disciplina del settore, l'assessore ha annunciato una importante novita': la giunta sta lavorando infatti a un nuovo testo di proposta di legge sulle terme che dovra' superare la legge regionale 86 del 1994 alla luce della nuova legge di riordino del settore.

Si trattera' di un testo unico che comprendera' anche gli aspetti di carattere sanitario e recepira' i concetti di marchio di qualita' termale e di parco termale, definendone criteri e modalita' di assegnazione. Sul piano sanitario, la parola d'ordine sara' semplificazione del procedimento di autorizzazione che sara' trasferito ai Comuni. Fra le principali novita', la disciplina delle piscine termali e delle attivita' di estetica con acque termali svolte in centri appositi. La comunicazione dell'assessore non ha trascurato gli aspetti della formazione, la ricognizione e la qualificazione del personale, la definizione di un quadro di riferimento per il personale delle aziende ex Eagat di concerto con le organizzazioni sindacali del settore.

L'assessore ha annunciato, per il 22 gennaio prossimo, la firma di un protocollo d'intesa fra Regione, comuni e sindacati finalizzato a definire un quadro certo per i processi di privatizzazione in corso e il rilancio delle aziende termali. A questo proposito l'assessore ha anche fatto un rapido aggiornamento sulla privatizzazione delle tre aziende, che si trovano a livelli diversi di avanzamento.
Montecatini: dopo la tormentata fase della manifestazione di interesse, non ancora completamente definita, si attende ora l'avvio della seconda fase, cioe' quella della presentazione delle varie proposte da parte dei soggetti ammessi.


Chianciano: dopo la consultazione a livello locale e una serie di incontri con associazioni, Comune, Regione, si e' arrivati a chiarire una serie di punti che fanno ipotizzare l'approvazione, in tempi brevi, delle linee guida per il processo di privatizzazione.
Casciana: e' una realta' diversa, dove fra l'altro il Comune detiene di fatto la maggioranza delle azioni della Spa. La possibilita' di usufruire di risorse comunitarie per le zone a declino industriale (Regolamento 2081/93 e Docup 2000/2006) hano permesso il potenziamento delle strutture termali e dei relativi servizi.

L'azienda conta così di arrivare all'appuntamento della privatizzazione, alla fine del 2001, con all'attivo una serie di opere che punteranno soprattutto a rafforzare l'offerta complementare di servizi per il settore benessere e al restauro del complesso storico delle terme. Alla fine di questo processo sara' dato avvio all'iter della privatizzazione, con la procedura di evidenza pubblica per l'individuazione del soggetto con il quale sara' costituita la nuova societa' di gestione.
San Giuliano Terme: lo stabilimento, di proprieta' Inps, e' stato trasferito alla Regione e al Comune con la legge 323.

Entro gennaio Regione e Comune dovranno definire il piano di rilancio, che la giunta regionale ha gia' approvato e che e' attualmente all'attenzione delle commissioni consiliari. L'attuazione della legge non si presenta facile e dovra' tenere conto della situazione attuale che vede la gestione delle terme da parte di una societa' creata a suo tempo dall'Inps, la Geti spa, usufruttuaria dello stabilimento. La giunta si e' mossa con la creazione di un tavolo nazionale di confronto con il ministero del lavoro, le regioni, i comuni interessati per definire una linea comune di azione.

Per garantire continuita' al servizio e certezze ai lavoratori, la Regione ha chiesto e ottenuto dal governo una proroga del contratto con la societa'fino al compimento del trasferimento.

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