Incontri sulla memoria delle stragi nazifasciste in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2001 20:53
Incontri sulla memoria delle stragi nazifasciste in Toscana

Rintracciare, raccogliere, analizzare e trasmettere, con una attenzione particolare alle nuove generazioni, la memoria dei drammatici mesi vissuti dalla popolazione della Toscana nella primavera ed estate del 1944, quando la ritirata dell’esercito tedesco lasciò dietro di sé oltre 4.500 vittime, cadute in più di 250 eccidi. Questo l’obiettivo della legge regionale 59/99 “Interventi per salvare la memoria delle stragi nazifasciste in Toscana” che il vicepresidente della Regione, Angelo Passaleva, ha illustrato questa mattina nel corso di un incontro che si è svolto a palazzo Novellucci di Prato anche per definire il piano operativo di applicazione della legge che in Toscana investirà 600 milioni in 4 anni.
La vicepresidente della Provincia, Gerardina Cardillo, intervenendo all’apertura dei lavori ha subito sottolineato come l’iniziativa della Regione si inserisca in un momento storico che impone grande attenzione ai diritti umani.

“Nel nostro territorio vi sono enti ed associazioni che hanno mantenuto viva la memoria in questi 50 anni, ma la legge va oltre, in-tende ricostruire tutti i fatti non solo quelli più salienti – ha detto Cardillo – ed è quindi necessario lavorare tutti a stretto contatto con l’obiettivo di costituire un nucleo forte di memoria collettiva, coinvolgendo anzitutto le scuole perché la memoria, anche quella ritrova-ta, sia consegnata alle nuove generazioni”.
Il vicepresidente Passaleva ha spiegato il significato della legge accennando brevemente ad alcuni degli episodi più brutali di quei mesi, e si è commosso ricordando le oltre 500 vittime, quasi tutti bambini e anziani, trucidate a Sant’Anna di Stazzema, come simboli di una memoria storica che non serve al passato ma al futuro.

“La memoria personale è labile, i testimoni stanno scomparendo – ha detto Passaleva – il rischio non è solo dimenticare, ma che la storia non insegni niente. L’obiettivo della Regione è ricostruire una memoria collettiva a tutto tondo, che inserisca la nostra storia nel contesto europeo docu-mentando e collegando le tante memorie locali già esistenti”.
Leonardo Paggi, uno dei 7 membri del Comitato scientifico voluto dalla legge, ha poi aggiunto che riparlare delle stragi significa rilanciare l’importanza di quei mesi per la rinascita dell’Italia, ridare salde radici all’esperienza della democrazia.
Per l’organizzazione sul territorio provinciale Ennio Saccenti, nominato dalla Provincia insieme a Carlo Bolognesi nel coordinamento regionale previsto dalla legge, ha proposto l’istituzione di un gruppo di ricerca per la ricerca e la catalogazione del materiale (archivi, documenti, monumenti e lapidi, testimonianze) che dovrà costituire il nucleo del centro di documentazione della Resistenza e del Museo della deportazione di prossima realizzazione a Figline. La Regione ha già approvato lo scorso dicembre il piano di interventi che prevede il censimento delle fonti (bibliografiche, archivistici, dei luoghi e dei monumenti) il riordino e l’accrescimento delle conoscenze, l’interpretazione (con la ricostruzione della mappa generale delle stragi) e la conservazione e comunicazione, con la progettazione di un centro informativo.
Ma si lavora anche sul fronte giudiziario: è già partita una petizione indirizzata alle alte cariche dello Stato, primo firmatario il presidente della Regione Claudio Martini, che chiede di svolgere al più presto i processi ancora possibili e di mettere a disposizione dei cittadini e degli storici i tanti documenti militari ancora coperti dal segreto.
Il 25 gennaio il Presidente della Giunta Regionale Claudio Martini sarà a Grosseto (ore 12.30 alla Sala Convegni della Provincia di Grosseto) per presentare, con il Presidente della Provincia di Grosseto Lio Scheggi, il Programma operativo del progetto per La memoria delle stragi nazifasciste in Toscana di cui alla legge regionale 59/99e i componenti il Comitato Scientifico, la petizione indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato.

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