L'individuazione delle principali problematiche del settore termale, ma anche delle relative strategie di azione e degli strumenti normativi, amministrativi e finanziari che dovranno caratterizzare l'intervento pubblico nei prossimi cinque anni. Tutto questo contiene il Piano di rilancio del sistema termale, approvato dalla giunta su iniziativa dell'assessore al turismo, Susanna Cenni, lo scorso 29 dicembre, rispettando così un impegno contenuto nel programma di governo, che prevedeva l'adozione del piano entro i primi duecento giorni della legislatura.
Il documento è stato definito sulla base sia delle indicazioni contenute nel Piano regionale per lo sviluppo economico, sia delle proposte formulate in occasione di un confronto con il mondo del termalismo toscano che si è tenuto a Chianciano lo scorso 26 ottobre. Tra le altre cose, presenta un quadro di riferimento completo dell'offerta termale toscana nelle sue diverse componenti, individuando i punti di forza e di debolezza del settore, e definisce tutte le modifiche e le integrazioni che dovranno essere apportate all'attuale normativa, puntando all'adozione di un testo unico in materia di acque minerali e termali.
Sulla base delle indicazioni del Piano di rilancio adottato dalla giunta, si possono stimare le risorse finanziarie che potranno essere destinate al settore fino al 2005. In particolare, si prevede che saranno messi a disposizione del termalismo toscano circa 50 miliardi di lire tra risorse regionali, statali e comunitarie: finanziamenti in grado di attivare investimenti per circa 230 miliardi di lire, di cui 50 miliardi per la qualificazione delle attrezzature pubbliche e per la realizzazione di attrezzature innovative complementari all'offerta termale, 163 miliardi per investimenti delle aziende private, 8 miliardi per la qualificazione dei servizi e per la commercializzazione dell'offerta sul mercato sia nazionale che estero, 9 miliardi per la promozione del settore attraverso campagne promo-pubblicitarie.