«Dividiamoci i nomadi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2001 15:02
«Dividiamoci i nomadi»

"Il quartiere 4 lancia un appello ai limiti della provocazione politica -annuncia stamani La Nazione- Martedì 9 gennaio il presidente del Quartiere 4 Eros Cruccolini guiderà una delegazione di sindaci e membri di giunta dei comuni della provincia di Firenze: tutti insieme a veder come vivono profughi e rom storici, adulti e bambini, nel campo sulla collinetta dell'Argingrosso dove morì la piccola Silvana, bruciata nella baracca di legno e cartone. Obbiettivo: convincere gli amministratori della provincia che sarebbe giusto spartirsi le resenze dei nomadi, anche per garantire un miglior condizione di vita alle famiglie.

Un'iniziativa pubblicitaria? Una denuncia per sollevare un caso? No, stavolta il sindaco dell'Isolotto ci crede davvero: non vuol lanciare un messaggio isolato, un sasso nello stagno dell'indifferenza, o quasi, delle amministrazioni comunali ma invitare tutti a una riflessione comune, perché dice dobbiamo superare tutti insieme l'idea dei campi nomadi".
"Confermo l’invito che abbiamo fatto a tutti i sindaci dell’area metropolitana fiorentina - replica al quotidiano Cruccolini - affinchè vogliano verificare insieme a noi la reale consistenza di questo problema, ma non mi riconosco assolutamente nel tono e nel taglio con cui questa notizia è stata presentata.

Non c’è in programma nessuna spartizione e nessuno pretende di ammannire a chicchesia lezioni di accoglienza e di solidarietà. Se così fosse il nostro invito acquisterebbe una valenza provocatoria, oltre a esorbitare totalmente dalle nostre competenze istituzionali". "E’ importante fare questa precisazione - continua Cruccolini - perché c’è una storia non troppo lontana di rapporti fra Firenze e i comuni limitrofi all’insegna di sgarbi, diffidenze, piccole e grandi guerre di campanile.

Mi preme dunque molto che non venga travisato il senso di questa iniziativa, che vuole innanzitutto porre sul tappeto un grande problema politico e amministrativo che faccio sempre più fatica ad interpretare e analizzare in chiave meramente localistica. La proposta del sindaco Domenici ‘una famiglia per ogni comune’ - conclude il presidente del Q.4 - presuppone la condivisione profonda di un progetto di ampio respiro e non certo l’applicazione opportunistica e strumentale di una logica di spartizione della patata bollente".

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