«A Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo - scrivono in un’interrogazione i due consiglieri - le pattuglie di polizia hanno un manuale che reca indicazioni utili ad individuare i ciclomotori rubati». «Le raffinate tecniche di cui dispongono gli operatori del crimine - prosegue il documento - nell’alterare i numeri di telaio e nel falsificare i libretti di circolazione garantiscono l’esistenza di un mercato parallelo di ricettazione della merce dal giro d’affari miliardario». Secondo la Giocoli e Pieri «i dati relativi a questo fenomeno sono allarmanti su tutto il territorio nazionale con forti ripercussioni per i legittimi proprietari dei veicoli, per le assicurazioni e per coloro che acquistano la merce riciclata soprattutto attraverso annunci economici a prezzi accattivanti».
«Firenze - si legge ancora nell’interrogazione - è la città italiana con la più alta incidenza del numero di ciclomotori rispetto al numero di abitanti e proprio nel capoluogo toscano è aggravata dalla presenza sul territorio comunale di un eccessivo numero di nomadi che notoriamente si rendono responsabili di furti». «Il Sindaco in qualità di Presidente dell’ANCI - sottolineano i due consiglieri - doveva essere a conoscenza dell’iniziativa citata ed avrebbe potuto proporre l’inserimento di Firenze fra le città scelte a campione per condurre questa sperimentazione in oggetto».
Pieri e la Giocoli invitano infine il Sindaco «a creare le premesse per attuare un’offensiva su larga scala nei confronti dei furti e della ricettazione dei ciclomotori che penalizzano numerossimi cittadini per limitare i quali non esiste ad oggi un programma efficace».