A Massa dilemma per l'Ospedale unico: ci sono tre possibilità, ma la parola spetta all'architetto Renzo Piano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2000 20:33
A Massa dilemma per l'Ospedale unico: ci sono tre possibilità, ma la parola spetta all'architetto Renzo Piano

Il documento sottoscritto, precedentemente, dai capigruppi di maggioranza di Massa e Carrara (non sono d'accordo gli esponenti di Rifondazione e AN) aveva confermato la scelta dell'ubicazione del nuovo ospedale unico, probabilmente nell'area di Montepepe. A quanto riportava Cerare Ugolotti del Ppi, "... l'approvazione di questo documento assume doppia importanza perché rappresenta il superamento di vecchi ed inutili campanilismi". L'ubicazione dell'ospedale però non è ancora stata decisa, il che ha rimesso in discussione l'eventuale scelta da farsi.

Sono tre, ora, le possibili aree: Villa Ceci, Via Mattei e zona di Montepepe. A quanto pare i contrasti maggiori provengono da Carrara. Ma quando si parla di salute è giusto riportare in auge i dissapori fra le due città? Ciò che dovrebbe preoccupare, riguarda semmai gli adeguamenti strutturali ed organizzativi da effettuarsi per l'imminente costruzione dell'ospedale. Il personale medico dell'OPA(Ospedale Pediatrico Apuano) sarebbe molto soddisfatto perché verrebbe istituito un polo sanitario unico per tutta la zona di Massa e Carrara con competenze specifiche, raggruppate in uno stesso sito: cardiochirurgia, neonatologia, la parte pediatrica e quella adulta.

Sarebbe un utilità per tutta la cittadinanza e soprattutto avvicinerebbe le esperienze interventistiche e diagnostiche di entrambe le unità ospedaliere, inoltre favorirebbe le prestazioni immediate per la comodità, a livello di trasporto, degli stessi pazienti. L'impresa sarebbe anche più economica perché eviterebbe tante spese inutili. Il problema dell'ubicazione quindi non è poi così determinante, ciò che disturba è più un fattore politico e un contenzioso fra le due città. Per quel che riguarda la viabilità vi sarebbe da effettuare la modifica della via Aurelia, come era gia stato stabilito: un'eventuale uscita dell'autostrada nella zona Cinquale, dove sono più vicini i trasporti.

Inoltre bisognerebbe pensare ai posteggi, che solitamente negli ospedali moderni sono sotterranei oppure in zone adiacenti. Problemi organizzativi vi sono però ovunque: la parola ora stà all'architetto e progettista di ospedali modello, Renzo Piano, persona neutrale ma che forse non conoscerà le eventuali problematiche presenti nelle zone scelte.
L'Ospedale Pediatrico Apuano di Massa vanta numerosi primati
L'attività cardiochirurgica è andata progressivamente aumentando, e questo è avvenuto a livello globale, in quanto vengono operati sia bambini che adulti.

Per quel che riguarda i bambini, l'attività si è accentrata ovviamente su quelli italiani ma anche stranieri, perché molti di essi provengono da aree disagiate dell' Ex- Unione Sovietica, del Mediterraneo e dell'Africa. Annualmente i bambini operati sono all'incirca trecento, di cui duecento in circolazione extracorporea e i rimanenti a cuore chiuso. Questi numeri, negli ultimi due o tre anni sono rimasti più o meno stabili perché non vi sono state variazioni, sia come aumento, sia come diminuzione.

La percentuale di mortalità è andata migliorando nel tempo: nei primi anni si aggirava intorno al 10% mentre l'anno scorso si è portata al 5%o 6%. L'OPA è allo stesso livello dei migliori centri internazionali sia europei che americani.
"Noi abbiamo fatto trapianti su tre persone - spiega il cardiochirurgo prof. Vittorio Vanini, delle quali una soltanto è deceduta mentre le altre stanno bene. Il numero quindi è molto ridotto. L'OPA è dotato di efficienti strutture tecniche, personale medico ed extra medico preparato e specializzato nelle proprie competenze.

L'attività ambulatoriale è molto spiccata e "tendiamo a svilupparla sempre di più, perché vediamo che i nostri laboratori sono pieni e la lista d'attesa è soggetta a protrarsi oltre il mese, cosa che non vogliamo in quanto un ospedale efficiente deve poter snellire il proprio lavoro accorciando i tempi soliti delle liste d'attesa, andando incontro alla cittadinanza, perché poi si rivolgono altrove e cercano le istituzioni private".
La politica gioca il solito ruolo: in Italia la cardiochirurgia, specie quella pediatrica, soffre di diverse limitazioni e cioè i rimborsi perché, paragonata alla cardiochirurgia degli adulti, riceve meno finanziamenti.

Gli interventi fatti sui bambini sono soggetti a maggiori difficoltà e la loro degenza, sia in terapia intensiva che in reparto, è molto più lunga. I media diffondono i progressi ottenuti in questo settore, in base allo stimolo che ricevono dall'opinione pubblica; in base alla preparazione che ha il giornalista scientifico e le sue conoscenze con i vari centri. D'altra parte puntualizza il prof. Vanini: "I giornalisti, come noi medici, devono sempre dire la verità e non cambiarla e né esaltarla".

Otre ai trapianti, un master internazionale in cardiochirurgia, ideato e diretto dal prof. Parenzan (direttore dell'International heart School) e che si svolge da 5 anni. Raduna medici provenienti da tutte le parti del mondo. Quest'anno sono all'incirca 60-continua il prof.Vanini- e noi dell' OPA, avvalendoci della collaborazione di medici esterni e professori stranieri, dobbiamo fornire loro una competenza nei vari settori: anestesia, cardiologia, cardiochirurgia, terapia intensiva e rianimazione".

Questi medici che partecipano sono dotati di un buon curriculum in quanto sono stati scelti, restano qui per la durata di un anno, acquisiscono un master ma possono richiedere la permanenza anche per un altro anno in quanto ci vuole tempo per assimilare tutte queste conoscenze. Nel corso di questo master verranno illustrati metodi di cura di ischemie miocardiche e scompensi cardiaci in adulti e bambini. L'OPA ( che fa parte dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr, il cui direttore è il prof.

Luigi Donato) quindi tende a svilupparsi verso le tecnologie più moderne e avanzate come l'ingegneria genetica, cellule staminali e proliferazione di queste. Si sta quindi ampliando grazie a nuove conoscenze in campo diagnostico e terapeutico, e il Cnr contribuisce molto nell'attuazione di questi recenti propositi cognitivi. I lavori scientifici fatti sono notevoli, e vengono pubblicati ogni anno su tutte le riviste internazionali più importanti. C'è una cultura elevata e la possibilità di poter veramente avanzare.

I mezzi purtroppo sono limitati però si possono fare molte economie e ottenere gli stessi risultati. Il master consente di progredire nell' interventistica al cuore e permetterà di procedere nella cura di cardiopatie. [R. A.]

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