Il Sindaco di Bagno a Ripoli interviene sulla Festa della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2000 22:19
Il Sindaco di Bagno a Ripoli interviene sulla Festa della Toscana

Il Sindaco di Bagno a Ripoli, Giuliano Lastrucci, interviene sulla Festa della Toscana del 30 novembre 2000:
"Il 30 novembre è la data scelta dall'Amministrazione Regionale per assurgere a simbolo ed emblema della Toscana. Significativamente essa rievoca l'abolizione, nella nostra regione (prima in Europa), della pena di morte. Una data significativa, un messaggio di civiltà che vuole caratterizzare l'intera comunità regionale. Come, quindi, non concordare con gli intenti di chi ha promosso l'iniziativa?
Tuttavia, la Festa deve essere spiegata e vissuta, se non vogliamo che sia ignorata o - peggio ancora - che produca effetti negativi.
Prima di tutto, la Toscana, quale essa è oggi, è tale dal 1970.

Nella storia precedente, il suo territorio è stato variamente amministrato e posseduto, ma non ha mai avuto le attuali dimensioni. Per gli stessi motivi, siamo una regione ricca e variegata quanto a patrimonio cultuale, sociale e politico. Non c'è solo Firenze, ma ci sono gli eredi dei carbonai del Casentino, ci sono i cavatori di Carrara, faro dell'anarchismo italiano. Andiamo dai telai di Prato alle navi di Livorno, dal candore delle Apuane alle meraviglie dei fondali dell'Arcipelago Toscano.
Tutti questi elementi di diversità compongono la nostra terra e la arricchiscono.

Dal 1970, tali aspetti hanno un'unica amministrazione regionale, che cerca di amalgamare ed omogeneizzare le differenza rispettandole, facendole convivere e favorendone lo sviluppo, uno sviluppo non centrifugo. Questo è il punto da valorizzare.
Il 30 novembre deve essere, anche e soprattutto, la festa di un livello di governo che compie 30 anni e che punta a dare un volto ed un'identità ad una comunità di 4 milioni di persone, 30 anni di unità amministrativa che ha trovato un terreno di grande civiltà, non solo per le istituzioni culturali, ma anche per le tradizioni sociali e politiche di impegno civile e sociale e di solidarietà.
Ecco, il 30 novembre dobbiamo valorizzare le nostre caratteristiche positive, quelle che vogliamo sviluppare e far crescere, e non segnare una rottura con le altre regioni italiane.

Allora il 30 novembre può essere utile, se è occasione per indicare le caratteristiche positive.
Non dimentichiamoci che i Toscani - lo ricordano le lapidi in ogni città della nostra regione - si espressero in modo plebiscitario per l'Unità d'Italia. Il 30 novembre si rammenti e si esalti anche questo, anzi gli si dia un risalto particolare.
Se tale data è la festa della nostra civiltà e del contributo che intendiamo dare all'Italia ed all'Europa, se è l'evidenziazione del nostro patrimonio, della nostra civiltà, allora sarà un buon giorno.

Un pessimo giorno sarebbe, invece, se fosse usata a pretesto per fomentare divisioni, xenofobie, razzismo. Un rischio, questo, insito nella nazione, che dobbiamo scongiurare con fermezza per fare della Toscana un esempio positivo di identità, sì, ma anche di apertura e collaborazione.
Questi valori saranno il presupposto ideale irrinunciabile sulla base del quale anche il Comune di Bagno a Ripoli convocherà un Consiglio Comunale straordinario il 30 novembre 2000, la nostra Festa della Toscana."

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