Villa Carobbi, ultimatum del Comune alla proprietà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2000 23:05
Villa Carobbi, ultimatum del Comune alla proprietà

Ultimatum del Comune per villa Carobbi, la fatiscente struttura in via Accademia del Cimento dove trovano rifugio barboni ed extracomunitari, più volte sgomberata dalle forze dell’ordine ma poi puntualmente rioccupata. Un’ordinanza urgente firmata oggi dal sindaco intima al proprietario di provvedere immediatamente a risanare l’immobile, ricettacolo di sporcizia di ogni tipo e infestato dai topi, dove il degrado “costituisce un grave rischio per la salute degli occupanti e fonte certa di infezioni” e dove la presenza di fornelli alimentati a gas potrebbero innescare incendi ed esplosioni.
La proprietà (la sas Villa Carobbi di Nilo Nucci e C.) dovrà per prima cosa allontanare subito dal complesso tutte le bombole di gas; entro cinque giorni dovrà “allestire tutto quanto necessario per impedire il ripetersi della situazione di degrado”; entro quindici giorni dovrà prevedere un programma dettagliato di deratizzazione e di rimozione rifiuti.


Già il 7 aprile scorso un’ordinanza comunale aveva intimato alla proprietà di villa Carobbi di provvedere alla ripulitura dell’immobile e alla chiusura di tutti gli accessi; i lucchetti messi alle entrate non erano però bastati ad impedire di rientrare agli occupanti abusivi (circa un centinaio), come ampiamente dimostrato dal sopralluogo effettuato il 18 ottobre scorso dai tecnici della Asl. L’ordinanza di oggi si riferisce proprio al rapporto effettuato dopo quella visita, che rende bene la condizione in cui si trova la struttura.
“Tutta l’area scoperta circostante Villa Carobbi – si legge nell’ordinanza - è risultata costellata da cumuli di rifiuti costituiti da materiali non putrescibili (rottami metallici, oggetti di plastica, suppellettili) e soprattutto da materiale organico in putrefazione.

I tre edifici sul lato destro sono risultati in parte utilizzati come alloggio precario e in parte come discariche di materiale vario, con punti di cottura alimentati con bombole a gas. In tutti i locali è stato avvertito un penetrante odore di urina ed escrementi in putrefazione. Nel corpo centrale della villa, distribuito su tre piani, i vari locali presenti sono risultati adibiti, seppur precariamente, ad alloggio permanente per gli occupanti abusivi: camere da letto (con fornelli a gas), locali di uso comune, locali trasformati in discariche di rifiuti di vario genere e locali utilizzati come servizi igienici, con pavimenti costellati di escrementi.

In tutti i locali erano presenti ratti in gran numero ed assolutamente non intimiditi dalla presenza dell’uomo”.
E’ chiaro dunque che “un’area in tali condizioni inserita nel contesto abitativo costituisce una situazione gravissima, lesiva dell’igiene urbana. Il complesso di Villa Carobbi deve pertanto essere sgomberato da tutti gli occupanti abusivi, la cui presenza è incompatibile con gli interventi di bonifica, che dovranno essere iniziati con la massima urgenza a tutela non solo della salute pubblica ma anche dell’incolumità pubblica”.

L’ordinanza precisa che “dopo lo sgombero deve essere attivato immediatamente, a cura della proprietà del complesso, un servizio di sorveglianza continua, con personale che possa attivamente opporsi alla rioccupazione”. Dopo l’attivazione del servizio di vigilanza “potrà essere dato inizio alle operazioni di bonifica, con l’esecuzione di adeguati trattamenti di derattizzazione e con la rimozione dei rifiuti accumulati”.
Se la proprietà dell’immobile non provvederà ad adottare i provvedimenti ordinati dal sindaco, scatteranno le sanzioni previste dal codice penale.

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