Un protocollo d'intesa per le politiche sull'immigrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 Ottobre 2000 22:40
Un protocollo d'intesa per le politiche sull'immigrazione

Questo l'impegno scaturito oggi nella riunione del tavolo di concertazione fra Regione e parti sociali sui problemi legati all'integrazione dei circa 60 mila stranieri regolarmente residenti in Toscana.
"Il protocollo d'intesa - ha spiegato il vice presidente Angelo Passaleva - sara' il punto d'arrivo di un confronto che proseguira' nelle prossime settimane e che coinvolgera' tutti i settori e le forze sociali ''.
Nel corso dell'incontro di oggi, presieduto dall'assessore all'istruzione formazione e lavoro Paolo Benesperi e al quale erano presenti, oltre al vice presidente Angelo Passaleva, gli assessori Chiara Boni, Mariella Zoppi, Carla Guidi e Tito Barbini, e' stato deciso all'unanimita' di proseguire la discussione per arrivare a una visione organica e a un modello operativo condiviso per affrontare una questione che tocca in maniera trasversale moltissime competenze: dal lavoro alla formazione, dalle politiche sociali all'educazione, dall'informazione alle politiche culturali.

Il confronto di oggi ha fornito l'occasione per fare il punto su quello che e' stato fino ad oggi l'impegno della Regione. Un impegno tutt'altro che secondario, come ha ricordato il vicepresidente e assessore alle politiche sociali Angelo Passaleva. "La quota del fondo nazionale per le politiche migratorie prevista dalla legge nazionale - ha detto - ha permesso di ripartire, per il 1998 e 1999, circa 2 miliardi e 700 milioni l'anno, cui si devono aggiungere circa 650 milioni destinati ad interventi specifici per l'accoglienza dei profughi del Kosovo".

I fondi sono stati utilizzati, fra l'altro, per interventi a sostegno dell'apprendimento della lingua e all'accesso nella scuola dell'obbligo, campagne e iniziative pubbliche di informazione, produzione di iniziative artistiche e culturali, messa in rete di sportelli informativi, misure per l'accoglienza e la tutela dei minori. Ma non e' tutto. Fra gli interventi gia' sperimentati vanno ricordati quelli nel campo del lavoro e della formazione. E proprio quello della formazione e' stato individuato da tutti come uno dei settori chiave per dare concretezza alle politiche di integrazione e venire incontro alle esigenze delle imprese toscane.

A questo proposito l'assessore Benesperi ha ricordato, in particolare, le iniziative in fase di programmazione grazie ai fondi per l'Obiettivo 3 e per le quali sono stati emanati i primi bandi per l'inserimento lavorativo e il reinserimento di gruppi svantaggiati. Questo asse d'intervento prevede per il periodo 2000-2006 una dotazione complessiva di oltre 63 miliardi, con una media annua di 8,9 miliardi. Un impegno altrettanto consistente e' stato quello nel campo dell'istruzione, con la Regione impegnata fin dall'inizio degli anni '90, insieme a enti locali e organizzazioni non governative, per favorire la scolarizzazione dei figli di immigrati e per la valorizzazione delle esperienze di didattica multiculturale.

L'assessore alla comunicazione Chiara Boni ha citato quanto e' stato fatto nel campo dell'informazione, dalle esperienze di programmi radiofonici multilingue (Mondobabele) agli sportelli informativi, ai numeri verdi (Pronto Parlamondo, oggi trasformato anche in un sito web all'interno di quello istituzionale della Regione Toscana).
Da non dimenticare anche l'esperienza di "Porto Franco", un progetto che interviene sulla questione immigrazione attraverso la creazione di una rete di centri interculturali e che si propone l'obiettivo di trasformare la Toscana in una "terra dei popoli e delle culture", facendo della convivenza con il fenomeno migratorio uno strumento di crescita culturale.

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