Stasera all'Auditorium Flog, dal Sudafrica, "Polifonie e Danze Zulù"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2000 12:58
Stasera all'Auditorium Flog, dal Sudafrica,

Come gli Swazi e gli Xhosa, gli Zulù appartengono al gruppo etnico Nguni. Essi hanno sviluppato una delle più interessanti forme di arte vocale dell’intero continente africano. L’eredità organologica è più scarsa nella terra di Nelson Mandela rispetto ad altri paesi africani e la voce rimane il principale strumento delle culture musicali sudafricane. La vocalità zulù si è sviluppata a partire dalle tradizioni tribali per poi fondersi con influenze del canto corale dei Protestanti anglo-sassoni.
Nel loro vita quotidiana, la presenza immanente dei defunti e l’ispirazione vocale legata alle pratiche quotidiane, occupano un ruolo preminente.

Il canto polifonico è strettamente correlato al movimento del corpo, che scandisce il ritmo e sottolinea il contenuto lirico del canto. Per gli Zulù, la danza (ukusina) rappresenta la necessità di esprimere le emozioni collettive.
Il repertorio dei Colenso Abafana Benkokhelo ("I ragazzi credenti di Colenso" in lingua zulù) è centrato sia su forme musicali tradizionali che sulle variazioni urbane iniziate negli anni Quaranta. La deportazione in massa di larghi strati della popolazione verso le zone minerarie e la conseguente formazione, su grande scala, di un proletariato urbano, sono all'origine di generi musicali come la Ingoma Ebusuku ("musica notturna"), da cui sono nati stili più moderni quali il Simanje-Manje e il Mbaqanga.
I Colenso cantano nello stile Mbube, Iscthamiya e Indlamu appartenenti al ricco repertorio vocale zulu di atavica memoria.

Originatosi nel Natal, lo Indlamu è il genere più antico. Questo dette vita all’Ukugadlela che è oggi appannaggio dei giovani. L’Iscthamiya è una sorta di parodia corale, permeata di influenze del charleston americano, mentre il Mbube ("leone" in zulu) è una variante commerciale dell’ Ingoma Ebusuku.
Lavoratori nelle miniere di diamanti nella regione di Ladysmith nel Natal, la patria della civiltà zulù, i Colenso sono otto cantanti-danzatori riuniti nel 1983 attorno alla carismatica figura di Victor Mkhizé, che è anche uno zangoma (guaritore tradizionale).

I loro canti polifonici sono di carattere ricreativo e il loro stile privilegia una struttura armonica classica a cinque parti, che si sviluppa in una forma responsoriale a "chiamata e risposta" tipicamente africana.
La band ha lasciato il Sudafrica per la prima volta nel 1996 per una tournée internazionale.
Hanno partecipato a vari festival in Francia (Nantes, Montpellier, ecc.) e il loro ultimo album, edito dalla Buda Records per la serie "Musique du Monde" è stato accolto con grande successo dal pubblico e dalla critica.

In evidenza