1300 miliardi del Fondo sociale europeo alla Toscana per l'Obiettivo 3 nel periodo 2000-2006

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 Settembre 2000 08:53
1300 miliardi del Fondo sociale europeo alla Toscana per l'Obiettivo 3 nel periodo 2000-2006

Grazie a queste risorse sara' possibile creare nuove opportunita' nei settori dell'occupazione, della formazione, dell'istruzione, dell'orientamento e delle pari opportunita', opportunita' che si stima potranno coinvolgere, nelle diverse iniziative, poco meno di 300 mila persone in tutta la Toscana.
Rispetto al precedente periodo di programmazione di questo fondo, la Toscana vede un incremento di quasi 700 miliardi.
La nostra regione si aggiudica così l'8 per cento del totale delle risorse del Fondo (nel precedente periodo di programmazione, 1994-'99, l'assegnazione per la Toscana era il 6 per cento del totale) e vede passare da 112 a 182 miliardi il finanziamento annuo.

Al di la' dell'entita' del finanziamento "strappato" nella trattativa a Bruxelles, va detto che l'Unione europea ha riconosciuto alla Toscana un ruolo di "apripista" per la tempestivita' dimostrata nella presentazione dei documenti necessari per la nuova programmazione e ha apprezzato il carattere innovativo di molti dei progetti presentati. Non a caso il documento toscano e' stato utilizzato, in fase di negoziato, come punto di riferimento da tutte le altre regioni.
La Regione, cui compete l'attivita' di gestione del piano operativo e il ruolo di responsabile dei pagamenti, ha scelto di destinare circa il 65 per cento dei finanziamenti alle Province.

Il restante 35 per cento verra' gestito direttamente dalla Regione.
Coerentemente con le indicazioni programmatiche del nuovo Obiettivo 3, la Regione ha inserito nel suo piano operativo alcuni traguardi generali: 1) le politiche attive del lavoro per combattere la disoccupazione; 2) la lotta all'esclusione sociale, l'istruzione e la formazione permanente; 3) l'adattamento ai mutamenti socioeconomici per sviluppare versatilita' e imprenditorialita' della forza lavoro; 5) il potenziamento della presenza delle donne nel mercato del lavoro.


Ciascuno di questi obiettivi si concretizza, come d'abitudine nei documenti comunitari, in altrettanti "assi", all'interno dei quali sono state individuate le misure e le azioni che possono essere ammesse al finanziamento.

Asse A (politiche attive del lavoro): organizzazione dei nuovi servizi per l'impiego; inserimento e reinserimento di giovani e adulti; inserimento e reinserimento di uomini e donne che sono stati fuori dal mercato del lavoro da oltre 6 o 12 mesi. Stanziamento totale nei sette anni, circa 400 miliardi di lire.



Asse B (pari opportunita' nell'accesso al mercato del lavoro): inserimento di gruppi svantaggiati. Totale 63,5 miliardi di lire.

Asse C (formazione professionale, istruzione, orientamento, formazione continua): adeguamento del sistema della formazione professionale e di quello dell'istruzione; prevenzione della dispersione scolastica e formativa; formazione superiore; formazione permanente. Totale 368,5 miliardi di lire.

Asse D (qualificazione della forza lavoro, sviluppo dello spirito imprenditoriale sviluppo della formazione continua, flessibilita' del mercato del lavoro e della competitivita' delle imprese); adeguamento delle competenze della pubblica amministrazione; sviluppo e consolidamento dell'imprenditorialita' nei nuovi bacini di impiego; miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico.

Totale 269,3 miliardi di lire.

Asse E (miglioramento accesso delle donne al mondo del lavoro): totale 131 miliardi di lire.

Asse F (misure di supporto tecnico e accompagnamento): totale 38 miliardi.
La Regione ha gia' emanato i primi 5 bandi relativi alla parte dei fondi di sua competenza, che sono gia' pubblicati sul Bollettino ufficiale, per un totale di circa 71 miliardi di lire per il triennio. Sono bandi aperti, la cui validita' va dai due ai sei anni, e riguardano, in particolare: diplomi universitari, servizi per l'impiego, formazione permanente, istruzione, educazione.


Per quanto riguarda le Province, dopo l'approvazione da parte della giunta regionale della ripartizione dei finanziamenti, si sta gia' lavorando sugli schemi dei bandi che dovranno essere predisposti in tempi brevi.

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