Grazie a queste risorse sara'
possibile creare nuove opportunita' nei settori dell'occupazione, della
formazione, dell'istruzione, dell'orientamento e delle pari opportunita',
opportunita' che si stima potranno coinvolgere, nelle diverse iniziative,
poco meno di 300 mila persone in tutta la Toscana.
Rispetto al precedente periodo di programmazione di questo fondo, la
Toscana vede un incremento di quasi 700 miliardi.
La nostra regione si
aggiudica così l'8 per cento del totale delle risorse del Fondo (nel
precedente periodo di programmazione, 1994-'99, l'assegnazione per la
Toscana era il 6 per cento del totale) e vede passare da 112 a 182 miliardi
il finanziamento annuo.
Al di la' dell'entita' del finanziamento "strappato"
nella trattativa a Bruxelles, va detto che l'Unione europea ha riconosciuto
alla Toscana un ruolo di "apripista" per la tempestivita' dimostrata nella
presentazione dei documenti necessari per la nuova programmazione e ha
apprezzato il carattere innovativo di molti dei progetti presentati. Non a
caso il documento toscano e' stato utilizzato, in fase di negoziato, come
punto di riferimento da tutte le altre regioni.
La Regione, cui compete l'attivita' di gestione del piano operativo e il
ruolo di responsabile dei pagamenti, ha scelto di destinare circa il 65 per
cento dei finanziamenti alle Province.
Il restante 35 per cento verra' gestito
direttamente dalla Regione.
Coerentemente con le indicazioni programmatiche del nuovo Obiettivo 3,
la Regione ha inserito nel suo piano operativo alcuni traguardi generali: 1)
le politiche attive del lavoro per combattere la disoccupazione; 2) la lotta
all'esclusione sociale, l'istruzione e la formazione permanente; 3)
l'adattamento ai mutamenti socioeconomici per sviluppare versatilita' e
imprenditorialita' della forza lavoro; 5) il potenziamento della presenza
delle donne nel mercato del lavoro.
Ciascuno di questi obiettivi si concretizza, come d'abitudine nei documenti
comunitari, in altrettanti "assi", all'interno dei quali sono state individuate
le misure e le azioni che possono essere ammesse al finanziamento.
Asse A (politiche attive del lavoro): organizzazione dei nuovi servizi per
l'impiego; inserimento e reinserimento di giovani e adulti; inserimento e
reinserimento di uomini e donne che sono stati fuori dal mercato del lavoro
da oltre 6 o 12 mesi. Stanziamento totale nei sette anni, circa 400 miliardi
di lire.
Asse B (pari opportunita' nell'accesso al mercato del lavoro):
inserimento di gruppi svantaggiati. Totale 63,5 miliardi di lire.
Asse C (formazione professionale, istruzione, orientamento,
formazione continua): adeguamento del sistema della formazione
professionale e di quello dell'istruzione; prevenzione della dispersione
scolastica e formativa; formazione superiore; formazione permanente.
Totale 368,5 miliardi di lire.
Asse D (qualificazione della forza lavoro, sviluppo dello spirito
imprenditoriale sviluppo della formazione continua, flessibilita' del
mercato del lavoro e della competitivita' delle imprese); adeguamento
delle competenze della pubblica amministrazione; sviluppo e
consolidamento dell'imprenditorialita' nei nuovi bacini di impiego;
miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo
tecnologico.
Totale 269,3 miliardi di lire.
Asse E (miglioramento accesso delle donne al mondo del lavoro):
totale 131 miliardi di lire.
Asse F (misure di supporto tecnico e accompagnamento): totale 38
miliardi.
La Regione ha gia' emanato i primi 5 bandi relativi alla parte dei fondi di
sua competenza, che sono gia' pubblicati sul Bollettino ufficiale, per un
totale di circa 71 miliardi di lire per il triennio. Sono bandi aperti, la cui
validita' va dai due ai sei anni, e riguardano, in particolare: diplomi
universitari, servizi per l'impiego, formazione permanente, istruzione,
educazione.
Per quanto riguarda le Province, dopo l'approvazione da parte della giunta
regionale della ripartizione dei finanziamenti, si sta gia' lavorando sugli
schemi dei bandi che dovranno essere predisposti in tempi brevi.