Scavi archeologici nell'antica Vada

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2000 22:35
Scavi archeologici nell'antica Vada

Anche quest’anno torna a ripetersi la campagna di scavo in quello che fu l’abitato di Vada Volaterrana, adiacente all’antico porto. Studenti e giovani ricercatori provenienti da diverse università europee saranno a lavoro fino al 23 settembre.
Visite guidate all’area archeologica saranno effettuate ogni martedì e giovedì con inizio alle ore 16.
Gli scavi sono condotti da studenti e giovani ricercatori delle Università di Pisa, Helsinki e Aarhus (DK), diretti dalla Professoressa Marinella Pasquinucci con la collaborazione delle Dott.

Antonella Del Rio e Simonetta Menchelli e del Dott. Paolo Sangriso.
Sono stati sinora messi in luce edifici appartenenti ad un quartiere urbano adiacente il porto antico di un vasto abitato denominato Vada Volaterrana. Oltre ai già noti impianti termali, ai magazzini per merci in arrivo ed in partenza e al "mercato" per carni, pesce, sale, etc., si delineano imponenti strutture riferibili a vasti edifici destinati ad uso pubblico, in particolare ad attività commerciali ed artigianali.
Sono state inoltre iniziate esplorazioni subacquee dei fondali antistanti Vada e San Gaetano, dirette dalla Dott.

Pamela Gambogi della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, per mettere a fuoco le complesse problematiche del porto e del bacino di ancoraggio.
I reperti documentano il lungo arco di vita, esteso dal I al VI-VII secolo D.C., le relazioni mediterranee di Vada e del suo territorio agricolo, le attività di import-export, le produzioni artigianali relative anche al restauro delle imbarcazioni, la vita quotidiana.
L’area archeologica è di notevole estensione, la più vasta esplorabile sistematicamente nella fascia costiera fra Luni e Populonia.

La cospicua massa di dati finora acquisita è di estremo interesse scientifico.
Tutto questo viene realizzato, dal 1982, grazie all’ininterrotto sostegno della Soc. Solvay e del Comune di Rosignano Marittimo, tramite l’Assessorato alla Cultura e il Museo Archeologico diretto dalla Dott. Edina Regoli, la cui competenza e sollecitudine consentono un produttivo raffronto fra l’Università di Pisa e l’ente locale".

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