TAV: lunedì i lavoratori incontrano il presidente della Commissione regionale speciale su lavoro e sicurezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2000 13:26
TAV: lunedì i lavoratori incontrano il presidente della Commissione regionale speciale su lavoro e sicurezza

La delegazione di operai del CAVET ascoltata mercoledì 19 nell'ambito della seconda audizione concessa a Idra era guidata da Pietro Mirabelli, delegato FILLEA CGIL, che ha esposto i principali motivi dei gravi disagi fisici e psicologici avvertiti dai lavoratori impegnati nella costruzione del tunnel TAV. Mirabelli ha ricordato che il principale traguardo rivendicativo delle maestranze è, dal momento della sua elezione a delegato nell'ottobre del '99, l'abbattimento del ciclo continuo. Un obiettivo ancora più sentito dopo la morte di in giovanissimo operaio calabrese, Pasqualino Costanzo, lo scorso gennaio, per un incidente in galleria.

Che sicurezza può esserci con 48 ore di lavoro alla settimana?, si è chiesto Mirabelli. E perché ci si ostina a imporre una turnazione che fa male ai lavoratori, e consente di avere soltanto ogni 21 giorni 3 giorni di riposo consecutivi, gran parte dei quali si trascorre nel lungo viaggio per raggiungere le famiglie, lontane anche 900 km? Al Carlone, è stato riferito, ci sono 230 operai calabresi, valtellinesi, abruzzesi, pugliesi, campani: ma gli accordi del '95, firmati prima ancora che l'opera fosse avviata, non hanno tenuto conto delle loro esigenze.

Eppure chi li ha firmati sapeva benissimo da quali parti d'Italia veniva la manodopera: non certo dal centro di Milano o di Firenze. "Io vengo dalla provincia di Crotone, dalla regione più povera d'Italia, dove mancano aule, scuole, strade e ferrovie. Dove mancano persino i campi sportivi", ha detto Pietro Mirabelli. Qui fra Firenze e Bologna invece piovono i miliardi: quest'opera doveva costarne poco più di 2000 e adesso è già a oltre 6000. Quanto ai danni alla salute, è curioso - ha aggiunto Mirabelli - che si sia parlato delle polveri a proposito delle famiglie che abitano a ridosso degli imbocchi della galleria in costruzione, e nessuno si sia chiesto che cosa respiriamo noi dentro la galleria.
"Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci di S.

Piero a Sieve (sul cui Comune lavoriamo) e di Vaglia (sul cui Comune dormiamo), ma nessuno ci ha risposto. Nessuno ci ha detto: voglio vedere cosa hanno da dire questi operai!". Eppure, ha fatto notare Idra, gli operai lamentano di avere anche il sonno disturbato, per il continuo traffico di camion che scaricano davanti al loro villaggio mentre dormono, quando dormono, per il turno (può essere diurno o notturno) che loro tocca. "E' una richiesta civile che io faccio, a nome dei poveri, e ringrazio Lei, presidente Gelli, che unico - insieme a Idra e al cardinale Piovanelli - ci ha dato ascolto.

Muova qualche canale, ha chiesto Mirabelli, ci aiuti a portare avanti questa battaglia civile sulla quale il sindacato non ci ha mai ascoltato, non ha mai battuto ciglio. E' una questione di democrazia!" Da parte sua Ernesto Corradino, del COMU, ha illustrato alcuni dei rischi attesi dopo l'apertura della tratta TAV all'esercizio. In caso di incendi e guasti, che possibilità ci sarà di tirarsi fuori dalle gallerie in una tratta quasi totalmente sotterranea? Non appaiono rassicuranti neppure gli effetti ipnotici che potrebbero essere creati nella marcia in galleria dall'alternanza di luce e buio.

Queste problematiche, è stato riferito, si verificheranno sul territorio toscano ben più che in altre zone. Idra ha consegnato inoltre la documentazione sui rischi da elettrosmog segnalati dall'ARPAT in particolare per il personale viaggiante.
Nel corso della seconda audizione in Commissione Salute e Sicurezza della Regione Toscana insieme alle rappresentanze dei lavoratori edili e delle ferrovie, Idra ha consegnato mercoledì 19 luglio 141 pagine di documenti, in vista del prossimo Consiglio regionale dedicato all'Alta Velocità il 26 luglio prossimo.

"Documenti che Vi consentiranno di lavorare - ha spiegato Idra presentando il corposo dossier -, e parte dei quali attesta le condizioni a priori che permettevano di presagire, prima ancora che l'opera fosse cominciata, le sofferenze dei cittadini e dei lavoratori che oggi dobbiamo semplicemente registrare in fatto di salute e di sicurezza".
Idra ha anche espresso il proprio disappunto per il fatto che non sia stato permesso di esporre le proprie ragioni, mercoledì scorso, ai membri di altri comitati e associazioni invitati da Idra all'audizione.

Fra questi, il Comitato per la tutela dell'ambiente e la salute pubblica di Galliano, l'Associazione per la difesa, l'assistenza e la tutela del cittadino (ADATC) di Calenzano, i residenti del Carlone. Tutta la documentazione prodotta da queste e da altre realtà in sofferenza per l'Alta velocità, la Variante di valico e la terza corsia autostradale è stata comunque allegata alla nota consegnata da Idra al presidente della Commissione dott. Federico Gelli.
Al presidente della Commissione, Idra ha anche chiesto di poter conoscere in via formale i motivi per cui era stata da lui preannunciata, al termine della passata audizione, una possibilità di querela a carico del presidente dell'associazione, per delle affermazioni - è stato fatto osservare - "assolutamente obiettive e inattaccabili".

"Lo chiediamo - ha aggiunto il presidente di Idra - perché il segnale non è stato né poteva essere gradito: non è gradito ai cittadini ricevere segnali di questo tipo alla prima occasione in cui si ha rapporto con un'istituzione".
Il presidente Gelli ha chiarito che si era trattato in realtà di "un'istanza totalmente personale del consigliere Carlo Melani" (che oggi ricopre la carica di vice-presidente del Consiglio Regionale toscano), dal quale era pervenuta al dott. Gelli la richiesta di darne comunicazione in corso di audizione.

L'istanza non ha avuto seguito. Ma - ha voluto precisare il presidente Gelli - "non c'era nessuna azione né intimidatoria né tanto meno in qualche modo persecutoria nei confronti di nessuno, e tanto meno nei confronti dei cittadini in genere".
Al termine dell'audizione del 29 giugno scorso il presidente della IV Commissione, dott. Federico Gelli, aveva dichiarato: "La devo (…) anche informare, presidente Dell'Olio, che le dichiarazioni che ha fatto all'inizio della Sua apertura nei confronti del componente della Commissione Melani sul fatto della comunicazione saranno ovviamente in qualche modo elemento di valutazione da parte della stessa Commissione, dello stesso consigliere Melani, un'eventuale querela se la Commissione o il consigliere lo riterrà opportuno ".

In apertura dell'intervento in Commissione, il presidente dell'Associazione Idra aveva detto: "Vi ringraziamo per questo importante segnale di attenzione, che spicca particolarmente rispetto invece all'atteggiamento che abbiamo dovuto riscontrare con la passata Commissione nella scorsa legislatura, quando - avendo chiesto a settembre un'audizione urgente al presidente Carlo Melani - non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Semmai abbiamo ricevuto il fastidio di essere - fra virgolette - "sbugiardati" in ambienti pubblici, come se non avessimo mai portato questa richiesta.

Voi invece la trovate agli atti, ed è semmai il signor Carlo Melani che si sbagliava, e non ha invece risposto, come noi ci aspettavamo vista effettivamente l'urgenza e l'importanza delle questioni in gioco".

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