Rifondazione comunista interviene sulla questione privatizzazione AFAM

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 Luglio 2000 14:08
Rifondazione comunista interviene sulla questione privatizzazione AFAM

Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione Comunista, e Niccolò Pecorini, Segretario Prov.le del Partito della Rifondazione Comunista, hanno inviato una lettera aperta al Sindaco del Comune di Firenze:
"Nell’incontro informale che abbiamo avuto nel mese di giugno ti avevamo avanzato la nostra esigenza di aprire un rapporto di attenzione diversa su alcune questioni fondamentali tra il gruppo di Rifondazione Comunista e il Sindaco nonché con i gruppi della maggioranza consiliare.
Come è emerso nell’incontro questa esigenza non corrispondeva a una richiesta di diversa collocazione consiliare rispetto alla quale oggi non ci sono le condizioni né oggettive né soggettive, ma piuttosto a riaprire un confronto a sinistra necessario anche in vista di importanti appuntamenti per la collettività e per i soggetti sociali che vogliamo rappresentare.
La questione delle privatizzazioni è un terreno difficile ma sul quale è, a nostro avviso, necessario aprire da subito una discussione costruttiva.
Su questo terreno la sinistra e il centro sinistra, nonostante le ristrettezze delle risorse finanziarie in cui oggi i Comuni si trovano ad operare, non può approdare banalmente al partito ideologico delle privatizzazioni, né tanto meno nella nostra realtà può essere complice della svendita e della mera dismissione di un importante esperienza di buon governo che ha caratterizzato in genere la Toscana e la storia del Comune di Firenze nel campo delle iniziative sociali.
E’ con questo tipo di attenzione, come avrai notato, che sulla delibera di adesione a Publiacqua ad esempio non abbiamo espresso un voto contrario, ma assumendo anche criticamente le difficoltà e la situazione “obbligatoria” nel quale si ritrovava ad agire il Comune di Firenze, abbiamo espresso un voto di astensione.
La scadenza più immediata riguarda l’AFAM.


E’ ovvio che la nostra più sincera convinzione è quella che esistono i presupposti per trasformare questa azienda speciale in Istituzione, quindi ad esclusivo carattere sociale.
Nonostante questa radicata convinzione, apprezzando il lavoro svolto in questi anni nella commissione consiliare competente, siamo convinti che un percorso di valorizzazione di questa azienda si attui in un processo che sviluppi una politica di gestione aziendale di area vasta, allargando e sviluppando ulteriormente i rapporti con altri Comuni, al fine di garantire anche una crescita di utili e soprattutto del numero dei servizi alla cittadinanza.
Ma questo processo di rafforzamento e valorizzazione dell’azienda deve essere guidato da una visione strategica del Comune di Firenze e l’unica garanzia sia per le finalità (svolgere un ruolo attivo di sostegno alla politica di riduzione della spesa farmaceutica ed all’informazione sanitaria) che per lo sviluppo dell’azienda medesima nonché per le garanzie occupazionali, è la costituzione di società per azioni a maggioranza pubblica che consente il mantenimento degli indirizzi e del controllo pubblico sul servizio Questo significa che il Comune di Firenze deve garantire il mantenimento della quota del 50,1% da parte dei soggetti pubblici impegnandosi sia nel percorso di individuazione di soggetti privati qualificati che nell’allargamento della partecipazione ad altri soggetti pubblici.
Ci sembra tra l’altro che questa soluzione (praticata anche da altri Comuni, vedi Torino e Venezia) sia quella esplicitamente condivisa anche dalle RSU dell’azienda nonché da organizzazioni sindacali territoriali anche perché si misura sul terreno (a noi poco gradito) di allargamento della partecipazione dei privati mantenendo una strategia e una garanzia come soggetto pubblico.
Auspicando che questa nostra lettera possa significare la possibilità dell’apertura di un dialogo, anche se difficile però proficuo".

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