Nuovi servizi per l'impiego: secondo Benesperi "Prato è un modello d'eccellenza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2000 16:01
Nuovi servizi per l'impiego: secondo Benesperi

“Quella di Prato è un’esperienza di assoluta eccellenza, un modello per tutta la Toscana e per l’Italia intera – così l’assessore regionale a Istruzione, Formazione e Lavoro Paolo Benesperi ha siglato il bilancio dei nuovi servizi per l’impiego, inaugurati il 3 gennaio scorso, presentato questa mattina a Palazzo Novellucci insieme all’assessore provinciale a Politiche economiche e formazione Fabio Giovagnoli e a quello del Comune Andrea Lulli e alle parti sociali– La Regione considera Prato una Provincia sperimentale ed intende seguirla, aiutarla ad ‘esportare’ i risultati raggiunti alle altre Province toscane, ed anche finanziarla, posso garantire fondi aggiuntivi fino al 2006”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il dirigente del servizio lavoro della Provincia, Marco Matteucci e il responsabile del Servizi per l’impiego della Fil, Doriano Cirri.

I numeri resi noti stamani testimoniano l’efficienza del nuovo sistema: in 5 mesi gli sportelli dell’anagrafe del lavoro in tutta la Provincia (che hanno sostituito l’ufficio di collocamento) hanno svolto 9.030 operazioni (prima iscrizione, prenotazioni, assunzioni, certificati di disoccupazione ecc.) delle quali 5.744 a Prato, 133 a Cantagallo, 703 a Carmignano, 1.210 a Montemurlo, 547 a Poggio a Caiano, 340 a Vaiano, e 288 a Vernio. 598 aziende si sono rivolte al Centro per l’impiego per offerte di lavoro (per un totale di 944 posti) ricevendo 4.259 preselezioni (cioè candidati interessati alle offerte), circa il 25% delle offerte di lavoro ha avuto buon fine, quindi da gennaio a maggio il Centro ha collocato 125 persone.
“E’ solo l’inizio della messa a punto di una macchina complessa – ha detto Giovagnoli – che abbiamo avviato per primi in Italia e con la quale vogliamo realizzare il massimo li-vello di decentramento, per facilitare quanto più è possibile l’incontro fra domanda e offer-ta.

Per questo coinvolgeremo associazioni di categoria e sindacali, perché si aggiungano agli altri terminali della rete, collegata per via telematica, in modo che sia possibile offrire o chiedere lavoro rivolgendosi a molteplici sportelli diffusi capillarmente sul territorio”.
Si sta già lavorando per introdurre altri elementi innovativi, ad esempio la creazione di un archivio unico dei disoccupati, consultabile per via telematica, in grado di operare sele-zioni sulla base delle richieste delle aziende (titolo di studio, formazione professionale esperienza ecc.) che permetterebbe di rispondere alle richieste in tempo reale (adesso occorrono circa 10 giorni per l’invio della preselezione e spesso per le imprese sono troppi).

La parola d’ordine per i prossimi mesi sarà quindi innovazione ed integrazione. Sono già partiti alcuni servizi nuovi che si aggiungono a quello di orientamento che ha registrato oltre 250 partecipanti: ad aprile lo sportello tirocini (90 offerte di tirocinio ricevute dalle aziende a fronte di circa 200 domande, attualmente ci sono 60 tirocini già avviati) e a febbraio il servizio di consulenza individuale che ha già effettuato 170 colloqui, oltre a seminari per la ricerca attiva del lavoro già frequentati da 24 persone, ma importantissima sarà la creazione di un ‘sistema’ integrato fra tutti i servizi che sia in grado di offrire a chi cerca lavoro un circuito ricco di opportunità e di informazioni a largo raggio.

Intanto anche il servizio provinciale delle politiche del lavoro ha registrato un’attività in crescita, grazie allo snellimento dei tempi di approvazione per le pratiche di mobilità e i contratti di formazione (12 giorni rispetto ai diversi mesi di prima della riforma). Oltre 400 lavoratori hanno ottenuto la mobilità (legge 223/91 per aziende con più di 15 dipendenti che prevede l’indennità e legge 236/93 per licenziamenti singoli o multipli senza indennità ma che dà diritto di priorità per l’assunzione) 346 hanno avuto il contratto di formazione, 91 sono stati i collocamenti obbligatori (legge 68/99) e 100 sono state le richieste di convenzione per il collocamento mirato delle quali circa 1/3 prevedono l’inserimento di più di un invalido.

Infine l’avviamento a selezione presso enti pubblici (art. 16 legge 56/87) che ha registrato 124 inserimenti a tempo determinato e 11 a tempo indeterminato.

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