Sono circa 2mila i bambini bielorussi che ogni anno trascorrono un periodo di vacanza in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2000 23:26
Sono circa 2mila i bambini bielorussi che ogni anno trascorrono un periodo di vacanza in Toscana

Per loro non c’e’ solo l’esigenza di vivere un periodo di relax, lontani dai problemi di casa, ma anche la necessita’ di tenere sotto controllo la situazione clinica: l’esplosione atomica di Chernobyl puo’ infatti ancora avere effetti sulla loro salute.
Della straordinaria rete di solidarieta’ che lega la Toscana alla Bielorussia, e dei progetti che sono in corso di realizzazione si e’ parlato stamani a Palazzo Bastogi durante l’incontro tra il vicepresidente della giunta regionale Angelo Passaleva, una delegazione bielorussa formata dai responsabili della pubblica istruzione della regione e del comune di Gomel (un’area che si trova a poche decine di kilometri da Chernobyl) Andrei Lukyanovich e Sabko Vadim e i responsabili toscani dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze).

“I bambini - ha detto Passaleva - sono eccezionali ambasciatori di pace e di amicizia. La capacita’ dei piu’ piccoli di creare legami facilita i collegamenti tra le famiglie. Per questo credo molto in queste forme di solidarietà internazionale”.
L’incontro e’ servito a fare il punto sui progetti in fase di realizzazione da parte dell’Anpas. L’associazione delle pubbliche assistenze, non solo organizza molti dei soggiorni estivi dei bambini bielorussi, ma agisce anche con progetti di formazione di personale medico, invio di aiuti umanitari e di medicinali.

L’associazione e’ inoltre impegnata a sostenere le famiglie piu’ indigenti affinche’ i loro bambini non vengano inviati in orfanatrofi, e a effettuare iniziative di sostegno economico a famiglie che richiedano l’affidamento di bambini. Ed e’ proprio in quest’ottica che si colloca la visita della delegazione bielorussa, giunta in Toscana per conoscere le realta’ dei nostri centri per l’infanzia ed in particolare delle case famiglia. Una visita di studio, dunque, che e’ servita anche a incontrare le istituzioni.

“Volevamo – hanno detto i due amministratori bielorussi – anche cogliere l’occasione per ringraziare l’intera comunità toscana”.

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