E’ questo il senso della risposta dell’assessore
all’agricoltura, Tito Barbini, ad un appello rivolto dal Roberto Bruchi,
direttore dell’Associazione produttori vitivinicoli toscani. “Il termine
rottamazione - ricorda l’assessore - non e’ certo il piu’ adatto per la
viticoltura toscana, con le sue produzioni di grande prestigio e fama sui
mercati internazionali. Ma non c’e’ dubbio che i vigneti toscani abbiano
necessita’ di essere rinnovati, sia per la loro eta’, sia per beneficiare,
attraverso interventi di estirpazione e reimpianto, di tutte le innovazioni
tecniche e genetiche che il sapere vitivinicolo produce a ritmi sorprendenti
e che la Toscana non puo’ certo ignorare”.
Nella fase di attuazione della riforma comunitaria, ovvero della nuova
Ocm (Organizzazione comune di mercato), in vigore dal prossimo primo
agosto, la Regione e’ cosi’ impegnata su tre fronti: sta infatti rivedendo
tutta la sua normativa in materia, per adeguarla alle nuove regole
comunitarie; sta collaborando con l’Aima per la messa a punto
dell’inventario del potenziale produttivo, condizione imprescindibile per
l’attuazione di gran parte della nuova Ocm; sta elaborando una prima
bozza del piano di riconversione e ristrutturazione viticola, che consentira’
di accedere al regime di aiuti finanziari messi a disposizione dall’Unione
europea.
“In tutto questo - lamenta però Barbini - il fatto che manchino norme
attuative della nuova Ocm sia a livello comunitario che nazionale non
aiuta il lavoro che la Regione sta portando avanti.
Domenica, 04 Maggio 2025 - 10:24