“Rottamazione” dei vigneti obsoleti: sfruttare le opportunità delle normative comunitarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2000 11:28
“Rottamazione” dei vigneti obsoleti: sfruttare le opportunità delle normative comunitarie

E’ questo il senso della risposta dell’assessore all’agricoltura, Tito Barbini, ad un appello rivolto dal Roberto Bruchi, direttore dell’Associazione produttori vitivinicoli toscani. “Il termine rottamazione - ricorda l’assessore - non e’ certo il piu’ adatto per la viticoltura toscana, con le sue produzioni di grande prestigio e fama sui mercati internazionali. Ma non c’e’ dubbio che i vigneti toscani abbiano necessita’ di essere rinnovati, sia per la loro eta’, sia per beneficiare, attraverso interventi di estirpazione e reimpianto, di tutte le innovazioni tecniche e genetiche che il sapere vitivinicolo produce a ritmi sorprendenti e che la Toscana non puo’ certo ignorare”.
Nella fase di attuazione della riforma comunitaria, ovvero della nuova Ocm (Organizzazione comune di mercato), in vigore dal prossimo primo agosto, la Regione e’ cosi’ impegnata su tre fronti: sta infatti rivedendo tutta la sua normativa in materia, per adeguarla alle nuove regole comunitarie; sta collaborando con l’Aima per la messa a punto dell’inventario del potenziale produttivo, condizione imprescindibile per l’attuazione di gran parte della nuova Ocm; sta elaborando una prima bozza del piano di riconversione e ristrutturazione viticola, che consentira’ di accedere al regime di aiuti finanziari messi a disposizione dall’Unione europea.
“In tutto questo - lamenta però Barbini - il fatto che manchino norme attuative della nuova Ocm sia a livello comunitario che nazionale non aiuta il lavoro che la Regione sta portando avanti.

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