"Noi non siamo fra coloro che giurano fedelta' al popolo toscano. Il nostro punto di riferimento e' la Costituzione e il nostro impegno e' per tutti i cittadini che vivono nella nostra regione e che non sono solo toscani, un impegno si' per la Toscana , ma per la Toscana dei popoli". Lo ha detto il presidente della Regione Claudio Martini nell'intervento introduttivo alla prima conferenza regionale di Porto Franco sulla scuola che si svolge oggi all'auditorium del consiglio regionale.
L'iniziativa, nata in collaborazione con ministero della pubblica
istruzione, direzione scolastica regionale, Anci e Comune di Firenze si
propone di discutere sulle strategie didattiche adeguate alla nuova realta'
che investe la scuola come la societa' toscane.
Una realta', ha ricordato il
presidente, dove nel febbraio di quest'anno risiedevano oltre 140 mila
cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno, fra i quali 71 mila
solo nella provincia di Firenze, 14 mila nella provincia di Prato e 13 mila
nella provincia di Pistoia.
Impegnarsi per una Toscana dei popoli, ha spiegato Martini, significa trasformare in risorse positive, opportunita' di crescita economica e culturale le occasioni di scambio fra culture, religioni, tradizioni diverse. Una capacita' che questa terra ha sempre avuto, fin dai tempi degli Etruschi. "La nostra e' una regione - ha detto Martini - che ha nel suo Dna il senso profondo del confronto e dello scambio fra culture. Noi partiamo dalla convinzione che la muticulturalita' sia una ricchezza e che gli immigrati rappresentino una risorsa per un paese destinato a diventare sempre piu' aperto e pluralista".
E' qui che la scuola gioca e deve sempre piu' giocare un ruolo fondamentale nel formare bambini e giovani aperti al confronto e refrattari ai germi dell'intolleranza e del razzismo. Sul ruolo della scuola e di coloro che nella scuola lavorano ha insistito anche l'assessore alla cultura Mariella Zoppi che ha presieduto e coordinato i lavori della giornata. "La diversita', la mescolanza sono complessita' meravigliose, elementi di ricchezza per una societa' - ha detto - ma la diversita' e' anche un concetto che fa paura".
Per questo, ha proseguito l'assessore Zoppi, e' necessario puntare sulla
scuola per trasformarla in una occasione di crescita politica, sociale e
culturale e puntare sul territorio, per creare, anche con interventi di tipo
urbanistico, una societa' che non emargini, non costruisca ghetti ma
favorisca l'inclusione e i dialogo".
E' proprio su questo che lavora il progetto Porto Franco e, in particolare, la
conferenza di oggi che si concludera' con alcune decisioni: dare visibilita'
alle esperienze piu' avanzate gia' presenti in Toscana nel campo della
didattica interculturale, avviare la costruzione di una rete stabile di
insegnanti, dare avvio a una campagna rivolta al mondo della scuola che si
svolgera' nei mesi di ottobre-dicembre per cominciare a coinvolgere la
popolazione su questi temi.