“Questo matrimonio non s’ha da fare”: Manzoni al Teatro Rifredi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2000 09:24
“Questo matrimonio non s’ha da fare”: Manzoni al Teatro Rifredi.

Si è concluso sabato 25 marzo lo spettacolo teatrale tratto da “I Promessi Sposi”, sulla base della scrittura scenica di Angelo Savelli, messo in scena dagli attori della Compagnia dei Giovani del Teatro Rifredi. Il romanzo manzoniano, grande affresco di un’epoca “teatrale” come il ‘600 barocco, offre a Savelli diversi motivi stitlistici e di contenuto per esplorare le pieghe meno evidenti e più intriganti della visione manzoniana. Grazie alla lettura attenta del testo e agli spunti sottolineati dal grande critico Giovanni Macchia, il regista aretino costruisce uno spettacolo brillante e fluido, giocato su diverse tematiche: i caratteri dei personaggi propri della Commedia dell’Arte e il nucleo esistenziale degli stessi portato in superficie dalle vicende drammatiche, l’azione fatalisticamente necessaria dei personaggi e la casualità degli eventi.

Tali tematiche sono scandite dalla cifra scenica in cui alla rappresentazione barocca della prima parte, colorata e dinamica, fa’ da riscontro una seconda parte intessuta dei drammi esistenziali dei personaggi, in una cornice scenica spoglia. Narrazione e rappresentazione si intrecciano piacevolmente intorno ai vari personaggi della vicenda manzoniana riportati in tutta la loro semplicità e umanità: a cui si aggiunge il tocco di ironia proprio del Manzoni e sottolineato da Savelli. E così si alternano vorticosamente sulla scena personaggi divertenti come Renzo, Don Abbondio, Agnese, Lucia, il Griso, Tonio, per citare le figure più colorite, mentre altri come Don Rodrigo e Padre Cristoforo assumono uno spessore drammatico.

Una nota di merito è da rivolgere in particolare ai giovani attori della compagnia: dal ’92, quando Savelli decise di formare un gruppo di giovani attori dentro una struttura ufficiale, ad oggi hanno arricchito gradualmente la loro professionalità tanto da farne una bellissima realtà nel panorama teatrale nostrano e rappresentare una scommessa vinta. Speriamo che questa esperienza possa trovare delle condizioni per consolidarsi ulteriormente.

In evidenza