“Black Water”, una storia americana al Teatro Studio di Scandicci.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2000 11:20
“Black Water”, una storia americana al Teatro Studio di Scandicci.

Il romanzo della famosa scrittrice americana Joyce Carol Oates, uno dei più audaci e brillanti e diventato un mito americano, ha offerto illuminanti spunti per questo lavoro teatrale realizzato dal Centro Iniziative Teatrali di Campi Bisenzio, che verrà messo in scena sabato 25 e domenica 26 marzo. L’abilità narrativa e drammaturgica dei registi Sergio Aguirre e Manola Nifosì (che interpreta anche il personaggio principale) qui si esprimono al meglio, trasmettendo al pubblico quelle suggestioni proprie del romanzo.

La vicenda del racconto è quella di una ragazza, Kelly Kelleher che viene inghiottita con la macchina in uno stagno di acqua nera. L’esperienza surreale è l’occasione per entrare nel passato e presente della donna, nella sua mente e nel suo corpo, in un intreccio psicologico e narrativo che trasforma e trasfigura la giovane donna fatalmente attratta a un uomo più vecchio, figura di eroe e di padre: lei diventa l’incarnazione della vulnerabilità e del desiderio femminile. Si tratta di una vicenda ispirata alla vera storia di Mary Jo Kopechne, segretaria del senatore Ted Kennedy, che i registi ambientano in uno spazio essenziale e minimale, privo di scenografia, in cui l’attrice utilizza il suo corpo per creare immagini che procedono parallelamente alle schegge di racconto montate, smontate e ripetute: un lavoro che coinvolge lo spettatore a livello nervoso, sensoriale e sensuale.

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