Le Regioni italiane arretrano nella classifica del PIL della UE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2000 10:37
Le Regioni italiane arretrano nella classifica del PIL della UE

Nella graduatoria europea del Pil/pro capite, tutte le regioni italiane fanno registrare un arretramento, ad eccezione del Molise e della Basilicata. Lo rileva uno studio della Fondazione Agnelli, che ha elaborato i più recenti dati di Eurostat riguardanti le 208 regioni della Ue. Si riferiscono al 1997, ma - come ha detto il direttore della Fondazione Agnelli, Marcello Pacini, intervenendo oggi a un convegno a Villa Vicentina – “confrontando i differenziali di crescita tra le regioni italiane e il resto d’Europa non è immaginabile che nel 1998 e nel 1999 la tendenza possa essere invertita'”.
Rispetto al biennio precedente, nel 1997 Lombardia ed Emilia Romagna (le prime tra le italiane) sono scese dal dodicesimo al quattordicesimo posto, a quota 131 (prima era 134) considerando 100 la media Ue.

In testa alla classifica sono: Inner London (233), Hamburg (197), Luxembourg (174), Reg. Bruxelles (169), Oberbayern e Darmstad (165). Nelle prime venti figurano anche altre due regioni del nostro paese: Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige. Sopra la media europea si trovano pure Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Piemonte, Lazio, Toscana e Marche. L’ultima italiana è la Calabria, a quota 59 e al duecentesimo posto.
Marcello Pacini ha commentato che non bisogna drammatizzare ma trarre alcune lezioni: non si hanno più rendite di posizione e hanno successo quelle regioni che hanno potuto godere di una maggiore flessibilità dei fattori produttivi.

Il primo obiettivo per l’Italia deve essere un rafforzamento e un completamento dell’economia di mercato, che significa iniettare nel nostro sistema dosi ancora più abbondanti di liberalizzazione, riducendo il ruolo dello stato nell’economia, eliminando i tanti vincoli che la mano pubblica ancora impone al mercato. In questo quadro, può avere un ruolo decisivo e benefico il federalismo, che appare la forma di governo più indicata a dare risposte rapide e flessibili per affrontare con successo la competizione internazionale.

GV

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