Via libera alla variante sull'ex Fabbrica Masi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2000 13:44
Via libera alla variante sull'ex Fabbrica Masi

Il consiglio provinciale ha approvato l'immediata eseguibilità della variante allo strumento urbanistico comunale di Rufina relativa all'ex Fabbrica Masi. La variante, presentata al consiglio dall'assessore all'urbanistica Luciana Cappelli, non ha convinto i consiglieri di Rifondazione Comunisti (per Parotti la dimensione dell'opera è eccessiva), ma ha incontrato l'astensione del Polo. Fabio Filippini (Forza Italia), in particolare ha espresso consenso sulla parte residenziale della variante. Con la maggioranza favorevole e l'astensione del Polo è stata quindi approvata l'immediata eseguibilità.
L’area denominata ex Fabbrica Masi, sulla quale insiste un fabbricato fatiscente adibito negli anni ’50 alla fabbricazione di calzature ormai dismesso ed inutilizzato, risulta individuata nel vigente strumento urbanistico come area soggetta a Piano di Recupero di iniziativa privata con specifiche norme di attuazione con l’obiettivo di riqualificare l’area.


In data 11 luglio '96 la Società Fontelucente ha richiesto l’approvazione del Piano di Recupero.
La Variante nasce dal fatto che il Piano di Recupero prevede l’esecuzione di interventi che non risultano conformi allo strumento urbanistico e che consistono esclusivamente nella modifica alle altezze massime degli edifici e nell’arretramento del fronte degli stessi su via della Sieve. L’area oggetto della Variante è esente dal Vincolo Idrogeologico.
Le modifiche introdotte con la Variante riguardano:
modifica della norma che prevede che i fabbricati vengano realizzati in allineamento con la strada esistente (via Bonanni), consentendo invece un arretramento dei fronti degli edifici di ml.5.00;
modifica della norma relativa alle altezze massime dei fabbricati attualmente prevista a m.9.50.


Con la Variante non si modificano le prescrizioni fondamentali dello strumento vigente. Infatti rimangono inalterati tutti gli altri parametri urbanistici (volume, superficie coperta, destinazione d’uso). L’arretramento previsto al punto 1. contribuisce a dare importanza alla strada e ad attribuire maggiore rilevanza all'edificio da costruire; i resedi privati che ne deriveranno avranno funzione di filtro fra la strada, le aree pedonali ed il parcheggio, favorendo la sicurezza dei pedoni e le manovre per l’entrata ed uscita degli automezzi.
Per quanto riguarda le modifiche alle altezze dei fabbricati, evidenziate al punto 2, l’altezza massima viene modificata da mt.9.50 a mt.12.50, al fine di poter realizzare al piano terreno sottopassi e aree libere che consentano di alleggerire l’impatto visivo che poteva risultare troppo pesante, favorendo la percezione degli spazi esterni.


Per volumi tecnici o elementi tecnologici l’altezza massima sarà portata a mt. 16.00.

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