Madame Bovary

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2000 19:00
Madame Bovary

Il Centro di Promozione Teatro della Pergola presenta, da martedì 7 a domenica 12 marzo, una produzione e spettacoli "La Comunità": Monica Guerritore in “Madame Bovary” di Giancarlo Sepe, liberamente ispirato al personaggio di Gustave Flaubert, con Francesco Marino, Giorgio Santangelo,Mario Tortella Di Romagnanao, Angelo Pireddu, Elisa Pellis, Luca Pizzurru, Enrico Zaccheo, regia Giancarlo Sepe.
All'uscita di questo romanzo Gustave Flaubert fu incriminato per oltraggio alla morale ed alla religione.

Benché venga poi assolto nel relativo processo, questo può dare la misura di ciò che aveva suscitato nella società borghese dell'800 la storia di Emma Bovary, una donna inquieta, insoddisfatta, simbolo di un'insanabile frustrazione sentimentale e sociale. Del resto è tipico dello scrittore affrontare il problema della insoddisfazione del presente e del desiderio della verità, della realtà, temi che in Madame Bovary si vanno irrigidendo fino a raggiungere l'estremo limite consentito all'arte.

La funzione dello scrittore, secondo Flaubert, è quella di risolvere lo spettacolo della realtà in una lezione assoluta, in qualcosa che può vincere il tempo e la fragilità delle mode.
Madame Bovary rappresenta un archetipo femminile a cui ci si rivolge tuttora per definire l'animo di una donna che intenda affrontare tutte le dinamiche interiori, spontaneamente, senza legarsi a nessuna ideologia se non a quella della conoscenza "irresponsabile", e che sovverte i codici di comportamento che la società, non solo quella di ieri, ma anche quella di oggi, impone alla donna.
Emma Bovary è una donna debole, che apparentemente finge di non vedere come stanno le cose, è straziata dalle risposte che le vengono dalla realtà perché non può adattarsi e deve inseguire un sogno, e alla fine è spinta al "no assoluto", al suicidio, per sfuggire alla responsabilità ultima, quella della sua coscienza.
Non c'è libro più morale di Madame Bovary, e oggi possiamo meglio calcolare quello che deve essere stato il dolore dello scrittore quando venne scambiato dalla giustizia per un pornografo.
Indubbiamente un regista dalla raffinata sensibilità come Giancarlo Sepe, ed un'attrice moderna, austera e sensuale come Monica Guerritore, possono dare una straordinaria immagine dell'emblematico personaggio di Emma Bovary.


Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.45
Giovedì 9 marzo ore 17.30, al Saloncino del Teatro della Pergola, incontro con Monica Guerritore, con contributi video e letture.

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