Bencistà lascia i DS alla vigilia delle consultazioni regionali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2000 20:46
Bencistà lascia  i DS alla vigilia delle consultazioni regionali

Sul filo di lana del fine legislatura i Democratici entrano nel consiglio regionale toscano in seguito all'adesione al partito dell'Asinello di Alberto Bencista' che, nel '95, era stato eletto nel Pds. Era uscito dal gruppo guidato da Vittorio Cioni nel '96 per costituirne uno proprio denominato ''Federalismo Toscano''. Nel '98 era rientrato nel gruppo Pds per poi uscirne nuovamente nel '99 anno in cui costituisce il gruppo ''Liberta' ed uguaglianza'' del quale ha fatto parte fino ad oggi ed al cui nome sara' ora aggiunta la denominazione Democratici.

Il consigliere ha al momento dichiarato di voler continuare ad occuparsi dei temi che piu' lo hanno visto impegnato in questa legislatura: ''la difesa e la valorizzazione dell' ambiente rurale, della sicurezza dei cittadini, dell' affermazione del federalismo''. Bencistà, lo scorso anno, era stato protagonista a Greve (di cui in passato era stato sindaco) di una infuocata campagna per le amministrative in cui si era presentato candidato sindaco per una lista di sinistra alternativa ai DS. Il risultato, pur deludente, aveva comunque assai infastidito i suoi ex compagni di partito. Ma Bencistà non è certo l'unicao ad aver cambiato bandiera.
Nei cinque anni di legislatura, iniziata con le elezioni del '95, la geografia del consiglio regionale toscano ha subito alcuni cambiamenti e non e' detto che l'approssimarsi delle elezioni non riservi ancora qualche cambio di scena sull'onda del calcolo dei voti.

Due settimane fa c'era stato il colpo di teatro di Massimo Malanima che, uscito nel '97 su posizioni di destra dal gruppo di An nel quale era stato eletto, ora fa parte dell'Udeur di Clemente Mastella e, appartenendo ad un partito della maggioranza di centro sinistra potrebbe aspirare ad entrare nel listino alle prossime elezioni regionali trovandosi dall'altra parte della barricata rispetto al candidato del centro destra alla presidenza della Regione, Altero Matteoli, con il quale ha condiviso una lunga esperienza in An.

Il gruppo Cdu, ora ridottosi alla sola Iole Vannucci, era in principio composto da quattro consiglieri. Ne facevano parte anche Paolo Bartolozzi, Lorenzo Zirri e Leopoldo Provenzali, passati al gruppo Forza Italia-Polo popolare costituito da Bartolozzi nel '98, quando da FI e' usci' Luis Micheli Clavier per costituire l' Unione liberale di centro.
Non esiste piu' in consiglio il gruppo Patto Democratici che alle elezioni del '95 aveva espresso tre consiglieri tutti su posizioni di centro sinistra: Vincenzo Caciulli e Marialina Marcucci fanno ora parte del gruppo Democratici socialisti costituito nel 1996, mentre Maria Pia Bertolucci, dopo aver costituito nel '96 il Patto Segni, nel '98 si avvicina alle posizioni di Cossiga e aggiunge al gruppo la sigla Udr.

Tormentata anche la vita di Rifondazione comunista che esce dalle elezioni del '95 con quattro consiglieri e finisce la legislatura con uno solo: Roberto Pucci. La prima emorragia risale al '97 quando Orietta Lunghi, in polemica per l'appoggio del Prc al governo Prodi, esce dal gruppo regionale e crea la Confederazione dei/delle comunisti/e-Comitati di base della Toscana, una sigla che mai nessuno pronuncera' o scrivera' per intero. La seconda e' del 1998 ed e' una conseguenza diretta del divorzio nazionale tra Bertinotti e Cossutta.

Dal gruppo regionale del Prc escono Nino Frosini e Mario Baglini che costituiscono il gruppo Pdci. La palma d' oro della tenuta spetta al gruppo Ppi dove Olivo Ghilarducci, Fabrizio Geloni, Angelo Passaleva sono tutti rimasti al loro posto; a quello dei Verdi, al Ccd. Usciti di scena Riccardo Migliori (An) e Michele Ventura (Ds) diventati parlamentari e Paolo Fontanelli, oggi sindaco di Pisa.
Tutti in posa per la foto ricordo della sesta legislatura: consiglieri e assessori assiepati a falange sullo scalone di Palazzo Panciatichi, sede del consiglio regionale toscano.

Volti sorridenti per convinzione e volti sorridenti per circostanza. Per alcuni non ci sara' una settima legislatura e questa e' l' ultima testimonianza ufficiale di una esperienza durata per chi cinque e per chi dieci anni. La legislatura che seguira' alle elezioni del prossimo 16 aprile non vedra' Vannino Chiti, presidente uscente, al quale anche gli avversari politici riconoscono il merito di aver introdotto una visione piu' manageriale nella conduzione della cosa pubblica, come osservava qualche giorno fa il deputato di An, Riccardo Migliori, che prima di arrivare a Montecitorio aveva visto Chiti in azione dai banchi dell'opposizione.

Non ci sara' nemmeno Marialina Marcucci, vice presidente della giunta, che molti davano alla presidenza della Rai prima della conferma del vecchio cda. Stando alle indiscrezioni, vicini al capolinea anche l'attuale assessore all' ambiente Claudio Del Lungo (Verdi), quello al bilancio Fabrizio Geloni (Ppi) e quello alle riforme istituzionali Simone Siliani (Ds) che scherza sul suo imminente futuro da disoccupato, mentre l'assessore alla cultura Franco Cazzola (Ds) potra' dedicare piu' tempo alla sua cattedra universitaria e Mauro Ginanneschi (Ds) alla sua Maremma.
Sorridente convinto l'assessore all'urbanistica, trasporti e infrastrutture Tito Barbini, che si aspetta una riconferma.

Sorridono anche, pronti a salire un gradino nella scala del potere, l'assessore alla sanita' Claudio Martini, candidato alla presidenza della giunta per la coalizione Toscana Democratica, Mariella Zoppi (Ds) che molti danno per certa nei nomi del listino del centro sinistra ed alla quale potrebbe anche toccare in sorte un assessorato, Angelo Passaleva (Ppi), attuale presidente del consiglio, per il quale il suo partito rivendica pur non palesemente il prossimo assessorato alla sanita', anche se e' molto probabile che il posto venga alla fine assegnato all' attuale consigliere Ds Carlo Melani, anche lui gia' con un piede sul gradino piu' elevato.

Tra i consiglieri non saranno presenti al flash di fine legislatura del 2005 Simonetta Pecini e Patrizia Dini, ambedue Ds, che il partito ha scelto di non ricandidare dopo due legislature, ne' Orietta Lunghi. Ci saranno invece sicuramente Varis Rossi (Ds), per il quale la riserva voti dell'empolese e' piu che una garanzia contro sorprese sia alle primarie di domenica prossima sia alle elezioni del 16 aprile, Enrico Cecchetti, Massimo Bellandi e Sirio Bussolotti, tutti Ds.
Tra i candidati DS ha avanzato la candidatura anche l'ex esponente del PSI Marino Bianco.

anche lui partecipaerà alle elezioni primarie indette nelle sezioni DS per domenica 27 febbraio dalle 10:00 alle 18:00.

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