C'è il rischio di un blocco di un anno nell'attribuzione dei contributi dell'Obiettivo 2

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2000 19:37
C'è il rischio di un blocco di un anno nell'attribuzione dei contributi dell'Obiettivo 2

Di questo hanno parlato oggi a Bruxelles il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, e il commissario per la concorrenza della Commissione europea, Mario Monti. "Ormai la decisione riguarda l'Italia - ha detto Monti a Chiti - che dovrà prendere una decisione, applicando criteri non difformi rispetto a quelli degli altri paesi per definire la mappatura delle aree ammesse ai benefici". Chiti si è detto d'accordo con Monti, sottolineando il fatto che la Toscana è già pronta con il proprio Docup e che non può permettersi di perdere un anno di contributi europei per le aree delle quattro province toscane già ammesse (Massa-Carrara, Livorno, Siena e Grosseto).
All'incontro ha preso parte anche l'assessore regionale alla sanità, Caludio Martini, che a Bruxelles ha effettuato una serie di incontri sulle prospettive e gli impegni comunitari a proposito degli indirizzi della sanità pubblica, della sicurezza sui luoghi di lavoro, della sicurezza alimentare e della ricerca scientifica in campo sanitario, con particolare attenzione all'esperienza toscana della "Banca degli Organi".
Dopo aver incontrato Monti, Chiti e Martini hanno avuto anche un incontro con il presidente della Commissione, Romano Prodi: anche Prodi ha ribadito a Chiti e a Martini che la decisione per la mappatura delle aree da ammettere ai benefici dell'Obiettivo 2 spetta ormai soltanto al governo italiano.
Monti si è anche soffermato sull'importanza delle politiche regionali per rafforzare la coesione europea fino al 2006, sottolineando la necessità di una riflessione sul nuovo scenario che si aprirà con l'allargamento dell'Unione e con l'ingresso di regioni meno sviluppate.

La Conferenza delle regioni periferiche marittime (Crpm), di cui Chiti è presidente, ha operato una simulazione dalla quale risulta che con i criteri attuali praticamente nessuna regione dei paesi occidentali potrà più essere ammessa. Per questo, secondo Monti, bisogna fin d'ora affrontare nuove ipotesi per il futuro. Di questo si discuterà a Firenze nel prossimo ottobre, in occasione dell'assemblea generale della Crpm, alla quale Monti ha garantito fin d'ora la sua partecipazione. Monti ha particolarmente apprezzato anche il piano promozionale dello sviluppo economico toscano, che, con il quadro di riferimento organico, abolisce un insieme di leggi settoriali.

Il commissario ha sottolineato l'importanza che la Commissione possa conoscere nel suo insieme questo considerevole sforzo di unificazione. Ultimo argomento trattato nell'incontro di Chiti e Martini con Monti è stato quello del trasferimento alle Regioni delle competenze del Mediocredito per le piccole e medie imprese. Questo, secondo Monti, richiederà rapporti più stretti e diretti tra Commissione e regioni italiane, sul modello di quanto sta già avvenendo con i Lander tedeschi.

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