Gli schiavi sbarcano in Puglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2000 19:15
Gli schiavi sbarcano in Puglia

Gli schiavi sono quelli del "Miles gloriosus" (Il soldato spaccone) di Plauto, la Puglia è quella messa in scena al Teatro della Pergola nella riscrittura di Marco Martinelli, interpretata dal Teatro Kismet Opera sino a domenica prossima. Si tratta appunto di un libero adattamento in dialetto pugliese della commedia plautina. Ma anche commediografo romano (c. 259/251 - c. 184 a. C.) non fu forse un traduttore/traditore delle opere di Aristofane?
E' proprio il lavoro di riattualizzazione di Plauto che consente alla sua fama di rimanere immutata nei secoli.

Le caratteristiche sceniche delle opere di Plauto erano una comicità forte e immediata e una lingua semplice, il latino colloquiale del periodo repubblicano. Così , alla stessa maniera, Martinelli usa gli accenti dialettali. Intorno ad un tavolo 9 personaggi armati di pistole e mitra che parlano foggiano, barese e veneto. Lavora sulla comicità senza tempo delle maschere verso le quali palesa un sacro rispetto. E mentre le consacra strumenti dell'antico rito teatrale, oggetti di un culto della socialità quasi religioso (sottolineato dall'uso della musica barocca), le muove verso una sottile metafora del nostro tempo che tanto diverso dall'epoca imperiale poi non è.
Martinelli non lo dice espressamente.

Ma la Puglia di oggi potrebbe assomigliare alla periferia della Roma imperiale dove approdavano i diseredati di mezzo mondo. E il Miles armatus potrebbe confondersi con un moderno soldato della Sacra corona unita, la mafia pugliese. Gli schiavi poi anche oggi vengono dai Balcani, se non proprio da Atene, e temono di inchiodarsi alle coste pugliesi proprio come i predecessori di 2000 anni fa. Il tutto condito da una corte di prostutute e malavitosi senza tempo, sempiterno accessorio della ricchezza italica.
L'operazione, riuscitissima, è da manuale di letteratura.

Il "Miles ovvero l'ultima cena del soldato" è l'ultima produzione del Teatro Kismet Opera con la collaborazione, per la terza volta dopo "All'inferno" (Premio Ubu per la drammaturgia nel 1997) e "Uccelli", di Martinelli all'interno del progetto "Per un teatro popolare". Il Teatro Kismet Opera gestisce da anni un proprio spazio, ex industriale alla periferia di Bari, dove ospita teatro, musica, arti visive, ma anche un'intensa ttività formativa rivolta ai giovani e Nel finale i personaggi plautini mostrano la propria consapevolezza di vivere la stessa parte rituale da millenni.

In questo scivolano giù svuotati nel sottopalco. Ma niente paura: stasera saranno di nuovo in scena!

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