A Firenze un nuovo Protocollo sugli Appalti

Lo hanno sottoscritto sindacati e Comune. "La migliore risposta dopo i drammatici fatti del cantiere Esselunga"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2024 17:27
A Firenze un nuovo Protocollo sugli Appalti

Firenze, 21-5-2024 - Trasparenza, rigore, pari opportunità e inclusione lavorativa dei disabili, sicurezza nei cantieri e responsabilizzazione dei committenti privati. Sono i punti cardine del protocollo d’intesa siglato stamani dal sindaco con le rappresentanze sindacali, alla presenza degli assessori all’educazione e alla mobilità.

Nello specifico l’accordo prevede: trasparenza in tutti gli appalti del Comune di Firenze sia di lavori che di servizi che forniture, l’amministrazione incontrerà le organizzazioni sindacali per illustrare e analizzare la programmazione dei lavori pubblici, e ci saranno accordi per Cantieri trasparenti in analogia a quanto già fatto per le tramvie in appalti di importo superiore a due milioni di euro; rigore nell’applicazione dei contratti, prevedendo quindi di utilizzare il contratto collettivo nazionale e i contratti integrativi regionali o territoriali e previsione di costo della manodopera e sicurezza non ribassabili; pari opportunità di genere e inclusione lavorativa dei disabili con l’utilizzo degli strumenti premiali; per garantire la sicurezza dei cantieri utilizzo degli strumenti premiali nei bandi di gara ed istituzione del tavolo permanente per la sicurezza negli appalti di importo superiore a un milione di euro e no al subappalto a cascata; e per la responsabilizzazione dei committenti privati la creazione di una banca dati dei cantieri privati condivisa con i soggetti competenti al controllo al fine di verificare il rispetto delle regole dei cantieri privati.

Nel dettaglio, il protocollo prevede anche: obbligo dell’amministrazione comunale a verificare che, se viene proposto in sede di offerta un diverso contratto, lo stesso garantisca ai dipendenti le stesse tutele economiche e normative di quello indicato dalla stazione appaltante; per i contratti di durata, inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole sociali relativamente al riassorbimento complessivo della manodopera già impiegata nell’appalto; che il prezzo non superi il 10% sul punteggio complessivo disponibile (e comunque non oltre il 20%); inserimento tra i criteri premiali dei bandi di gara le modalità di gestione della sicurezza; impegno, in conformità con l’articolo 119 comma 17 del nuovo codice degli appalti, per generalizzare il divieto di subappalto a cascata; inserimento di clausole risolutive del contratto anche nel caso in cui successivamente alla stipula del contratto intervengano elementi interdittivi sulla documentazione antimafia; per appalti di lavori di importo superiore a 1 milione di euro istituzione del Tavolo Permanente della Sicurezza, composto da tutti gli RLS aziendali, un RLST, il coordinatore della sicurezza in fase esecutiva, gli RSPP aziendali, la Direzione Lavori.

“Il protocollo sugli appalti sottoscritto oggi a Firenze, da CGIL, CISL e UIL e Comune, rappresenta una buona notizia di rilievo nazionale, in piena continuità e coerenza con i protocolli relativi ai lavori del Giubileo a Roma e quello sottoscritto qualche tempo fa a Bologna. A dimostrazione che la tutela dei lavoratori e della loro sicurezza, la trasparenza e il coinvolgimento delle parti sociali si possono coniugare perfettamente con la realizzazione di grandi e piccole opere per la cittadinanza, facendo presto ma anche bene”. Così i Segretari Generali della Fillea Cgil Nazionale e della Fillea Cgil di Firenze, Alessandro Genovesi e Marco Carletti commentano la sottoscrizione del Protocollo sugli Appalti con il Comune di Firenze.

“L’importanza del protocollo – continua la Fillea Cgil – è anche la migliore risposta che si poteva dare dopo i drammatici fatti del cantiere Esselunga, non solo per le tutele aggiuntive all’attuale Codice che riguardano gli appalti pubblici, ma anche per gli impegni e gli strumenti, che dovranno nei prossimi mesi diventare operativi, in relazione agli appalti privati di grandi dimensioni.”

“Questa rappresenta una novità a livello nazionale, frutto anche delle lotte dei lavoratori edili che hanno obbligato il Governo, poche settimane fa, a modificare l’art. 29 del Dlgs. 276/2003 reintroducendo l’obbligo di applicare i trattamenti economici e normativi stabiliti dai CCNL firmati dalle organizzazioni più rappresentative lungo l’intera filiera di appalti e subappalti, con l’attività oggetto di appalto che individua il CCNL di riferimento e non l’opposto”.

“A questa novità – continuano Genovesi e Carletti - rappresentata da un ruolo attivo del Comune nel verificare le tutele negli appalti privati si aggiungono altri importanti impegni: l’obbligo di applicare i CCNL edili identificati con gli specifici codici per tutte le attività rientranti nell’allegato X del testo unico per la sicurezza; la proceduralizzazione delle verifiche, in capo ai Responsabili unici del procedimento (RUP), per la parità di trattamento economico e normativo e rispetto dello stesso CCNL tra lavoratori in appalto e subappalto; la verifica degli indicatori organizzativi in caso di ribasso sui costi della manodopera; la verifica del Durc di Congruità e la sua valenza anche ai fini dei recessi contrattuali; la prevalenza dell’ Offerta Economicamente più Vantaggiosa invece che del massimo ribasso con garanzia del 70% del valore sull’offerta tecnica e su condizioni di migliore organizzazione come puntualmente indicati; la riduzione del ricorso al subappalto e per gli appalti di lavori la generalizzazione del divieto di subappalto a cascata”.

“Importanti anche i riferimenti alle norme anti mafia, alla trasparenza e alla possibilità di implementare modelli come quello legati al cantiere trasparente che segnano una delle migliori pratiche oggi nel Paese”.

“Ora – conclude il sindacato degli edili CGIL - si tratta ovviamente di applicare l’intesa, vigilare come Fillea Cgil insieme alla Camera del Lavoro, bando per bando e appalto per appalto, il suo rispetto integrale, ma le premesse per fare un buon lavoro, in tutti i sensi, vi sono”.

In evidenza