A Firenze il presidio delle forze di polizia non è sufficiente

Come garantire nuovamente sicurezza ai cittadini in strade, parchi, stazioni ferroviarie e luoghi della movida?

Nicola
Nicola Novelli
15 agosto 2023 09:30
A Firenze il presidio delle forze di polizia non è sufficiente

Nel 2024 a Firenze si svolgeranno le elezioni amministrative. Che il candidato sindaco si presenti nelle liste di partiti di destra, oppure di sinistra, non c’è dubbio che dovrà esser pronto a far passare la sua campagna attraverso un tema politico ineludibile, la sicurezza e la resurrezione della città.

Partito il ponte di Ferragosto, ad esempio, a sorvegliare la città restano le forze di polizia a garantire la “movida”, la sicurezza dei turisti, nonché la prevenzione dei reati predatori. La settimana scorsa -dà conto una nota del Questore Maurizio Auriemma-solo la Polizia Ferroviaria ha controllato 1.180 le persone, di cui due denunciate. Ma ormai il lavoro sviluppato con dedizione da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale non basta più a trasmettere senso di sicurezza ai fiorentini. E da settembre si annunciano numerose quiescenze di agenti di polizia che il Ministero dell’Interno non prevede al momento di rimpiazzare.

Come segnalato anche da queste pagine è sempre più frequente il caso di chiamate al 112 per richiedere un intervento di emergenza di una pattuglia che rimangono insoddisfatte, specie nelle ore notturne. E questo trasmette un senso di impunità molto pericoloso nell’ambito della microcriminalità.

Un episodio inquietante viene raccontato a Nove da Firenze da un lettore, a passeggio con la sua compagna alla mezzanotte tra giovedì e venerdì scorsi. In via Nazionale i due sono stati avvicinati da un questuante subsahariano. Dopo aver provato ad allontanarlo da se, se lo sono ritrovato che li seguiva. Hanno cambiato marciapiede per distanziarsi dallo sconosciuto, ma a quel punto è sopraggiunto un altro individuo a spalleggiare il primo. Per alcuni secondi le due coppie si sono fronteggiate da un lato all’altro della strada. Il fiorentino ha mostrato il telefono cellulare come a significare: “Chiamo la polizia”. Ma gli altri due lo hanno guardato con tono di sfida come a dire: “Chiama pure e vediamo che succede”. Fortunatamente è sopraggiunto un gruppo di giovani turisti che, camminando nella stessa direzione di casa dei due fiorentini, li ha “scortati” sino a destinazione.

La vicenda si è risolta senza danni, salvo lo spavento della signora. Ma è un indicatore di quello che può accadere a chiunque in una qualunque notte in città. E’ illusorio immaginare che questi temi non saranno al centro del dibattito politico locale e della campagna elettorale comunale.

"Quanto successo al lettore di Nove da Firenze è purtroppo oramai frequente in alcune zone di Firenze, dove in determinate fasce orarie la pericolosità aumenta. Il problema non è facilmente risolvibile e non lo sarà finché determinati soggetti criminali si sentiranno impuniti" commenta Salvatore Calleri, analista fenomeni criminali e presidente della Fondazione Antonino Caponnetto.

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