Provincia e Regione divise dai corsi d'acqua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 1999 19:03
Provincia e Regione divise dai corsi d'acqua

La delibera con cui la Giunta regionale ha classificato in terza categoria vari tratti di corsi d'acqua del territorio provinciale di Firenze, affidandone la manutenzione al Consorzio di bonifica dell'area fiorentina, a quello delle colline del Chianti, alla Provincia ed alla Comunità Montana del Mugello, è un grave errore.
Lo sostengono Provincia, Comuni, Consorzi di Bonifica e Comunità Montana che questa mattina hanno preso parte in Palazzo Medici Riccardi ad un incontro sugli effetti della delibera.
La critica principale è dovuta al fatto che la Regione ha assegnato le competenze senza trasferire risorse e personale ai soggetti chiamati ad occuparsi dei corsi d'acqua.


Le manutenzioni finirebbero così per essere pagate direttamente dai cittadini, attraverso le cartelle che allo scopo dovrebbero essere emesse dai Consorzi di Bonifica. Ammesso però, come mettono in guardia i rappresentanti dei Consorzi, che ciò sia possibile: mancherebbero i presupposti giuridici per l'applicazione della nuova tassa e nella migliore delle ipotesi solo per la definizione degli ambiti di utenza occorrerebbero due anni. Nel frattempo con quali risorse sarebbe assicurata la manutenzione dei fiumi?
Enti locali e Consorzi - all'incontro di oggi erano presenti fra gli altri l'assessore provinciale all'urbanistica Luciana Cappelli, l'assessore comunale all'ambiente di Firenze Sergio Paderi, il sindaco di Greve Paolo Saturnini e numerosi altri sindaci ed assessori - contestano la decisione della Regione sia nel metodo, per la mancata concertazione, sia nel merito, perché viene mantenuto lo spezzettamento delle competenze.

Anzi il quadro delle competenze, già poco chiaro, viene complicato e le responsabilità scaricate su chi non può gestirle.
La Regione viene anche accusata di aver sottovalutata la portata politica del provvedimento.
In conseguenza di ciò Provincia, Comuni, Comunità Montana e Consorzi hanno chiesto la sospensione della delibera regionale. Una lettera con l'ulteriore richiesta di un incontro urgente è partita alla volta del presidente della Giunta regionale. Se non si dovesse arrivare ad una soluzione del problema, Provincia e Consorzi provvederanno ad avviare un ricorso davanti al Tribunale Amministrativo Regionale.

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