Dopo le necessarie rielaborazioni e raffronti sui dati ISTAT, l'Internazionale Marmi e Macchine Carrara rende noti i dati relativi all'eximport nazionale di lapidei per i primi sei masi del 1999.Si tratta di un periodo finalmente significativo, per durata, e quindi assai più attendibile nei risultati e nei contenuti dei dati precedenti e riferiti a periodi assai più brevi.Sono dati di segno e contenuto, migliori rispetto alle precedenti elaborazioni, in quanto registrano un più basso disavanzo rispetto allo stesso periodo del 1998, pur rimanendo sempre dati ancora negativi: -0,7% in quantità e –6,7% in valore, sulle esportazioni per tutte le voci.
Le esportazioni di lapidei italiani, per il primo semestre del 1999, secondo le statistiche elaborate dall'Ufficio Studi dell'IMM, sono state di 2 milioni e 255 mila tonnellate di materiali, sia grezzi che lavorati, per un valore di oltre 1.700 miliardi di lire correnti. Se ci si riporta sulle sole voci maggiori, le variazioni diventano un –2,9% e –6,8%, rispettivamente sulle quantità e sui valori, decisamente inferiori a quelle del primo trimestre, e più rispettose dei valori medi per unità di prodotto esportato.
Positivi i graniti lavorati, e abbastanza bene anche i marmi grezzi e semigrezzi, mentre ancora soffrono i lavorati in marmo, soprattutto in aree orientali, medie ed estreme. Buono è stato l'andamento delle esportazioni italiane verso l'Unione Europea, che costituisce sempre l'area di maggiore importanza, e verso il Nord America, dove migliora soprattutto l'export di graniti, anche se gli Stati Uniti cominciano a rallentare un po' la loro performance che era stata in crescendo ininterrotto da parecchi mesi.
Resta comunque fondamentale il ruolo che l'area nordamericana svolge per l'industria italiana delle pietre, e per il marmo in particolare, evidenziato specialmente nel periodo in cui il regresso segnato in Estremo Oriente, dovuto alla crisi locale ben nota, si avvertiva in maniera molto pesante. Dall'Estremo Oriente ancora non giungono segnali che facciano sperare in un miglioramento della situazione; restano ancora fortemente negativi i raffronti con il già basso primo semestre del '98: -23,8% e –25,8% sono le variazioni rispettivamente delle quantità e dei valori delle voci maggiori per quest'area.
E' questa, secondo le statistiche elaborate dall'Internazionale Marmi e Macchine, l'area che denuncia ancora la situazione peggiore. Decisamente più positivi i dati relativi al Medio Oriente, rispetto ai precedenti mesi del '99, anche se rimane anch'esso complessivamente in calo rispetto allo scorso anno: è soprattutto il valore medio per unità di prodotto esportato che rende quest'area ben lontana da quello che è stata negli anni '80.Mentre resta bloccato lo sviluppo del Centro e Sud America, si presenta in leggero miglioramento la situazione africana, pur se riferita a cifre modeste.
Oscillanti, di nuovo, i valori dell'Europa non comunitaria , che stenta a diventare un'area costante e affidabile e resta una prospettiva assai più che una realtà presente, eccezion fatta per le esportazioni italiane di marmi, sia grezzi e semigrezzi, che lavorati.Ancora in trend negativo le importazioni italiane, soprattutto di granito in blocchi, sia dall'Europa in genere che dall'Africa e Sud America. Sono positivi solo i dati riferiti all'Estremo Oriente, dove l'India esprime le cifre più significative.
Secondo i dati elaborati dall'IMM l'Italia ha importato 1 milione e 237mila tonnellate di materiali vari, per complessivi 438 miliardi circa, con un calo rispetto al primo semestre '98 del –4,3% in quantità e del –3,4% in valore. La voce maggiore rimane sempre il granito in blocchi, con valori per oltre 320 miliardi , pari a circa il 73% dell'intero ammontare, voce che risentito di un calo pari al –4,4% sulle quantità, e al –5,3% sui valori. Saranno, ancora una volta, i prossimi mesi a dare contorni precisi e quantificazioni esatte alle tendenze emerse nella prima parte dell'anno.