Maremma: turismo in crescita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 Giugno 1999 16:10
Maremma: turismo in crescita

Turismo in crescita nel 1998, ma sono in particolare l'agriturismo e il turismo rurale che fanno registrare gli incrementi più significativi rispetto ai dati dell'anno precedente.
Complessivamente sono arrivati in Maremma oltre 719 mila turisti, tra italiani e stranieri - circa 19 mila in più del 1997 - e l'incremento più significativo l'hanno fatto registrare proprio gli stranieri (oltre 174 mila in tutto) che sono aumentati di quasi 12 mila unità. Gli arrivi di turisti italiani sono aumentati solo dell'1,3 per cento a fronte di un 7,1 per cento di crescita degli arrivi di stranieri.

Anche in termini di presenze - che si calcolano sulla base dei giorni di permanenza di ciascun turista - gli stranieri fanno registrare i dati più alti, seppur in linea con quelli dello scorso anno. Si calcola che un turista straniero si ferma, in media, per 5 giorni in ricettività alberghiera (con una punta di 8 giorni per le residenze turistico alberghiere) contro i 3 giorni del turista italiano. Per quanto riguarda la ricettività extra-alberghiera, il turista straniero soggiorna in media per 9 giorni, preferendo, nell'ordine, l'appartamento, il campeggio e l'agriturismo.
Complessivamente le presenze dei turisti italiani sono passate da circa 2 milioni e 636 mila a quasi 2 milioni e 670 mila (+1,3 per cento), mentre quelle dei turisti stranieri sono cresciute del 2,5 per cento passando da quasi un milione e 135 mila a oltre un milione e 163 mila.

L'offerta ricettiva: cresce l'agriturismo Andando a vedere i numeri relativi all'offerta ricettiva, mentre è stazionaria l'offerta di ricettività alberghiera - vanno comunque sottolineati da una parte l'aumento della qualità dell'offerta, testimoniata dalla diminuzione degli esercizi ad una e due stelle a favore di un aumento del 3,8 per cento degli esercizi a tre stelle, e dall'altra, però, la mancanza assoluta di alberghi a cinque stelle - risulta più vivace la tipologia di offerta extra-alberghiera.

L'aumento complessivo in termini di esercizi è pari al 18,3 per cento ed è quasi totalmente dovuto alla crescita dell'offerta agrituristica passata, in un anno, da 203 a 247 esercizi (+ 21,7 per cento).
La tendenza, che mostra una netta preferenza da parte dei turisti italiani e stranieri verso l'offerta extra-alberghiera, è confermata dai dati relativi agli arrivi e alle presenze divisi per tipologia di risorsa. Per quanto riguarda il turismo di arte e di affari - con una prevalenza del primo aspetto - emerge un calo netto sia degli arrivi che delle presenze italiane che usufruiscono della ricettività alberghiera, mentre è in crescita (oltre il 50 per cento in più di arrivi) il numero di turisti che usufruisce di altre tipologie ricettive: una crescita che consente di arrestare la caduta di questo settore a -3 per cento.

Analogo ragionamento - seppure in termini meno drastici - deve essere fatto per la montagna. Il calo di interesse per la ricettività alberghiera è ben compensato dal forte aumento di arrivi e di presenze in ricettività extra-alberghiera. Il dato complessivo resta negativo, ma si ferma sul -1,4 per cento di arrivi e sul -1 per cento di presenze.
Il mare si conferma la risorsa leader e fa registrare incrementi significativi: +3,9 di arrivi e +2,1 di presenze. Il turista balneare, italiano o straniero, conferma e rafforza la sua preferenza per la ricettività di tipo alberghiero.

Gli arrivi italiani aumentano del 5,9 per cento, mentre quelli stranieri aumentano del 9,4 per cento. Viceversa, sono gli italiani che si fermano per più tempo. Le presenze, infatti, aumentano del 9,7 per cento, contro un aumento delle presenze straniere che è pari al 5,6 per cento. Con il turismo delle terme, torna a manifestarsi la tendenza all'uso di ricettività extra-alberghiera che cresce del 23 per cento in termini di arrivi e del 30 per cento in presenze. Nonostante tutto, gli arrivi di turisti interessati all'attività termale calano del 2,7 per cento e le presenze salgono solo dello 0,3 per cento, segno di una sensibile perdita del settore alberghiero che, comunque, mantiene ancora la fetta più grossa del turismo termale.
Sono la campagna e la collina a far registrare i risultati migliori.

È un vero boom. Gli arrivi superano, complessivamente, le diecimila unità, con una crescita, tra il 1997 e il 1998, del 24 per cento che si traduce in un aumento del 15 per cento di presenze (quasi 44 mila in tutto). Anche in questo caso è la ricettività extra-alberghiera a far segnare gli incrementi maggiori: quasi il 50 per cento in più di arrivi e oltre il 30 per cento in più delle presenze.

Notizie correlate
In evidenza