Le due facce della guerra, anche a casa nostra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 1999 19:18
Le due facce della guerra, anche a casa nostra

Questo pomeriggio il Sindaco Mario Primicerio ha incontrato a Palazzo Vecchio, nel suo studio, il Consiglio direttivo della Associazione "Sveti Sava". L'associazione raggruppa componenti della comunità serba iugoslava e cittadini italiani che risiedono a Firenze e in Toscana e ha fra i suoi scopi principali quello di far conoscere la realtà della ex Jugoslavia. L'associazione, presente a Firenze, svolge una intensa attività culturale con l'intenzione di ampliare ed edificare nuovi rapporti di amicizia che già legano i due popoli.

Obiettivo primario in questo drammatico momento storico è quello di impegnarsi in una attività di ricerca di aiuti umanitari non solo per l'immediato, ma anche nella previsione della ricostruzione. I componenti della delegazione hanno apprezzato l'impegno del Sindaco di Firenze per promuovere il dialogo e la cessazione della guerra nella ex Jugoslavia. Per contattare l'Associazione Sveti Sava e contribuire alla raccolta di aiuti umanitari si può telefonare allo 0347-6786930 oppure 0348-7847984.
Assegnato invece a Grosseto, che aderisce alla rete delle Città Rifugio, promossa dal Parlamento Internazionale degli Scrittori, l'intellettuale dissidente Salihu, pittore Kossovaro di etnia albanese, nato a Pristina il 26 maggio del 1951, che con la sua attività intellettuale e creativa ha seguito un originale percorso di ricerca sulla poetica della forma e sulle nuove forme della creazione.

Autore di cinque esposizioni personali, ha partecipato a numerose altre esposizioni internazionali a Glasgow, Stoccarda, Venezia, New York, San Paolo, Tokyo, Barcellona, Washington, Seul, Pechino, Città del Messico, Rio de Janeiro e Menphis.
Nel contesto attuale della guerra in Kossovo e della epurazione della etnia albanese da parte delle truppe paramilitari serbe, Agim Salihu ha subito per la sua attività intellettuale, il fanatismo monoculturale del regime di Milosevic, le cui forze hanno fatto irruzione nel suo studio di Pristina, distruggendo le opere che lì venivano custodite ed in particolare i lavori più recenti, appartenenti ad un nuovo ciclo creativo, che non erano ancora stati esposti. Dall'irruzione serba nello studio di Salihu non si è salvato che un unico catalogo delle sue opere, mentre tutti quelli relativi alle numerose esposizioni nelle gallerie e nei musei stranieri sono stati bruciati.
Agim Salihu, deportato ed attualmente riparato in Macedonia con la moglie e i suoi due figli di 7 e 10 anni, non appena arriverà a Grosseto potrà riprendere il suo lavoro, interrotto dalla guerra, continuando liberamente la sua sperimentazione artistica e qui allestirà una esposizione delle sue opere. Salihu verrà ospitato con la sua famiglia dal Comune di Grosseto in un appartamento di via Mazzini, reperito dall'assessore al Patrimonio, Luigi Colomba e sempre a carico del comune saranno le spese di viaggio per il trasferimento in Italia, quelle relative agli oneri di copertura sociale e quelle per la scolarizzazione ed i servizi educativi per i suoi figli .
L'artista percepirà, in base al protocollo di intesa siglato tra il sindaco di Grosseto, Antichi, il presidente della Regione Toscana, Chiti ed il segretario generale del Parlamento Internazionale degli Scrittori, Salomon, una borsa di studio, erogata dalla Regione, di 1.700 euro mensili.

Notizie correlate
In evidenza