PIANO REGIONALE DI SVILUPPO

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 1999 00:01
PIANO REGIONALE DI SVILUPPO

Piano-obiettivo Istruzione / Formazione / Educazione Il protocollo europeo sulla politica sociale ed il successivo accordo sulla carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali, entrati in vigore con il trattato di Maastricht del 1.11.1993, contengono indicazioni di livello sovranazionale, idonee a stimolare nuove dinamiche per i sistemi educativi e occupazionali formati da: istruzione e formazione, protezione sociale, organizzazione del lavoro, mercati interni delle aziende e mercato del lavoro, sottolineando con decisione come le risorse umane - e di conseguenza l'istruzione e la formazione - rappresentino un fattore d'azione determinante per lo sviluppo e l'occupazione.

Il deficit formativo e culturale registrato dai sistemi educativi nazionali (ed evidenti anche in Toscana) ed il basso tasso di innovazione delle politiche educative impongono di affrontare, in forma integrata e in via sperimentale, alcune ipotesi di lavoro rivolte a: segnare una rottura forte verso l'atteggiamento di scarsa comunicazione tra istituzioni locali e istituzioni scolastiche, statali o non, sistemi formativi formali e informali (a tal fine il nuovo strumento, Piano integrato d'area, previsto dalla nuova legge sul diritto allo studio, puo' rivelarsi di estrema utilita'); promuovere l'assunzione di azioni attuative di processi di educazione continua nel contesto della progettazione educativa del territorio, attraverso una revisione profonda delle politiche talvolta anguste e assistenziali della formazione professionale piu' tradizionale e la creazione di un circuito virtuoso tra istruzione, formazione professionale, formazione continua, educazione permanente; promuovere il coordinamento, anzi l'integrazione, tra le politiche per l'infanzia e per i giovani e le politiche educative, che costituiscono i tasselli di un mosaico che nell'insieme rappresenta il contesto visibile e riconoscibile nel quale rintracciare pari opportunita' per tutti; realizzare reti europee e regionali di laboratori e di esperienze didattiche a partire dai valori e dalle ricchezze del territorio che in Toscana non puo' che offrire, come risorse educative, soprattutto ambiente e beni culturali; prevedere iniziative di alta formazione per situazioni a carattere innovativo e sperimentale. I PROGETTI INTEGRATI DI AREA La progettazione integrata di area è iniziata nel 1994 conseguentemente alle indicazioni della L.R.

41/1993 che ha integrato la L.R. 53/1981 "Interventi per il diritto allo studio" e del successivo piano dindirizzo per il diritto allo studio 1994/96. L'obiettivo prioritario delle azioni sul territorio è stato quello della centralità della qualificazione del sistema scolastico, universalizzandone le ricadute positive sullutenza con lattivazione di programmi specifici tesi a ridurre le aree del disagio e della dispersione. Di conseguenza si è imposta la necessità di integrare le azioni e le risorse delle istituzioni competenti attraverso una politica di concertazione.Larticolazione degli interventi per Provincia ha richiesto lindividuazione di aree di disagio scolastico mediante indicatori socio-educativi definiti dallI.R.P.E.T.

nelle quali attuare le azioni progettuali. La maggior parte dei progetti presentati dagli E.E. L.L. ha riguardato il settore dell'innovazione didattica e costituisce di per sé un aspetto positivo perché mette in evidenza l'interesse che gli enti locali prestano nei confronti dell'istituzione scolastica, assumendo in alcune realtà un ruolo centrale in ambito educativo.

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