Firenze – Giornata Internazionale della Donna l'8 marzo a Firenze. Sono Ida Balò, sopravvissuta alla strage di Civitella in Valdichiana; Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children dal 2020; Chiara Francini, attrice, scrittrice, conduttrice tv, editorialista; Gina Giani, vice presidente Federmanager Pisa; Nadia Giannattasio, già commissario capo responsabile dell’Ufficio minori e vittime vulnerabili; Fosca Giannotti, professoressa di Informatica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa dal 2021; Marialina Marcucci, presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio dal maggio 2016; Anna Maria Michelon Palchetti, fondatrice del Movimento Italiano Casalinghe a Pistoia; Pinuccia Musumeci, presidente e fondatrice di iosempredonna ODV dal 1997 e presidente di Toscana Donna ODV dal 2012; le donne celebrate in Consiglio regionale questa mattina, sabato 8 marzo, nel giorno che celebra i diritti in rosa.
“Arriviamo ancora a questo 8 Marzo nel nostro Paese con un deficit importante di diritti e di opportunità per le donne. I dati sono impietosi, l'Italia è calata di ancora 8 posizioni rispetto all'anno scorso sui temi della parità (dal 79° all'87° posto secondo il Global gender gap report), sulle opportunità di lavoro per le donne che sono sempre in bilico tra compiti di cura e vita lavorativa, siamo lontani dalla parità, siamo ancora l’unica maggioranza al mondo trattata come una minoranza e questo si traduce purtroppo anche in donne che fanno maggior fatica ad allontanarsi da situazioni violente perchè non ne hanno le forze materiali e le possibilità e i numeri dei femminicidi e delle violenze sono in crescita continua”.
Francesca Basanieri, presidente della commissione regionale per le pari opportunità ha aperto nella sala delle Feste di palazzo Bastogi la cerimonia La forza delle donne organizzata da Consiglio regionale, commissione regionale per le pari opportunità in collaborazione con la Toscana delle Donne.
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“Le donne che celebriamo oggi – continua - le raccontiamo certamente per le loro storie, per le eccellenze che sono, per l’esempio di vita, di passione, di coraggio, per le professionalità che hanno messo in campo ma le premiamo anche per la fatica che hanno fatto ad arrivare in quella posizione in un mondo che ha remato sempre contro. Avremmo invece voluto premiarle solo per il merito, per le azioni fatte a favore della comunità o gli obiettivi raggiunti nel lavoro, per il coraggio delle idee e l'originalità e non per la fatica nel percorso e per la tenacia nel superare stereotipi, pregiudizi e discriminazioni”.
“Premiarle e raccontare le loro storie – prosegue la presidente - ha comunque un valore enorme. Lo dicevo qualche giorno fa quando abbiamo presentato un libro di storie di donne importanti che nessuno hai mai raccontato: oggi esisti solo se hai una storia da raccontare. Le loro storie devono essere raccontate, rese pubbliche, divulgate per essere di esempio a tante e tanti. Più le storie di donne meritevoli si raccontano più entrano nella realtà comune e più diventano normalità e un valore acquisito in modo tale che quel tetto di cristallo che loro hanno, da sole, faticosamente rotto o incrinato, quell'ostacolo superato con fatica e a volte contro tutte e tutti noi non verrà più ricostruito e, quella posizione, una volta conquistata lo sia da ora in poi per tutte”.
“Questa giornata, dedicata alle storie di protagonismo femminile delle donne toscane, è nata durante questa legislatura, nel 2021, ed è una delle iniziative di cui vado più fiero. Oggi premieremo le storie di 9 donne che nella loro vita e carriera si sono particolarmente distinte nei loro campi di attività”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha ricordato l’articolo 3 della Costituzione che parla di pari opportunità e stessi diritti per tutti.
“Siamo ancora lontani da questo ideale – ha detto- e come Istituzioni abbiamo il dovere di lavorare sempre di più perché si riducano le profonde differenze che ancora permangono tra uomo e donna a livello di condizioni lavorative, di diritti, di opportunità, di salario”. “Passi avanti – continua - ne sono stati fatti molti, e se oggi le donne possono studiare, lavorare, ricoprire cariche importanti è soprattutto grazie a tutte quelle donne che si sono battute negli anni affinchè questo fosse possibile”.
Mazzeo ricorda alcune donne che hanno fatto la storia come Lidia Poet, prima donna ad iscriversi nell’albo degli avvocati nel 1881, Tina Anselmi nel 1976 prima donna ministro, Rita Levi Montalcini la prima donna in Italia a vincere il premio Nobel per la medicina nel 1986, Franca Viola nel 1965, prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore (la sua lotta ha portato a maggiori tutele per le donne, fino all’abolizione del delitto d’onore nel 1975 e al riconoscimento, nel 1996, dello stupro come delitto contro la persona).
Poi un pensiero alle donne vittime di femminicidio con alcuni dati: “Nel 2024 sono state 109 le vittime donne, di cui 95 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 59 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Già nei pochi mesi del 2025 abbiamo avuto notizie di femminicidi. In particolare, rivolgo un pensiero a Eleonora Guidi, toscana, uccisa dal suo compagno proprio un mese fa, l’8 febbraio”. Mazzeo ricorda l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un disegno di legge che introduce modifiche significative per combattere la violenza di genere, come il riconoscimento del delitto di femminicidio come reato autonomo, da sanzionare con l’ergastolo.
“Questa giornata – conclude - la dedichiamo dunque a tutte le donne affinché possano essere libere di decidere, di scegliere, di sognare, di realizzarsi pienamente perchè finchè esisterà anche solo una Donna senza la possibilità di vivere liberamente, non potremo fermarci nella nostra lotta per la giustizia e l’uguaglianza”.
“Personalmente ho proposto con orgoglio e fierezza il nome di Ida Balò, una delle ultime superstiti della strage nazifascista del 29 giugno 1944 a Civitella in Val di Chiana – ha detto il vicepresidente Marco Casucci – Ida ha portato avanti con coerenza la memoria e l’impegno civico, guida un’associazione che ha questo scopo. Ritengo che uno dei messaggi più importanti che come istituzione dobbiamo dare all’opinione pubblica – ha concluso - è quello di indicare la strada da seguire e Ida Balò l’ha perseguita in tutti i suoi anni di testimonianza”.
Federica Fratoni: "Sono felice che l'Ufficio di presidenza del Consiglio abbia accolto la mia proposta di offrire questo riconoscimento ad Annamaria Michelon Palchetti nel giorno della Festa della Donna, perché credo che il suo profilo sia particolarmente rappresentativo relativamente alla determinazione che solo le donne sono capaci di esprimere” afferma la consigliera. “La vita di Annamaria è stata interamente dedicata alla sua comunità, affiancando costantemente l'impegno di moglie e di madre a quello di insegnante, amministratrice e negli ultimi trent'anni di insostituibile animatrice di iniziative culturali e sociali attraverso il Movimento Italiano Casalinghe di Pistoia di cui lei stessa è stata fondatrice. Questa giornata è sicuramente una giusta celebrazione di un percorso straordinario che onora la città e la Toscana intera".
“Un riconoscimento simbolico ma doveroso. Il contributo quotidiano delle donne nel mondo del lavoro, delle professioni, dell'imprenditoria, della Pubblica Amministrazione, della cultura, della scienza, del volontariato e dell’associazionismo è prezioso”. Così il vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Scaramelli. “Le donne toscane stanno contribuendo a cambiare, in meglio, il volto della nostra società. Ci sono ancora tanti passi in avanti da fare, ecco perché momenti come questo sono importanti. Mettono in evidenza qualità e meriti delle donne” conclude.
“Abbiamo assistito ad una bella iniziativa qui in Consiglio regionale – ha aggiunto Cristina Manetti, capo di gabinetto del presidente della Regione e ideatrice de La Toscana delle donne – e abbiamo ascoltato storie straordinarie di donne che nel loro piccolo e nel loro quotidiano, hanno portato avanti, e continuano a portare avanti, una battaglia per la parità e per i diritti”. “Le storie che abbiamo ascoltato è giusto che siano condivise e valorizzate. Siamo ancora del tempo per arrivare ad una società veramente paritaria ma non importa. Continueremo ad impegnarci e continueremo dalla Toscana, una regione che ha i diritti nel proprio dna”.
“Una giornata importante che non deve essere solo di commemorazione e di festa – afferma Francesco Gazzetti, consigliere regionale membro dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa - ma deve essere una presa di impegno affinchè l’8 marzo sia tutto l’anno. Per far sì che in tutti i giorni dell’anno si sia consapevoli e si portino avanti una serie di iniziative e soprattutto conservare la memoria su quello che deve essere fatto ci servono parole, storie e testimonianze, quindi questi riconoscimenti e questa iniziativa ci serve per avere questo tipo di bagaglio che ci deve accompagnare”.
E’ stato il presidente della Regione Eugenio Giani a chiudere la cerimonia. “L’8 marzo rappresenta un elemento centrale nella vita, nei valori, nell’impegno che la Regione Toscana trasmette ai suoi cittadini e, quindi, la valorizzazione, attraverso questa premiazione, delle eccellenze che hanno caratterizzato la dimensione dell’universo femminile nella nostra regione”. “L’8 marzo – continua - è un giorno di lotta dal 1909, la prima volta quando negli Stati Uniti fu stabilita questa giornata per affermare la necessità di una donna che non fosse oggetto di discriminazione o si trovasse a morire perché le fabbriche non garantivano sicurezza laddove la donna era considerata soggetto secondario”. “L’8 marzo è diventato un momento in cui oltre rivendicare diritti si riconferma l’importanza e il ruolo della donna”.
“Perché sei un essere speciale” hanno cantato le voci del coro Femina diretto da Lisa Kant intonando la “Cura” di Franco Battiato. E’ così si sono aperti questo 8 marzo e una nuova tappa del viaggio per i diritti de "La Toscana delle Donne" in un teatro Goldoni tutto esaurito. Per “Insieme per cambiare musica” erano davvero in tanti.
“Ritengo che una serata come questa sia il modo migliore per vivere l’8 marzo – ha detto il presidente Eugenio Giani, intervenuto subito sul palco - che diventa espressione di una battaglia corale. Da questo palco vengono lanciati messaggi di quanto siano fondamentali i diritti e il ruolo della donna, così come il contrasto alla violenza. L’8 marzo oggi è diventato un momento dove non solo vengono rivendicati diritti ma si affermano il ruolo e l’importanza della donna. E’ sempre un salto di qualità per tutta la società quando la donna acquista il ruolo che merita. Da una serata come questa ne usciamo tutti arricchiti”.
“La musica è un veicolo straordinario – ha detto Cristina Manetti, capo di Gabinetto della presidenza della Regione e ideatrice de "La Toscana delle Donne" -. E' un valore straordinario anche per trasmettere valori e soprattutto per affermare diritti. Quale modo migliore dunque, oggi che è l’8 marzo, che stare qua con tanti artisti che hanno voglia di raccontare le donne, i diritti e di mettersi in gioco per quella che è la battaglia più importante del momento storico che viviamo, cioè la parità di genere.
Sono felice di essere alla seconda edizione di questo concerto dell’8 marzo, c’è tanta partecipazione, tanta voglia di condividere questa battaglia anche da parte di artisti importanti come Laura Morante, Chiara Francini, Dolcenera, Paolo Vallesi, Giulia Mazzoni, Giulia Mei, Giulia Vestri e tanti altri, come una grande famiglia che si ritrova sul palco per condividere questa grande battaglia di civiltà, una battaglia di tutti, uniti, per avere una società migliore”.
Ha portato poi il suo saluto la sindaca di Firenze, Sara Funaro, che ha dedicato al pubblico femminile il suo augurio fatto di tre parole chiave: rispetto per le donne, la capacità di focalizzarsi sui propri sogni per seguirli e il non avere mai paura.
Quindi è stata la volta di Laura Morante, che ha aperto lo spazio riservato alle parole. E ha scelto quelle di Virginia Woolf per farlo, dal testo “Una stanza tutta per sé”: “Una donna se vuole scrivere romanzi, deve avere soldi e una stanza per sé” ha letto Morante in una interpretazione intensa. E al termine, il presidente Giani, Cristina Manetti e la sindaca Funaro le hanno consegnato il Pegaso della Toscana delle Donne.
E poi musica. La pianista e compositrice Giulia Mazzoni, ospite fin dalla prima edizione de "La Toscana delle Donne", e sua testimonial, ha eseguito le sue “Baires”, un vero e proprio viaggio sonoro profondo e potente, ispirato a Buenos Aires, che lancia un messaggio uni-versale di libertà. Poi “Wildness”, tema centrale della colonna sonora del film "Anna" di Marco Amenta, attualmente in gara per i David di Donatello, trasportando il pubblico in un mondo selvaggio e incontaminato.
La cantautrice Giulia Vestri, accompagnata al piano, ha eseguito la sua “Un mondo Incredi-bile”. Dopo di lei, attesissimo e sempre super applaudito, Paolo Vallesi, un amico fin dalla prima edizione de "La Toscana delle Donne", che ha emozionato tutti interpretando “Futura”, “Quello che le donne non dicono”, “Pace” e “Per te”. Un’altra ospite attesa, Dolcenera, ha esordito con “Com’è straordinaria la vita”, con cui partecipò al Festival di Sanremo del 2006, e poi ha proseguito entusiasmando con “Ci vediamo a casa” e “Amaremare”.
Di nuovo spazio alle parole, stavolta con Chiara Francini che ha raccontato la terribile storia delle “Ragazze del radio” o le ragazze fantasma, un gruppo di operaie che subirono un grave avvelenamento da radiazioni di radio contenuto nella vernice radioluminescente utilizzata come pittura per quadranti nella fabbrica di orologi della United States Radium Corporation nel 1917. L’attrice ha poi dialogato con Cristina Manetti che le ha consegnato il Pegaso della Toscana delle Donne. Quindi la cantautrice Giulia Mei con la sua “Bandiera” con cui ha conquistato X Factor 24 apprezzatissima sui social che rappresenta un forte messaggio di empowerment femminile e poi con “Mamma” un brano che, solo apparentemente leggero, tocca temi come la violenza contro il personale sanitario, il ponte di Genova o l'ambiguo mondo di Tik Tok.
A Rignano questa mattina hanno avuto luogo gli eventi organizzati in occasione dell’8 Marzo, giornata dedicata all’universo e alle problematiche del mondo femminile. La manifestazione, alla quale hanno preso parte il sindaco Giacomo Certosi, i membri della Giunta e i Consiglieri comunali, si è svolta in due momenti: uno nel capoluogo in Piazza XXV Aprile e l’altro nella frazione di Troghi. "Celebrare l'8 Marzo ‘Giornata internazionale dei Diritti delle donne‘ significa ricordare l'importanza del ruolo della donna nella storia e nella emancipazione sociale, per l'affermazione di importanti diritti, anche se dobbiamo fare ancora molto per riconoscere pari opportunità tra i generi"- ha detto la vicesindaco con delega alle Pari Opportunità Federica Morandi - .
“Negli eventi di questa mattina, organizzati grazie alla associazione Auser e Pro Loco, attraverso la voce dei ragazzi della Consulta Giovani, abbiamo voluto sottolineare la forza, la tenacia e la capacità di resilienza delle donne, che sanno ‘rinascere’ sempre, anche dopo soprusi o violenze". La manifestazione si è spostata poi a Troghi dove, alla presenza dell' associazione Artemisia , è stata inaugurata una panchina rossa, fortemente richiesta dal gruppo Art in Troghi Group- Croce Azzurra e realizzata dalla associazione La Formica odv.
"È bellissima la frase incisa sulla panchina, ovvero ‘Dire Donna è dire Vita’- ha concluso la vicesindaco - e dobbiamo ricordarla ogni giorno".Un grande ringraziamento va a tutte le associazioni e a tutti coloro che erano presenti.