1.000 scienziati contro le frane

Domani martedì 14 novembre si apre il Forum mondiale al Palazzo dei Congressi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2023 15:06
1.000 scienziati contro le frane

Firenze, 13 novembre 2023- Una piattaforma comune di interventi e priorità, attraverso la condivisione delle conoscenze che la ricerca e la tecnologia più avanzate mettono a disposizione a livello mondiale. Punta a questo risultato il Forum Mondiale sulle Frane (6° World Landslide Forum - WLF6) che si apre a Firenze domani martedì 14 novembre (Palazzo dei Congressi di Firenze, Piazza Adua 1).

Oltre 1100 i partecipanti da 69 Paesi, con un programma di lavoro molto intenso focalizzato su come ridurre il rischio di frana a livello globale attraverso il monitoraggio e l’allerta rapida, la modellizzazione, la valutazione del rischio e le tecniche di mitigazione, lo studio della relazione con i cambiamenti climatici.

Il Forum è organizzato congiuntamente dalla Cattedra UNESCO sulla Prevenzione e gestione sostenibile dei rischi idrogeologici dell’Università di Firenze e dal Consorzio Internazionale sulle Frane nell’ambito del Programma Internazionale sulle Frane, con il supporto di cinque organizzazioni delle Nazioni Unite (UNESCO, WMO, FAO, UNDRR, UNU) e di quattro organizzazioni scientifiche sovranazionali (ISC, WFEO, IUGS e IUGG).

Approfondimenti

A sottolineare l’importanza di questo evento, al VI Forum Mondiale sulle Frane di Firenze è stata assegnata la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, oltre al patrocinio di cinque Ministeri e di tre dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

A capo del comitato organizzatore è Nicola Casagli, docente di Geologia applicata e presidente del Centro per la Protezione Civile dell’Ateneo fiorentino, affiancato da Paolo Canuti, titolare della Cattedra UNESCO e da Veronica Tofani, docente dell'Università di Firenze, segretario generale del congresso.

Domani martedì 14 novembre i lavori prenderanno avvio con la cerimonia di apertura (ore 9), con i saluti istituzionali e videomessaggi di rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e dei Ministri dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e della Protezione Civile Nello Musumeci.

A seguire la tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti di FAO, UNESCO, UNDRR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction) e delle organizzazioni scientifiche internazionali. A rappresentare l’Italia saranno il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) Stefano Laporta.

Al termine della mattina il Forum adotterà la Dichiarazione di Firenze per la Riduzione del Rischio di Frana.

Il 16 novembre “Io non rischio più”, iniziativa che si aprirà con le introduzioni del presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, insieme a Erasmo D’Angelis presidente Fondazione EWA, Antonio Decaro presidente nazionale Anci e sindaco di Bari, Elisabetta Meucci assessora di Firenze e Monia Monni assessora regionale. Seguiranno le relazioni su “L’intelligenza artificiale come alleata nelle attività di pianificazione, informazione e gestione dei rischi”.

Nel pomeriggio invece un’occasione di grande interesse per gli amministratori: il focus tematico su “Protezione civile: prevenzione e gestione dell’emergenza”, che rientra nel percorso formativo organizzato dalla Fondazione per la formazione politica istituzionale Alessia Ballini, organizzato da Anci Toscana in collaborazione con Upi Toscana. Un seminario per informare, approfondire e confrontarsi sulle competenze del Comune e le responsabilità del sindaco per la protezione dei cittadini, a cui parteciperanno Paolo Masetti, responsabile regionale e nazionale Anci per la Protezione Civile e sindaco di Montelupo Fiorentino, Elvezio Galanti di UNIFI e Federico Campatelli di Anci Toscana; poi spazio dedicato al confronto con i sindaci, che sarà aperto dal primo cittadino di Marradi Tommaso Triberti.

“Si tratta di un documento di intenti, che indica un’importante direzione di lavoro – spiega Nicola Casagli che è anche presidente dell’International Consortium on Landslides (ICL), uno degli organismi promotori del Forum –. La Dichiarazione chiede a istituzioni ed entità a livello globale di aderire all’Impegno di Kyoto 2020 nell’ambito del Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030 e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Ma contiene anche la richiesta di impegno a tutti coloro che, come scienziati o tecnici, si occupano di frane a contribuire a una serie di pubblicazioni ad accesso aperto, perché le conoscenze possano diffondersi e favorire la collaborazione tra i governi, la società civile e le comunità scientifiche per ridurre i rischi connessi a queste catastrofi”.

Notizie correlate
In evidenza