Zodiac e il Mostro di Firenze: l'enigma della lettera scatena i Social

Una lettera del 1988 paragonata alla missiva di sfida inviata nel 1985 da San Piero a Sieve

Antonio
Antonio Lenoci
14 giugno 2018 08:53
Zodiac e il Mostro di Firenze: l'enigma della lettera scatena i Social

Una lettera del 1988 scatena un acceso dibattito in piena notte sui Gruppi Social che si occupano di raccogliere materiale sui duplici omicidi. Ma cosa c’entra Zodiac con il Mostro di Firenze? Si sono domandati in tanti, stanotte.

Il killer delle coppiette, attivo nei dintorni del capoluogo toscano tra il 1974 ed il 1985, detentore della Beretta calibro 22 che per la prima volta avrebbe esploso dei proiettili omicidiari nel 1968, avrebbe un legame con la scia di sangue che ha macchiato la California negli anni '60. Un servizio curato da Giuseppe Pizzo per Chi l'ha Visto? approfondisce quella che sarebbe, se confermata, una clamorosa rivelazione di un giornalista che avrebbe raccolto la confessione di un italo americano ascoltato come testimone durante il processo a Pietro Pacciani.

L'uomo avrebbe ammesso di essere lui il mostro. Non solo, un mostro con un passato da serial killer visto che lo stesso sarebbe anche il ricercatissimo Zodiac.L'italo americano, residente nel 1985 a 400 metri dal luogo dell'ultimo duplice omicidio, nel 1992 dichiara in aula alcuni particolari che riguardano i due ragazzi francesi. Il figlio dell'avvocato difensore di Pacciani, Rosario Bevacqua, nel frattempo deceduto, riferisce che il padre non restò indifferente alla figura dell'ex militare americano così simile nell'aspetto al suo assistito.

Una testimonianza che ancora oggi colpisce per la ricchezza di elementi forniti in merito alla scena dove poi si sarebbe consumato il duplice delitto.Pizzo intervista anche il documentarista Paolo Cochi che sofferma invece l'attenzione su un'altra dichiarazione rilasciata dal testimone, e cioè l'aver appreso dalla radio il lunedì mattina seguente all'omicidio di Scopeti che il mostro aveva colpito nuovamente "Mi è parso strano - dice Cochi - perché i corpi verranno rinvenuti solo nel pomeriggio, intorno alle 14".L'interessato non rilascia oggi dichiarazioni.L'attenzione si sposta poi su una lettera anonima del 1988 indirizzata al giornalista Paolo Vagheggi, cronista de La Nazione e poi de La Repubblica.La busta ricorda molto quella del 1985 indirizzata da San Piero a Sieve al magistrato Silvia Della Monica e contenente un lembo di seno asportato ad una vittima e ritenuta un atto di sfida senza precedenti. Da quel momento, infatti, sarebbe iniziato l'invio di lettere da parte dell'assassino.Perché il mostro avrebbe scelto Vagheggi come destinatario della lettera? Nel 1983 Vagheggi aveva intervistato il giudice istruttore Mario Rotella per La Nazione: "Ma secondo lei che persona è questo assassino? Non è un esibizionista.

E' uno che ammazza e basta. Non è uno che lascia una traccia. Se è una forma di psicopatia è abbastanza rara. L'assassino non vuol dimostrare nulla, non rivendica i delitti con lettere o telefonate. E' un vero criminale, non è un pazzo che fa il criminale. E' una persona estremamente pericolosa. Non è un identikit di facile ricostruzione. La corrispondenza teorica è molto diffusa, molte persone potrebbero avere l'idoneità astratta per ricoprire questo ruolo.

E' dalle modalità di esecuzione che bisogna risalire all'esecutore, altrimenti si finirebbe per criminalizzare un'intera città".Nel 1985 arriva la lettera indirizzata la notte stessa del duplice omicidio dei turisti francesi.

Scriverà poi Vagheggi su La Repubblica nel 1987 citando una nota della Procura "Tra le numerose lettere che ancora pervengono a questo ufficio e connesse alle indagini relative all'autore dei duplici omicidi, nei giorni scorsi ne è arrivata una diretta alla dottoressa Silvia Della Monica, contenente una videoregistrazione con brani di trasmissioni televisive sul fatto oggetto di indagine (...) Dentro c'era la videocassetta ed una lettera scritta a macchina.

In tutto una trentina di righe che restano ancora coperte dal segreto istruttorio. "Il contenuto non lo posso rivelare" - risponde il procuratore Cantagalli assediato dai giornalisti. "Ma cosa vuole che ci sia scritto, è una cosa farneticante, è opera di uno dei soliti mitomani" - taglia corto Piero Luigi Vigna. Ma nei corridoi del palazzo di giustizia - riferisce al tempo Vagheggi - si parla di precisi riferimenti all'ultimo duplice omicidio, di particolari che solo l'autore del delitto può conoscere.

Insomma non sarebbe scritta da uno dei tanti megalomani che scoprono il maniaco nel vicino di casa. Le lettere di questo tono sono almeno cinquemila, tutte catalogate, e fanno parte dell'unica indagine rimasta alla Procura".

La redazione di Chi l'ha Visto? (Video disponibile su Rai Play) si rivolge ad una esperta grafologa, Sara Cordella, per comparare le buste: quella del 1985 senza testo all'interno ma con il lembo di seno della giovane francese, e la lettera anonima del 1988 inviata a Vagheggi contenente un messaggio cifrato.Entrambe le buste sono affrancate e l'indirizzo è costruito con lettere ritagliate da giornali dell'epoca; un modus operandi molto simile.

All'interno della lettera del 1988 sono presenti iniziali, numeri, e simbologie astrologiche. Tabelle collegate alle fasi lunari? Si è chiesto chi seguiva la trasmissione su Twitter in double screen. Le date segnate in grassetto farebbero preciso riferimento agli anni in cui sono stati commessi i delitti del mostro. Compare anche un 1972 associato a "may" anno in cui l'assassino non avrebbe colpito secondo le cronache, ma che a quanto parte risultava meritevole di citazione.

In questo caso il modus operandi non è comparabile con altro testo presente nella missiva del 1985, ma la grafologa lo paragona alla casistica americana ed alle lettere che Zodiac invia agli inquirenti ed alla stampa per rivendicare i delitti.Abbiamo contattato Sara Cordella che ha spiegato "Anche il 72 ha un significato, ma non posso dire di più".

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