Viola Park: tante realtà a fianco di Leonardo Rombai e Maria Rita Signorini

Difendere il diritto di Italia Nostra al dissenso per schierarsi “dalla parte della civiltà e del futuro”. Il sindaco Casini: "Nessuna giustificazione a violenza. Noi avanti con determinazione contro il ricorso nelle sedi opportune"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2021 15:26
Viola Park: tante realtà a fianco di Leonardo Rombai e Maria Rita Signorini
Il prof. Leonardo Rombai (terzo da sinistra) assieme agli studenti Fotografi alle Gualchiere di Remole

“Le minacce e le intimidazioni arrivate in queste ore al rappresentante di Italia Nostra sono assolutamente da condannare, non esiste giustificazione per nessuna forma di violenza, sia fisica che verbale. Naturalmente la nostra posizione di contrarietà al ricorso non cambia: siamo convinti della bontà del procedimento amministrativo, approvato da tutti gli enti preposti nell’ambito di un iter che si è svolto nel rigoroso rispetto delle normative vigenti, e con il parere favorevole della quasi totalità del Consiglio comunale. Ci difenderemo con determinazione nelle sedi opportune per far valere le nostre ragioni e l'interesse pubblico. Ma ci dissociamo totalmente e prendiamo le distanze da qualsiasi inaccettabile attacco personalistico, auspicando che il confronto prosegua con toni civili e rispettosi”. Così il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini in merito alle minacce rivolte all'associazione Italia Nostra.

“Netta condanna per le minacce al presidente di Italia Nostra Rombai. Queste intimidazioni – spiegano i consiglieri fiorentini del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi e Roberto De Blasi– non fanno bene alla città. Non è con le minacce e la violenza che si ottiene ragione. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato la notizia delle minacce al presidente fiorentino di Italia Nostra Leonardo Rombai dicendo che “Il Comune di Firenze condanna senza se e senza ma queste intimidazioni che non fanno bene né alla città, né alla Fiorentina. Mi auguro che tutti – nessuno escluso – prendano le distanze da questi gesti e dichiarazioni”. Stesse considerazioni che vogliamo sottoscrivere anche noi – aggiungono Masi e De Blasi – e ribadiamo la nostra solidarietà a Leonardo Rombai

In una democrazia – proseguono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – le battaglie si fanno rispettando le regole, se vi sono delle irregolarità procedurali nella realizzazione del Viola Park, saranno le sedi competenti a darne riscontro. Sicuramente le procedure burocratiche devono essere snellite e il Comune deve fare la sua parte. Come ha ricordato il sindaco, in una democrazia le battaglie si fanno rispettando le regole. Attraverso la Città Metropolitana – concludono Masi e De Blasi – verranno portate avanti le ragioni a favore della realizzazione del Viola Park nelle sedi competenti e nel pieno rispetto delle leggi”. 

Il WWF dell’area fiorentina e della Toscana tutta vuole esprimere la sua solidarietà a Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra Firenze, che in questi giorni è stato oggetto di pesanti minacce, a seguito del ricorso presentato da Italia Nostra contro il progetto di nuovo centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli; "Le ripetute minacce, da parte di sconosciuti, sono un atto gravissimo e inaccettabile, indegno di una città come Firenze. Chi si dichiara amante di Firenze e della sua squadra di calcio e poi si comporta in questo modo, calpesta la nostra città e la nostra cultura".

" Non è possibile tacere di fronte a quello che sta accadendo dopo la diffusione della notizia del ricorso amministrativo presentato da Italia Nostra al Presidente della Repubblica -intervengono dal Circolo Legambiente Bagno a Ripoli- Un vero e proprio tsunami di commenti personali postati sui canali social, pieni di disprezzo, di odio e di minacce, mai argomentati sul merito delle problematiche poste dal ricorso. Per noi il tema non è il giudizio sull’iniziativa di Italia Nostra, sulla quale ciascuno ha il diritto di esprimere liberamente il proprio parere.

Quello che non possiamo accettare è il disprezzo e la violenza linguistica, che sono semplicemente indegni di un Paese civile. Violenza e odio che a nostro avviso meriterebbero di essere perseguiti nelle sedi che il nostro ordinamento giudiziale prevede. Per questo rivolgiamo a tutti un appello perché si torni ad un confronto e a una dialettica che, per quanto vivace, sia sempre rispettosa della dignità e dell’onorabilità delle persone".

Anche Lipu si associa a quanti hanno espresso solidarietà a Leonardo Rombai: "Al di là del merito della questione, di cui peraltro condividiamo le perplessità trattandosi di un progetto che interessa un’area limitrofa alla città di notevole interesse naturalistico oltreché storico e paesaggistico che sarà pesantemente cementificata, si tratta di atti inaccettabili e indegni della corretta convivenza civile, che meritano di essere oggetto di attenzione, ed eventualmente di essere perseguite, nelle forme e nelle sedi più appropriate".

"La Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, esprime piena solidarietà ed appoggio al prof. Leonardo Rombai, Presidente della sezione Toscana di Italia Nostra e a tutti i componenti della sezione stessa, fatti oggetto di insulti e minacce. Dalla sua fondazione, il segno distintivo di Italia Nostra, quello che ha costantemente ispirato il suo operato è stato il dare compimento all'art.9 della Costituzione: un agire per la difesa e la salvaguardia di quel Patrimonio Comune, costituito dall'ambiente, e dal complesso dei beni storici ed artistici che vi insistono e non vi è dubbio che anche il presente ricorso, contro una " colata di cemento" su 20 ettari di terreno agricolo di pregio, e nonostante un contesto normativo, orientamenti e direttive ispirate alla tutela dell'ambiente, si sia reso necessario per riaffermare il rispetto della legge e la tutela dei beni Collettivi."

Pieno sostegno da Idra ai due esponenti storici della sezione fiorentina di Italia Nostra, Leonardo Rombai e Mariarita Signorini, coperti di offese, ingiurie e minacce per aver osato mettere in discussione in piena era Covid un dogma costruito a suon di milioni di euro, il Centro sportivo viola di Bagno a Ropoli vantato come il più costoso d’Italia.

Queste infatti, ricordano i militanti della combattiva associazione ecologista fiorentina, le parole testuali di Commisso: “Qui si arriverà ad 85 milioni. Sia i Pontello, sia i Cecchi Gori, sia i Della Valle, tutti insieme hanno speso per comprare la Fiorentina meno di quanto io sto spendendo per fare il centro sportivo”. Quanto basta per spingerli a sottolineare come quel signore venuto col portafoglio gonfio” vanti senza troppi peli sulla lingua di aver trovato nel sindaco di Bagno a Ripoli il più formidabile alleato: “Il consenso del sindaco è stato qui totale, il sindaco è stato fenomenale.

Abbiamo fatto il bando, e dopo 3 mesi ho dato l’incarico dei lavori”. C’è poi, aggiungono, il modello di giudizio e di comportamento che promana dai modi e dai toni in cui si esprime il nuovo proprietario della Fiorentina: “Di fronte al Grande Benefattore italoamericano arricchitosi oltre oceano, che irride a microfoni spianati - con quel suo mite vocabolario e quel simpatico intercalare ‘ok ok ok’ - alle leggi di tutela del nostro Paese ancora stupidamente attaccato alla storia, al paesaggio e alla cultura, vorremmo forse occuparci di utilità pubblica e sostenibilità ambientale?”

Pure il Comitato No Tunnel TAV esprime tutta la propria solidarietà al presidente regionale di Italia Nostra, professor Leonardo Rombai, per gli attacchi ricevuti e soprattutto per le minacce per niente velate che gli sono state rivolte. 

Anche il Gruppo di Lavoro per una Mobilità Sostenibile nell'Area Fiorentina esprime tutta la propria solidarietà. Il motivo delle minacce sarebbe il ricorso che l'associazione ha fatto in difesa del territorio dove dovrebbe sorgere il futuro Viola Park nel comune di Bagno a Ripoli, una occupazione di pregiato suolo agricolo di oltre 20 ettari in uno dei pochi brani superstiti di campagna fiorentina.Il Gruppo ovviamente appoggia lo sviluppo delle attività sportive riconoscendone il valore culturale e sociale, ma favorire una società privata in una operazione così invasiva è cosa diversa dal far crescere lo sport.

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