Viareggio: nuovo mercato del pesce, sarà pronto in primavera

Investimento da 5 milioni per un polo unico in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2021 11:09
Viareggio: nuovo mercato del pesce, sarà pronto in primavera

Un mercato ittico all’avanguardia, basato sulla digitalizzazione e la filiera ‘a miglio zero’, ma anche un laboratorio di trasformazione che utilizza metodi innovativi e brevettati che allungano il ciclo di vita del pesce fresco, un’area polifunzionale per iniziative educative e didattiche, convegni, eventi, esposizioni dell’agroalimentare toscano, corsi di cucina e un ristorante per imparare ad apprezzare anche il pesce povero di stagione. 

E’ il progetto del nuovo mercato ittico di Viareggio che sta iniziando a prendere forma in uno spazio di 1500 metri quadrati nel cuore della darsena viareggina. “Finalmente, dopo anni di rinvii e ritardi, la costruzione del mercato è stata ultimata - annuncia Alessandra Malfatti, presidente di Cittadella della Pesca Organizzazione di Produttori, società cooperativa aderente a Confcooperative Toscana Nord che gestirà l’intero progetto - stiamo completando gli allacci poi iniziamo con l’allestimento interno. L’obiettivo è partire entro la primavera 2022. Il nostro è il primo progetto di una centrale della pesca in Italia che mette insieme filiera e distretto, rilancio e sostenibilità, innovazione e responsabilità verso la comunità, e non vediamo l’ora di vederlo prendere vita”.

Un progetto che parte dal lontano 2008 e che - superando problemi e intoppi burocratici - vede la luce grazie a un investimento di 5 milioni di euro: 2,5 milioni di fondi regionali per la realizzazione del mercato e altrettanti, a carico della cooperativa, per il suo allestimento. Al piano terra il mercato ospiterà una sala per la vendita all’asta del pesce all’ingrosso, altamente tecnologica e che offrirà agli acquirenti la possibilità di acquistare il pesce toscano anche da remoto, e un laboratorio di trasformazione dedicato alla lavorazione del pescato locale con un occhio di riguardo per i prodotti destinati alle mense scolastiche della Toscana, ma anche a ristoratori e privati.

“Nel periodo del Covid - racconta Malfatti - con le scuole chiuse abbiamo lanciato il TrabaccoloExpress, un servizio di consegna del pesce a domicilio per i clienti privati che possono ordinare da un listino e ricevere a casa un prodotto di cui garantiamo qualità, tracciabilità e corretta gestione della catena del freddo. Il servizio andrà avanti e sarà integrato nelle attività del progetto. È un altro esempio di come possiamo accorciare la filiera per offrire a tutti il meglio che il nostro mare può offrire”.

Sempre al piano terra è prevista un’area polifunzionale per iniziative didattiche e educative, convegni, esposizione dei prodotti agroalimentari toscani, una scuola cucina per studenti degli istituti alberghieri della costa toscana e per i professionisti del mondo della ristorazione, in modo da favorire le sinergie tra mondo della pesca viareggino e le altre realtà economiche e sociali del territorio, in particolare il turismo e la nautica. Al piano di sopra sarà invece allestito un ittiturismo per assaggiare il pescato di stagione e un bar con un’area per eventi e iniziative di promozione.

“Oggi rappresentiamo il 90% della marineria - aggiunge Malfatti - con 40 barche a strascico, una lampara e un centinaio di barche di piccola pesca creiamo opportunità di lavoro per circa 300 famiglie di pescatori e circa 800 persone occupate nell’indotto. Il progetto creerà non meno di 20 nuovi posti di lavoro diretti a cui va aggiunto tutto l’indotto creato dalle iniziative e dalle sinergie che svilupperemo. L’obiettivo ambizioso è quello di innescare un volano economico che migliori la redditività delle imprese di pesca familiari nostre socie e che consenta alla categoria di finanziare quelli investimenti in infrastrutture e servizi che sono necessari per garantire nel tempo la sostenibilità economica, ambientale e sociale della nostra marineria.

Per questo contiamo di sviluppare a regime un fatturato di 4-5 milioni di euro”. Altra particolarità del progetto? La braccia, in mare, sono maschili, mentre il lavoro a terra è tutto al femminile, dai vertici della cooperativa, ai consulenti, fino alle impiegate e, ultima ma non ultima, la componente femminile delle imprese di pesca familiari socie.

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