Var Group: digitalizzare, o fallire

Il grido di battaglia (economica) dalla convention dell'IoT empolese a Cervia

Nicola
Nicola Novelli
06 maggio 2016 22:32
Var Group: digitalizzare, o fallire

Ravenna- Si è conclusa oggi pomeriggio al centro congressi dell'Hotel Dante di Cervia la #conventionvar a cui partecipano circa 500 tra ospiti, vendor e il network Var Group, la società IOT nata 40 anni fa a Empoli ed oggi leader del mercato italiano di servizi tecnologici (750 dipendenti in 23 sedi per 200 milioni di fatturato annuo) in collaborazione diretta con i maggiori produttori mondiali di informatica.

La seconda giornata sulla riviera romagnola si è aperta con la sessione Conoscere per crescere: dalla Digital Disruption all'Industry 4.0, dalla Security all'Internet of Things, moderata da Maurizio Cuzari. Ospiti di prestigio Barbara Carfagna, la giornalista del TG1, Luca De Biase, caporedattore di Nova del Sole 24 Ore, ed Emanuele Scotti, fondatore di OpenKnowledge. Al centro della mattinata i trend digitali che impattano i principali processi d'impresa. Mobile, Cloud, Crm, Big Data, Social, Security, Internet of Things, Dematerializzazione degli archivi sono le parole d'ordine contemporanee dell'industrie italiane che intendono rinnovare il modello di relazione con i propri clienti e che chiedono alle aziende Iot di aiutarle a vendere meglio i propri prodotti.

Sinora le Pmi italiane scontavano un notevole ritardo nella digitalizzazione, tale da provocare ampi costi alle alla grande impresa con cui interagivano. Qual'è invece oggi la sensazione degli addetti ai lavori? Che Internet si svilupperà grazie ai mass data trasferiti dalle macchine alle aziende produttrici. L'industry 4.0 non è uno slogan vuoto, ma la richiesta presente delle imprese italiane. Siamo dunque agli albori della vera trasformazione digitale nazionale, grazie all'avviarsi di un processo di ripensamento dell'idea stessa di imprese, grandi, o piccole che siano. Un processo più facile naturalmente per le start up.

Con la consapevolezza che l'Internet of Things può costituire anche un pericolo per la privacy degli individui e, in prospettiva, per la loro autonomia decisionale. E' l'attenzione che del Ethics Advisory Group, recentemente costituito per monitorare l'utilizzo commerciale dei dati personali dei cittadini europei. Eppure questo timore, pure con risvolti geopolitici, non deve frenare lo sviluppo digitale di una nuova generazione di industria continentale. E' la stessa Unione Europea a chiedere agli stati membri di garantire una componente di Pil di almento il 20% grazie al settore manifatturiero. E qual'è l'unico modo per garantire la produttività? L'incremento di fattori tecnologici e digitali nei processi produttivi industriali, ad esempio per aumentare la flessibilità dei processi produttivi.

E' il bivio davanti al quale si trova l'Europa, dopo l'ubriacante ventennio dell'economia finanziaria. I mercati globali si possono conquistare solo con innovazione e qualità intrinseca, cioè rivoluzionando il prodotto e il modo per realizzarlo, pena la disfatta difronte ai nuovi contender incombenti.

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