Vaccini over 80 e volontari, una raffica di accuse contro la Regione

Fdi: "Perché privilegiare gli avvocati?". Mugnai: "Disastro". M5S: "Commissione di inchiesta". SI Toscana: "Fallimento"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2021 15:28
Vaccini over 80 e volontari, una raffica di accuse contro la Regione

Una vera e propria raffica di accuse è quella che sta piovendo in queste ore sulla Regione Toscana per quanto riguarda la questione dei vaccini, in particolare quelli da somministrare agli over 80.

“Non smette di stupire la scelleratezza della campagna vaccinale toscana messa a punto da Giani e Bezzini. In Toscana più della metà dei volontari dei servizi sociosanitari non ha ricevuto neanche la prima dose di vaccinazione. E’ inutile che il presidente Giani continui a dire che queste categorie non sono state vaccinate perché non arrivano le dosi. La Regione ha scelto di dare la priorità ad altre categorie come avvocati e personale degli uffici giudiziari”. Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, e Jacopo Cellai, Consigliere comunale FdI a Firenze.“I volontari sono cittadini che, senza ricevere alcun compenso, si mettono a disposizione della collettività per garantire servizi essenziali.

Durante la prima fase della pandemia, tutti abbiamo riconosciuto il valore e il sacrificio di queste persone. La Regione però sembra essersi dimenticata del ruolo svolto dai volontari, tanto da non aver dato loro la giusta priorità nella vaccinazione. Il centrosinistra deve rispondere ai cittadini delle scelte fatte”.

Il Vice Presidente del Gruppo di Forza Italia alla Camera, On. Stefano Mugnai, torna sul "disastro della campagna vaccinale della Toscana per le persone più esposte, cioè gli over 80".E lo fa pubblicando questo post sui propri social seguito da un grafico:“Vaccinazione over 80 su popolazione residente, dato aggiornato al 24 marzo 2021.>60%: Bolzano, Molise e Trento;50-60%: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Piemonte;45-50%: Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Veneto;40-45%: Calabria, Liguria, Umbria, Valle D’Aosta;30-40%: Sardegna, Sicilia;<30%: Toscana.Va aggiunto altro?”, chiosa Mugnai.

"La Regione Toscana - aggiunge Mugnai - giorno dopo giorno accumula figuracce imbarazzanti. Prima sono arrivati i numeri pessimi sui vaccini over 80 dove la Toscana è risultata ultima per fiale somministrate agli anziani, poi sulle dosi assegnate ogni 100 abitanti risultando ultima regione in Italia ed infine lo scandalo sollevato adesso sulle prenotazione dei vaccini. Giani, lo abbiamo già detto, deve riorganizzare tutto. A cominciare proprio dal sistema di prenotazione vaccini che deve essere più comodo e facile da usare. Non possiamo trasformare un servizio essenziale, in una gara a chi compone prima un numero di telefono. Finiamola di renderci ridicoli come regione davanti ad un Paese intero.". 

"Il Presidente Giani sta trasformando la prenotazione vaccini in una riffa a colpi di clic, roba da pazzi!", prosegue poi sottolineando il terzo problema che sta emergendo in queste ore: "Ci sono giunte da tutta la Toscana segnalazioni via telefono o facebook di utenti facenti parte delle cosiddette "fasce fragili" che da ieri sera hanno avuto l'impossibilità di prenotare il vaccino in qualunque centro vaccini della Regione! In tanti hanno provato a prenotarsi sul portale: inutilmente! E non solo ieri alle ore 19, ma anche alle ore 24 , oppure alle 2 o 3 di notte! C'è chi infatti ha messo realmente la sveglia per alzarsi a notte fonda ma sempre in modo vano. Una vergogna! Questa sarebbe l'assistenza particolare destinata alle fasce fragili? A coloro che meno di tutti dovrebbero avere problemi ed ansie? Speriamo che nel corso della giornata le cose migliorino, anche perché difficile possano andar peggio”.

Tornando a Fratelli d'Italia, l'affondo del Consigliere regionale Diego Petrucci, che ha presentato un’interrogazione alla Regione e al Presidente Giani, firmata anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli: “Sto ricevendo tante segnalazioni da cittadini che mi chiedono chiarimenti su come fare il vaccino. Hub o medici di famiglia? Astrazeneca o Pfizer? Si può fare in farmacia o i medici vengono a casa? Bisogna mettersi in lista o si viene chiamati automaticamente? La confusione regna sovrana perché manca un piano vaccinale regionale! Confusione e annunci, a questo assistiamo quotidianamente.

E allora cosa rispondere? Chiedetelo ad Andrea Scanzi! Non è un ultraottantenne, non fa parte di una categoria sottoposta a rischio professionale, eppure è stato vaccinato perché era iscritto ad una lista di riserva “verbale”. Mentre ultraottantenni, che non hanno mai usato un computer in vita loro, sono costretti a scontrarsi con farraginose e illogiche piattaforme online, il giornalista del Fatto Quotidiano Scanzi è stato comodamente chiamato al telefono. Per questo alle domande che mi vengono poste mi viene da rispondere: “Chiediamolo a Scanzi!” spiega Petrucci.

All'attacco anche i grillini: “La Giunta regionale non può continuare a rimanere arroccata sulla narrazione di un piano vaccinale che procede al meglio, alimentando false aspettative e frustrazioni nei cittadini: la Toscana è invece pericolosamente indietro nella gestione delle vaccinazioni per causa di un sistema che ha troppe volte dimostrato di essere fallimentare”, sostiene Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Toscana, nell’intervento di oggi in Consiglio Regionale.

“Alle richieste legittime delle opposizioni e dei cittadini sulle modalità operative e sulle tempistiche per accedere ai vaccini, con giri di parole il Presidente Eugenio Giani ci fa intendere che il problema è l’impazienza dei toscani e la complessità di un piano ben congegnato che potremo capire solo a posteriori. Questa reazione temo lascerà ancora maggiore rabbia nelle persone e sfiducia verso il sistema sanitario, non capisco come si possa sottovalutare così l'aspetto psicologico e sociale di eventi come quello accaduto ieri sera, ultimo di una serie.

Sarebbe secondo me molto più apprezzato riconoscere che il sistema di gestione ha delle falle su vari fronti e la regione sta cercando di riparare, magari spiegando anche come. I tagli nelle forniture certo sono una componente che mette in difficoltà il sistema, ma non si venga a dire che è l'unico. Le garanzie che ci vengono raccontate a ogni seduta non bastano né a noi, né alla popolazione che attende spiegazioni, per questo chiediamo ancora a gran voce un coinvolgimento attivo del Consiglio regionale, che ricordiamo essere organo sovrano nel governo di ogni Regione.

Anche la Toscana. Pertanto chiediamo che venga aperta, subito, una Commissione d'Inchiesta regionale, per mettere il Consiglio a conoscenza delle carenze strutturali e di pianificazione del piano vaccinale della Regione Toscana e permetterci un monitoraggio continuo, e anche la possibilità di contribuire con proposte. Una commissione composta da politici e tecnici, la cui funzione dovrà essere quella di risolvere i problemi di immediata gravità e urgenza, tenendo ben chiara la prospettiva di dare vita ad una nuova strutturazione del Sistema Sanitario regionale, per la gestione di medio-lungo periodo della pandemia.

Sappiamo purtroppo che non è tutto riducibile a un problema di questi mesi, e dobbiamo prepararci a un'operatività analoga anche per il futuro”.

La Regione Toscana è nelle ultime posizioni nella classifica nazionale delle vaccinazioni degli ultra-ottantenni, ma per le altre categorie (avvocati a parte) è ancora peggio.

“La verità – sostiene Silvia Noferi consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle - è che i cittadini non sanno dove, quando, come e chi verrà vaccinato.I medici di famiglia non forniscono informazioni ai pazienti, le associazioni che assistono i malati oncologici non sanno come e quando verranno trattati i loro pazienti, il sito “Prenota Vaccini” ha riportato per giorni il blocco per le nuove prenotazioni in attesa di recuperare le vaccinazioni saltate per il fermo di Astrazeneca, i registrati tra le categorie dei vulnerabili non hanno un appuntamento né sanno come e da chi verranno contattate, se dovranno registrarsi su un portale o altro.Ai Medici di Medicina Generale che hanno aderito alla campagna di vaccinazione, è stato richiesto per ogni dose inoculata, sia per la prima che per i richiami, di dover interagire con ben 3 diversi applicativi informatici in maniera indipendente: “Agenda” per la prenotazione dei pazienti, la richiesta delle fiale dalle Farmacie e l'annotazione delle vaccinazioni fatte, “SISPC” per la registrazione delle vaccinazioni eseguite e la Cartella Digitale Elettronica.

Gli applicativi non dialogano l'uno con l'altro e rendono un lavoro già di per sé complesso, ancora più lungo e farraginoso.“Ieri in aula – prosegue la consigliera - nella veloce lettura, al limite del comprensibile, del solito memorandum, l’assessore Bezzini ha dichiarato che gli ultra-ottantenni verranno vaccinati tutti entro il prossimo 25 aprile a costo di far vaccinare anche sabato e domenica dai medici di famiglia. Che risultato! Manca ancora un mese!Le opposizioni sono state finora fin troppo responsabili per non aver alzato la voce di fronte ai troppi intoppi, rallentamenti, disorganizzazioni della campagna vaccinale e le mozioni che ad ottobre, noi del Movimento 5 Stelle, avevamo presentato per suggerire e rimarcare alcune criticità che sarebbero emerse con la campagna di vaccinazione di massa, sono state bocciate senza tanti scrupoli, segno evidente che pensavano di saper già come fare. Il senso di responsabilità ci impone oggi di far presente a tutti, prima che sia troppo tardi, le nostre preoccupazioni per come viene gestita l’organizzazione della vaccinazione di massa, che è molto peggio di come non fu gestito il tracciamento dei contagi durante la seconda ondata ad ottobre 2020. Comprendiamo che il problema maggiore riguardi la carenza del numero di dosi dei vaccini, ma a maggior ragione, dato l’esiguo quantitativo a disposizione, rimane ingiustificabile come siano state gestite le liste delle “riserve” che hanno portato a beneficiare dei vaccini persone in perfetto stato di salute, come anche la decisione di dare priorità ad alcune categorie, gli avvocati prima che i volontari delle Misericordie o altri soggetti ad alto rischio, per esempio. In questo disarmante disastro che ci colloca agli ultimi posti nella classifica nazionale per il numero di somministrazioni effettuate, la cosa più stupefacente è che non esista una adeguata informazione ai cittadini: si brancola nel buio. Per la Giunta della Regione Toscana è più facile nascondere i problemi sotto il tappeto anziché affrontarli rassicurando la popolazione con cronoprogrammi definiti e chiari.

Il problema è grave – conclude Noferi - rischiamo che tutta la Toscana venga retrocessa in zona rossa; gli ospedali sono pieni e noi stiamo assistendo al solito pasticcio all’italiana, fatto di improvvisazione, reticenze, furbetti saltafila, categorie che rivendicano la necessità di essere vaccinate prima delle altre… insomma, una vergognosa drammatizzazione alla “Speriamo che me la cavo”.

Fortuna vuole che ieri il Consiglio Regionale abbia approvato (con il nostro voto contrario) lo Statuto della nuova Scuola di Politica che finanzierà con 300.000 Euro l’anno. In attesa che si formino nuove leve di amministratori capaci non ci rimane che pregare".

"La Toscana è penultima per numero di over 80 vaccinati - sottolinea in una nota Sinistra Italiana Toscana -  questo è il dato pubblicato dalla fondazione Gimbe. Dopo di noi solo la Sardegna. E “l'eccellente sistema sanitario toscano” merita davvero di essere così in basso? Persino la Lombardia ha risultati migliori. Insomma, secondo questi dati, la vaccinazione degli over 80 in Toscana è un fallimento.

Eppure bisognava partire proprio dai più fragili perché l'età media dei pazienti deceduti per covid è 81 anni.

La media nazionale è insoddisfacente, appena il 14,7% degli ultra 80enni è immunizzato al completo, il 28,2% si trova a metà del percorso. In pratica meno della metà della popolazione più in avanti con gli anni, (ed a più alto rischio di ricovero e di morte) ha avuto la prima dose.

Siamo consapevoli che esiste una difficoltà di approvvigionamento dei vaccini da parte dell'UE ma la somministrazione è affidata totalmente ai piani regionali.

In Toscana, dunque, i ritardi dei vaccini per gli anziani sono dovuti alle scelte della Regione e alla mancanza di un sistema sanitario territoriale in grado di far fronte all'urgenza di vaccinare anziani e fragili.

L'affidamento della vaccinazione degli anziani unicamente ai medici di medicina generale ingenera incertezze e viene realizzato, inevitabilmente, con criteri non equi di priorità. La partecipazione dei medici di medicina generale per vaccinare a domicilio è quasi impossibile se non avviene in collaborazione con le USCA, compatibilmente con il rispetto delle indicazioni di sicurezza per uso vaccini.

Per velocizzare la copertura vaccinale degli ultra 80enni che sono in grado di spostarsi perché non si prevede l'accesso riservato anche alle varie postazioni allestite nella Toscana?

In Toscana, gli ultra ottantenni sono preoccupati e soprattutto sono disorientati in merito alla tempistica e alla organizzazione della vaccinazione.

Il presidente Giani e il suo assessore, smettano di fare annunci, se è davvero una priorità la vaccinazione degli anziani, si affianchino ai medici di famiglia le strutture della sanità territoriali. Non si può pensare di lasciare la responsabilità di tale urgenza come previsto dalla direttiva nazionale, solo ai medici di famiglia. Se ne faccia carico tutto il sistema sanitario territoriale. Ma questo è il vero nodo.

Il sistema sanitario territoriale è stato impoverito da tagli ed esternalizzazioni, ora è urgente fare scelte per assumere personale stabile perché non c'è più tempo per pensare al futuro assetto della sanità toscana, perché il futuro è già ora".

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