Una legge sul fine vita all'indomani della sentenza della Corte d'Assise di Massa

Adesso la parola alla politica. La richiesta di +Europa Toscana dopo l'assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby dall'accusa di istigazione al suicidio, pronunciata ieri dalla Corte d'Assise di Massa. Il Popolo della Famiglia: “Aperti i cancelli alla mattanza a pagamento degli addolorati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2020 23:35
Una legge sul fine vita all'indomani della sentenza della Corte d'Assise di Massa

FIRENZE 28.07.2020- All’indomani dell’assoluzione dei due esponenti dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato e Mina Welby per l’aiuto fornito a Davide Trentini - perchè “il fatto non sussiste (in relazione alla condotta di rafforzamento del proposito di suicidio) e perché il fatto non costituisce reato ( per quanto riguarda la condotta di agevolazione dell’esecuzione del suicidio) - l’Associazione Luca Coscioni dedica a Davide la vittoria ottenuta al Tribunale di Massa, ricordandolo con un suo video messaggio lasciato in eredità, all’indirizzo della politica.

E’ stato registrato nel 2017, poche ore prima di ricorrere al suicidio assistito nella clinica svizzera. Davide decise di mettere il suo dramma a disposizione della battaglia per l’Eutanasia Legale condotta dall’associazione di riferimento nella tutela del diritto alla scienza e alla salute, per raggiungere il cuore della politica, a nome di tutte le persone nelle sue condizioni e in nome della libertà di scelta di vivere liberi dall’inizio alla fine della propria esistenza. "Ciao Davide".

Da oggi il Parlamento ha un ruolo ancora più importante: fare in modo che gli italiani possano essere liberi nelle loro scelte, con una legge che legalizzi tutte le scelte di fine vita. Al momento nonostante due sollecitazioni da parte della Corte costituzionale, nessun Gruppo parlamentare finora ha mai voluto che fosse messa in discussione la legge di iniziativa popolare che l’Associazione Luca Coscioni ha depositato 7 anni fa.

"Da 7 anni è ferma in Parlamento la discussione di un progetto di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia, sottoscritto da migliaia di cittadini italiani: solo l’approvazione di una diversa disciplina legislativa potrà garantire il pieno rispetto del diritto di autodeterminazione dei pazienti, anche rispetto alle scelte di fine vita. Per questo invitiamo il capigruppo al Senato del PD, Andrea Marcucci, e il capogruppo alla Camera di Italia Viva, Maria Elena Boschi, a chiedere che in Parlamento si calendarizzi al più presto la discussione delle proposte di legge sul fine vita".

E' questa la richiesta di +Europa Toscana all'indomani della sentenza di assoluzione dall'accusa di istigazione al suicidio di Marco Cappato e Mina Welby, pronunciata ieri dalla Corte di Assise di Massa, sentenza accolta da +Europa "con grande soddisfazione. Cappato e Welby si erano autodenunciati alla Procura di Massa nel 2017, dopo avere fornito assistenza a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla, su sua esplicita richiesta – continua la nota di +Europa Toscana -.

Marco Cappato era già stato processato ed assolto dal Tribunale di Milano per l’analoga vicenda di Dj Fabo, dopo una sentenza della Corte Costituzionale che aveva ritenuto non punibile, a determinate condizioni, l’agevolazione al suicidio di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile. La stessa Corte Costituzionale due anni fa aveva chiesto al Parlamento di legiferare sul fine vita entro un anno. Proprio l’onorevole Marcucci - concludono gli esponenti di +Europa Toscana - in occasione dell’assoluzione di Marco Cappato lo scorso dicembre aveva dichiarato 'La politica ora smetta il festival delle ipocrisie, va fatta subito una legge di civiltà'.

Bene, adesso si trovi il coraggio di procedere".

Anche Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, commenta così l’assoluzione a Massa di Marco Cappato e Mina Welby: “Hanno assolto Cappato e Welby a Massa. Rigettata la tesi del pubblico ministero. In Italia da oggi si può impunemente applicare il metodo svizzero, tanto i ‘paletti’ fissati dalla Corte Costituzionale sul suicidio assistito depenalizzato sono subito saltati. Ora si potrà organizzare un bel commercio sulla pelle di disabili e depressi aspiranti suicidi come Davide Trentini, nessuno può aver nulla da ridire, il metodo della dottoressa Erika Preisig è stato definito accettabile dal tribunale di Massa. Auguri, avete spalancato i cancelli all’inferno, alla mattanza a pagamento degli addolorati”.

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