Minuto di silenzio per Borsellino e gli agenti uccisi dalla mafia

In Consiglio comunale a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2023 10:42
Minuto di silenzio per Borsellino e gli agenti uccisi dalla mafia

Oggi un minuto di silenzio in consiglio comunale, a Firenze, per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta uccisi dalla mafia in Via D'Amelio. 

“Oggi, 19 luglio 1992, ricorre l'anniversario dell’attentato e della morte del giudice Paolo Borsellino e degli agenti di scorta. Come Consiglio comunale – ha detto in apertura di seduta il presidente Luca Milani – intendiamo ricordarlo con la lettura degli articoli dell'agenzia ANSA che si sono susseguiti immediatamente dopo le 17.

Stamani a Firenze verrà intitolata una piazza all’agente Emanuela Loi, anche lei morta nella strage di via D’Amelio, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Oltre all’Agente Loi persero la vita Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Dopo 31 anni – ha continuato il presidente Milani – la lotta alla mafia ci deve trovare uniti come appartenenti alle istituzioni e come forze politiche.

È indispensabile, ancora oggi, porre attenzione alle riforme o alle controriforme legislative che il Parlamento pensa di mettere in atto e mi riferisco, in particolare, al concorso esterno in associazione mafiosa.

Credo che ogni modifica al nostro codice, che abbia delle ripercussioni sulla lotta alla mafia, debba essere fatta con la massima attenzione.

Ricordiamo anche la figura di Leandro Agresti, il partigiano “Marco” che ci ha lasciato e che si è speso, nel corso della sua vita, a testimoniare nelle scuole e nelle manifestazioni di piazza la Resistenza e la Liberazione. Una perdita importante per Firenze. La commemorazione funebre per ricordare Leandro Agresti ci sarà domani, giovedì 20 luglio, alle 9 all’SMS di Rifredi”.

Il Consiglio comunale ha poi osservato un minuto di raccoglimento per le vittime della mafia.

“Oggi è il giorno in cui ricordare e rendere omaggio a Paolo Borsellino e i cinque membri della scorta uccisi con lui in una delle pagine più buie della nostra storia recente, la strage di via d’Amelio. Ricordare però deve anche imporre di evidenziare un elemento, ovvero come ancora al giorno d’oggi la lotta alla mafia debba rappresentare una priorità e un impegno costante. Guai ad abbassare la guardia. Donne e uomini dello Stato hanno dato la vita per la legalità, rappresentano un esempio per tutti noi e oggi come ieri e come domani non possiamo dimenticarlo mai. Esistono norme e leggi che rappresentano dei deterrenti e che non si possono toccare, non possiamo venire meno al contrasto a ogni forma di criminalità organizzata e questo la politica a ogni livello deve tenerlo come monito. Ancora oggi, memoria e impegno devono andare di pari passo”. Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, a 31 anni dalla strage di via d’Amelio.

Alessandro Draghi capogruppo di Fratelli d'Italia oggi con una maglia (e una frase) a ricordo di Borsellino ha posato per qualche foto assieme al presidente del Consiglio comunale Luca Milani.

“Oggi ricorre l’anniversario della strage di via D’Amelio dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli Agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Chi pensa ancora oggi che la mafia si combatte unicamente in Sicilia o nel meridione d’Italia sbaglia completamente – dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai – perché l’infiltrazione della criminalità organizzata ha colpito e colpisce tutti i settori economici lavorativi, anche nella nostra città. Il magistrato, insieme al collega Giovanni Falcone, deve essere considerato eroe nazionale. Entrambi sono morti – concludono Draghi e Cellai – anche per una magistratura migliore”.

A Bagno a Ripoli un mazzo di fiori in largo Emanuela Loi per rendere omaggio alle vittime della strage mafiosa di via d’Amelio a trentun anni di distanza. A collocarlo, questa mattina, giorno dell’anniversario, il presidente del Consiglio comunale Francesco Conti e le rappresentanti di Spi Cgil e Auser Bagno a Ripoli che nel maggio 2019, insieme all’amministrazione, furono promotori dell’intitolazione della piazza alla giovane poliziotta morta durante l’attentato al giudice Paolo Borsellino e ai colleghi della scorta.

“Un piccolo gesto, ma importante, per ringraziare simbolicamente tutti coloro che ogni giorno sono in prima linea, anche a costo della propria vita, per combattere la mafia e difendere la nostra Repubblica e le nostre istituzioni democratiche. Un momento di ricordo ma anche un impulso a darci tutti da fare, ognuno nel suo piccolo, nella propria quotidianità, per difendere i valori di giustizia contro ogni zona d'ombra”, ha commentato il presidente Conti.Il 19 luglio 1992 il giudice Paolo Borsellino viene ucciso dalla mafia in via D'Amelio a Palermo con un'autobomba carica di esplosivo, mentre si reca a fare visita alla madre.

Con lui muoiono gli agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Nemmeno due mesi prima, il 23 maggio 1992, a Capaci, la mafia aveva ucciso il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Emanuela Loi è stata la prima donna poliziotto a morire in servizio per mano della mafia, a soli 25 anni. Il 16 maggio 2019 Bagno a Ripoli ha intitolato ad Emanuela Loi il piazzale adiacente alla Croce Rossa nella frazione capoluogo, con un’iniziativa promossa insieme ad Auser e Spi Cgil.

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